Perché Andrea sceglierà Giulia ( e non lo farà per Business)
AUTORI: LE RAGAZZE DEL BILOCALE ABUSIVO
In ogni storia esiste un principio ed una fine. In questa sembra però doverosa una premessa: Andrea Damante, meteora dimenticata dai più dopo la sua partecipazione alla prima edizione di Temptation Island, entra alla corte di Maria de Filippi ancora prima di arrivarci davvero: a settembre rifiuta il trono perché impegnato in una relazione, sulla cui fine non rilascia alcuna dichiarazione. Cosa decisamente insolita, considerando che la pubblicità è ancora l’anima del commercio per tutti gli aspiranti Vitagliano d’Italia.
Da subito presentato come l’arrogante figlio di papá, nella prima parte del suo trono Andrea interpreta bene il ruolo dell’antagonista del povero e onesto (fino a quel momento) Lucas Peracchi. Niente di rilevante. Il primo tratto del suo percorso potrebbe tranquillamente essere cestinato, o per gli amanti del genere archiviato soltanto, nella cartella del soft-trash, uno dei pilastri di questa trasmissione che ancora oggi illude i suoi commentatori di poter dividere i suoi protagonisti in “buoni” e “cattivi”, “onesti” e “falsi”, “marchettari” o “puri” con la stessa obbiettività con cui io recensisco su TripAdvisor il ristoratore sotto casa che ogni giorno mi occupa il posto auto.
I complimenti alla redazione, dato il totale disinteresse di Andrea per le azzeccatissime corteggiatrici selezionate per lui, mi sembrano doverosi. Mennoia, come direbbe il Damante, un consiglio: più semplice. Non serviva la nipote di Onassis o l’erede Guggenheim. Bastava solo una un po’ sveglia, una dote rara da trovare in quelle che girano per gli Elios da quando ancora andava di moda il Game Boy.
Se non fosse scesa Giulia De Lellis, coatta beniamina del popolo, l’annata disastrosa non avrebbe avuto un finale pronto a smentirla e Andrea, considerando la verve del suo harem, avrebbe fatto da tappezzeria. Per chiunque non avesse visto la presentazione di Giulia, scesa per Andrea perché finalmente, tra un plasmon e un’esterna di Paoletta e Sasy, ha capito di aver trovato il tronista giusto con cui avviare il suo business (Chiara Ferragni, inizia a tremare), consiglio di prendersi due minuti e dargli un’occhiata. Perché è da quel momento che Andrea Damante inizia a diventare rosso come il suo trono, sul quale inizia a ballare come un tarantolato per ragioni diverse dai suoi teatrini con Tina Cipollari. Da quel momento è iniziato il percorso di Andrea con Giulia. E a giudicare da come sono andate le cose, la scelta di Andrea è avvenuta molto prima che Giulia De Lellis diventasse la candidata perfetta per la tanto rinnegata scelta televisiva…
“Mi ronzavi un po’ in testa”, frase che il Dama dice a Giulia durante la loro prima esterna. E la prima esterna è sempre la prima esterna. In questa uscita i Damellis sono solo due ragazzi che si piacciono a spasso per Roma. Non c’è molto da aggiungere a questo. Non sono i primi a cui, per citare la stessa De Lellis, “è bastato uno sguardo per dirsi tutto”. Per fortuna ogni tanto capita, anche in quel contesto, che due persone si trovino. La prima esterna di Andrea e Giulia andrebbe rivista anche solo per vedere Andrea Damante, professione mancato commesso di intimo femminile, ciondolare con la testa bassa e le guance rosse per l’imbarazzo. Deve essere un evento più unico che raro, come lui stesso ammette durante la registrazione: “è difficile che una ragazza riesca a mettermi in soggezione e lei è stata una delle poche che è riuscita a parlare più di me”. Ma non è l’imbarazzo di Andrea l’unica cosa da cogliere in puntata. Il Damante invita Ludovica a guardare l’esterna commentando con un “bellissima”, prima che questa venga messa in onda. Il commento di risposta della Valli non tarda ad arrivare e, convinta di non essere sentita, si lascia andare con un eloquente: “lei sarà la tua scelta”. Detto da una che conosce Andrea abbastanza bene, è sicuramente una frase impegnativa. Chissá se la Valli aveva il dono della chiaroveggenza e già sapeva che la De Lellis avrebbe avuto 400 fan page da portare in dote al compagno di trono che, come si evince chiaramente dal suo stile di vita, ha un esagerato bisogno di seguaci che lo aiutino ad arrivare a fine mese.
Il comportamento di Andrea, dopo aver incontrato Giulia, cambia: se da un lato continua a fare il brillante dalla battuta goliardica sempre pronta, tronfio della sua capacità di mettere in difficoltà le fanciulle che si trova davanti, con la De Lellis continua a soffrire in modo eccessivo il clima del Febbraio romano. Sarà la primavera alle porte, sarà il mese di Cupido, ma il Damante con Giulia è sempre rosso e disegna cuori sui tavoli come uno scolaretto alle elementari. Decisamente strano per uno che poche ore prima parlava di tette ed infilava mani in posti poco consoni al ceto sociale che vuole rappresentare degnamente in un contesto così aristocratico. Giulia, inoltre, passa il test della telecamera spenta a pieni voti, a giudicare dal fatto che l’uscita seguente è il tronista ad organizzarla.
G: “Ti ha colpito qualcuna in modo particolare?” A: “Tu”. Esempio di come i gesti più significativi non hanno bisogno di grandi apparati hollywoodiani per essere credibili, anzi. Andrea invita Giulia nel suo mondo, la musica, organizzandole un’esterna dove, guardandola negli occhi finché riesce a sostenere il suo sguardo, le fa una serenata in piena regola. “Pensi di avere dei poteri su di me?” Se non riesci a sostenere il suo sguardo senza coprirle gli occhi, caro Andrea, Giulia, quella che ti ha colpito in modo particolare, di potere ne ha molto…. E lo sguardo ad Andrea cede anche in puntata, quando, vedendo scendere la sua corteggiatrice dalle scale, sorride e abbassa la testa. Non è un caso che, nel giorno del suo compleanno, scelga di ballare proprio con Giulia. Anzi, con quella che è ancora per tutti solo “l’altra Giulia”.
Ci sono comportamenti che, per quante lezioni di media training forniscano gratuitamente nel sottoscala della redazione, non si possono controllare, ed Andrea ci ha dovuto lavorare parecchio prima di arrivare ad un controllo decente dei suoi gesti in trasmissione. Prima di raggiungere la sufficienza, comunque, ha regalato cinque secondi di silenzio a tutta Italia solo perché fisso negli occhi della sua corteggiatrice, nella registrazione in cui va in onda l’esterna in cui il tronista viene sottoposto alla tortura della ceretta (ha anche avuto il coraggio di dire, dopo questo, di essere stato bene. Masochismo o è il potere De Lellis?). Giulia non gli aveva nemmeno fatto una dichiarazione così clamorosa da giustificare tale momento di défaillance , un semplice “sto sempre bene quando sto con te” ha avuto il potere, di nuovo, di inchiodare l’attenzione ed i pensieri di Andrea in mezzo ad uno studio piedi di gente. E proprio in questo momento, con un trono in meno ed una situazione meno caotica, Giulia inizia ad essere notata davvero dal suo volgar stuolo di fanatiche, che, secondo il classico enigma di chi è venuto prima tra l’uovo e la gallina, non si capisce mai se ci sono perché prima è arrivata la coppia, o se la coppia c’è perché il popolino la acclama. In questo caso, per chiunque abbia un minimo di onestà intellettuale, la risposta è molto semplice…
Con l’interesse palese, l’uomo che non deve chiedere mai inizia a palesare tutti i suoi dubbi. “Io non ho ancora capito se mi piaci di più tu o io piaccio di più a te”. “Ti piaccio? Tipo quanto?” E chi lo avrebbe detto che Andrea Damante, il cui pensiero sulle sue aspettative della futura vita di coppia corrispondeva a “ma vai tranqui Lucas, mica ti devi sposare. Scegli e basta!”, avrebbe iniziato a pronunciare parole come “fidanzamento” e “rapporto duraturo”. Il nome della persona coinvolta in questi discorsi, caso strano, è sempre uno: Giulia. Ogni tanto Andrea prova a riprendere controllo di sè stesso, si dà il tono del tronista che non è scivolato irreparabilmente da una parte sola, “ridimensiona anche quello che è di più”, ma gli bastano due parole, anche queste pronunciate da una persona che ha frequentato Andrea Damante in un contesto estraneo a quello televisivo, per far crollare la maschera del provocatore e far tornare il sorriso “da scemo” cit.: “È cotto Giulia.” Chi tace acconsente ed Andrea lo fa felicemente, a giudicare dal sorriso. A rincarare la dose ci pensa, di nuovo , la Valli: “fai finta di non essere cotto, le ho già viste queste cose.” Mi chiedo quanta ragione hanno le altre aspiranti fidanzate di Andrea Damante nel recitare il ruolo delle sedotte ed abbandonate, considerando che davanti ad una scena del genere nessuna ha osato dire mezza parola.
Le parole non sono tutto, anzi, forse sono solo la minima parte di un percorso che non va ascoltato, meglio sarebbe vederlo con gli occhi, ma quelle che usa Andrea con Giulia nell’esterna del loro “bacettino” ( non fa niente se poi il Damante ha ridato a Giulia ciò che era di Giulia dicendole che si era emozionato a rivedere quella esterna tanto da non riuscire a parlare, la De Lellis quel maledetto bacio glielo ha lasciato primo e unico per un tempo che, ad un tipo come Andrea, sarà sembrato infinito. Quindi Andrea pensaci bene la prossima volta che devi mettere “i pesi al posto giusto”), non lasciano spazio a grandi interpretazioni: A:“mi dà fastidio quando toccano le mie cose” G:“quali sarebbero le tue cose?” A:“tu”. G:“mi dici le cose che provi quando stai con me?” A:“sto bene, attrazione fisica, curiosità, fascino, insicurezza, dubbi, distacco…” Direi che c’è chi ha scelto per molto meno…
Parallelamente iniziano gli attacchi degli opinionisti, che ogni tanto si alzano con la scusa del caffè per dare una spizzata al copione, che torchiano Giulia per testare le reazioni della futura scelta, in uno schema che si ripete sempre uguale e sempre dai tempi in cui i millennials pettinavano le bambole. Se Giulia non si alza è finta, se Giulia si alza è la copia tarocca della Cammarota, che a sua volta era una copia ibrida di Teresina e Paoletta, che a loro volta erano copie della cultura teatrale partenopea.
Giulia de Lellis, la borgatara volgare ( sarei curiosa di capire quante di quelle persone che le danno della poco raffinata sono state seguaci della sofisticata Carnevali e se tutte hanno preso lezioni di bon ton alla scuola dove hanno insegnato il concetto di femminilità alla Tuminelli), è talmente finta da fare esattamente ciò una corteggiatrice con il libretto delle istruzioni in mano non dovrebbe fare. Se scendi le scale dove la Queen posa le sue reali terga, devi sapere che il primo comandamento recita: l’apparenza ( anche finta), è sostanza. Bisogna sempre essere ipocriti e non fare ciò che tutti fanno, bisogna accettare che tra figli e figliastri, ciò che ad uno è permesso, per un altro è pietra dello scandalo. Sia mai, inoltre, che una corteggiatrice osi fregarsene del “Format”, parola cara alle pure del villaggio, e mettersi al pari della persona che sta frequentando. Ma a differenza di quelle così vere che non hanno difficoltà a masticare il contesto, Giulia non esce con “Andrea il tronista”, solo con Andrea.
Giulia De Lellis avrebbe potuto essere una corteggiatrice migliore, di quelle che si siedono e fanno il compitino ( che comprende pianti inconsolabili e ciocche di capelli posticci strappate). Le martiri che si struggono per amore, si sa, sono sempre più apprezzate. Ma Giulia non è una di quelle persone che smussano gli angoli per non urtare l’ipocrisia del pensiero comune, anzi, lei ha continuato a dar modo alla gente, sempre pronta a dar buoni consigli, di poterla giudicare. Forse la si può accusare di leggerezza, di spocchia, o immaturità, anche togliendo il forse se si guarda la cosa dal punto di vista di Andrea. Ma se c’è un merito che va riconosciuta a questa ragazzina di vent’anni, è quello di aver fatto senza mai rinnegare, evitando la parte della penitente e quella della vittima. Alle critiche ha sempre risposto con un sorriso, senza mai adeguarsi ai toni di chi la accusava. Un’impunita, che da impunita ha iniziato e come impunita ha finito ogni puntata.
Per la legge del contrappasso direi che ai tipi come Andrea, quelli che hanno una maturità emotiva tale da chiamare “storia” una relazione in cui chiedono l’aspettativa da Giugno a Settembre, qualcuno che gli dia una botta all’ego prima o poi lo devono incontrare lungo il cammino. Giulia, con il suo carattere impertinente, di colpi ad Andrea ne ha dato più di uno. Furba quanto basta da capire che Oscar Branzani non avrebbe mai spaventato Andrea Damante, ha restituito il torto delle parole usate da Andrea per descrivere il loro bacio ribadendo che la sua vita non ruota attorno a lui. Un provocatore, che si era presentato in esterna con il capello wild sapendo perfettamente che Giulia era a conoscenza della sua esterna in notturna, che finisce per essere provocato, con la differenza che, questa volta, Andrea ha trovato qualcuna che riesce a fare la dura davvero. È sempre lui che cerca di colmare la distanza fisica che Giulia ha messo tra di loro nell’esterna dello spritz, è lui che la cerca e l’abbraccia. È lui che perde le staffe quando crede di non essere abbastanza per lei, lui che è felice di veder lei lanciargli con livore tutto ciò che lui le ha regalato. Lui che alla fine si rimangia ogni parola detta in studio per ridimensionare la loro esterna. A conti fatti, sembra che anche gli uomini vadano trattati senza guanti per farli innamorare, e non credo che nessuno avrebbe mai pensato di vedere Andrea Damante girare con la lettera di una corteggiatrice nella tasca dei jeans, a disposizione ogni volta che avesse sentito la mancanza di un profumo.
Le donne, inoltre, devono saper anche mancare, e a giudicare dal colore della faccia di Andrea, dalla sua rabbia e dalle volte il cui ha ripetuto “10 giorni”, Giulia, con la sua assenza, ha fatto quello che tutte le altre corteggiatrici hanno fatto con la loro presenza. In un contesto come quello di Uomini e donne non si costruisce nulla. Ci si conosce, a volte ci si piace, ma le sfide con cui si costruisce il futuro non sono in quel contesto. In quelle circostanze si vive, quando c’è, quello che c’è nel poco tempo che si ha a disposizione. E se nemmeno la distanza, quella di dieci giorni di silenzio, riesce a far passare un sentimento come il livore, alle rivali avrebbero potuto anche dare intere giornate da trascorrere insieme al tronista che nulla sarebbe cambiato.
E che nulla è cambiato lo si capisce dalla reazione di Andrea quando Giulia bussa alla sua porta. Chiunque si sarebbe aspettato di vederlo scendere, invece Romeo, dopo una sbirciata dal balcone, apre le porte di casa sua a Giulietta. Credo chiunque in quella stanza si sia sentito di troppo nel vedere i due incastrati l’uno nell’altra su quel divano ( ho provato imbarazzo io nel vederli da casa). Le parole, quelle che ci è stato concesso di sentire, sono un gioco di strategia. Ti dico che non ti sono mancata per farmi dire quanto ti sono mancata. Ti dico che non sento più quanto ti piaccio solo per farmi dire che, in realtà, ti piaccio anche più di prima. Non sono i baci mancati che le rivali avrebbero dovuto guardare in questa esterna…
Il racconto di questo percorso si conclude prima della sua fine per mancata visione del materiale già registrato, ma da quello che ci è stato riferito dalle talpe del vicolo, il meglio per Giulia ed Andrea deve ancora venire.
Come abbiamo detto all’inizio, in ogni storia c’è un principio ed una fine. Di questa storia la fine è giusto scriverla dal principio:
“cerco una ragazza sveglia, che abbia carattere, intraprendete, che sappia comunicare …e che sia un po’ str*nza, un po’ snob, che non mi dia troppe certezze.” “spero di trovare presto la mia Giulietta”.
Se è vero che ciò che ci è destinato trova sempre un modo per raggiungerci, Andrea Damante non ha soltanto scelto Giulia De Lellis molto prima che arrivasse la schiera dei suoi seguaci, l’ha proprio chiamata, e lo ha fatto chiamandola per nome….
Semplicemente…Giulietta.