Diario di viaggio da Bari a Bari…
by Miss P
Prefazione: questo articolo nasce veramente per caso, la nostra amica Miss P ha trascorso una vacanza in Puglia e alla nostra richiesta di raccontarci com’era andata, ci ha scritto in privato un resoconto così bello e dettagliato che sarebbe stato un vero peccato tenerlo solo per noi…
Ciò che mi resterà più impresso nei ricordi di questo bellissimo viaggio si può tradurre in 3 parole principali: bellezza, bianco e …purtroppo freddo!
Sì diciamo che nella gran fortuna di essere in vacanza e per di più in luoghi meravigliosi, meteorologicamente e inopinatamente, visto che trattasi di Puglia e non di Irlanda (meta del mio prossimo viaggio), non siamo stati molto fortunati, il caso ha voluto che proprio la prima settimana di maggio, la Puglia fosse investita da gelide correnti balcaniche, che non ci hanno fatto capire come può essere calda e luminosa una tarda primavera pugliese!
All’atterraggio a Bari credevamo di aver sbagliato aereo e di essere atterrati a Londra!
Fortunatamente e come al solito non ho dato retta al consorte che mi rimprovera sempre di portare troppi vestiti, maglie e giacche in vacanza. Questa volta a cipolla ci sono voluti tutti!
Ma questa è l’unica piccola nota stonata, di cui sicuramente questa splendida regione, in cui mi sono recata per la prima volta, non ha alcuna colpa…bella la Puglia, nonostante il tempo, fin dalle prime immagini di cui abbiamo goduto, non appena affittata la macchina e ci siamo inoltrati nelle rigogliose campagne sulla via di Alberobello, prima deliziosa tappa di questo viaggio!
Intanto l’incantevole verdissima valle D’Idria, nell’entroterra barese e brindisino, rigogliosa di ulivi secolari dai tronchi ruvidi con le forme più strane, drammatici e contorti nella loro bellezza come attori di tragedie greche…ecco, appunto la Grecia, tutto qui ricorda l’influenza ellenica, la florida natura mediterranea e la pietra bianca che caratterizza i paesi posti sui cucuzzoli delle colline!
Nonostante il grigiore e la fredda acqua che ci hanno accolto, nulla ha tolto alla bellezza di questo bianco abbacinante dei borghi della valle D’Idria , molti dei quali inseriti nell’elenco dei ‘Borghi più belli d’Italia’ …ed eccoci a Putignano, sotto una pioggia fredda e incessante, eccoci nel dedalo bianco dei vicoli di questa località famosa anche per il suo carnevale, dove anche il lastrico è ricoperto da questa pietra color panna che dispiace persino calpestare, quasi ci ritrovassimo in un salotto di una casa lussuosa, gli unici colori a contrasto sono i fiori curatissimi posti ai lati delle soglie e sui piccoli deliziosi balconcini di queste candide, basse case senza soluzione di continuità …
Proseguendo arriviamo ad Alberobello, a sacrosanto diritto, Patrimonio dell’umanità, una bellezza mozzafiato, che va al di là di ogni aspettativa!
Molte volte ci capita di rimanere delusi da posti esageratamente decantati, ebbene per Alberobello e i suoi famosissimi ‘Trulli’ la delusione è che non sia abbastanza celebrato, il tutto va oltre ogni aspettativa!
Anche qui il bianco della pietra bianca e della calce, è protagonista, contrastato dal grigio scuro di questi buffi tetti conici costruiti in mattoni di pietra, assemblati a secco, senza malta, a cono non solo per motivi di più facile raccolta delle acque piovane nelle cisterne sottostanti queste fiabesche abitazioni, ma un escamotage inventato dagli abitanti, poveri, per raggirare le insostenibili tasse per occupazione del suolo che i signorotti imponevano ai poveri contadini che abitavano queste modestissime dimore !
All’arrivo degli esattori, sarebbe bastato togliere anche solo una pietra che formava il cono, la pietra chiave, e il tetto sarebbe crollato e non vi sarebbe più stato obbligo di pagare la gravosa tassa, però purtroppo ogni volta la casa andava ricostruita…ed ecco il primo contrasto emotivo che si prova in questi luoghi, da una parte la sensazione di trovarsi appunto in un luogo da favola, bello, tenuto benissimo ora, lindo pieno di botteghe artigiane e start-up dove si producono oggetti di pregevole manifattura, un posto pullulato di turisti da tutto il mondo, dove ti aspetti da un momento all’altro veder comparire fate o gnomi, dall’altro lato invece la triste realtà di una storia secolare, fino a non molti anni fa, di estrema povertà, che da sempre ha caratterizzato non solo la Puglia ma tutto il sud Italia…nel trullo, piccolo al massimo di una o due stanze, stretto, con un nucleo centrale e diverse alcove senza porte ricavate negli spessi muri, adibite a camere da letto e angoli per cucinare, abitavano poverissime e numerosissime famiglie contadine, con finestre piccolissime, dove c ‘erano, senza riscaldamento, senza acqua corrente, né luce fino a non molti anni fa, e dove con le persone si ricoveravano assieme agli animali (questa situazione molto tragica la vedremo moltiplicata nei Sassi di Matera)…
Anche il nostro alloggio, in una bellissima masseria alle porte di Alberobello, era un bellissimo trullo antico, completamente ristrutturato arredato con gusto e un bel bagno che sicuramente molti anni fa non esisteva!
La suggestione è veramente grande! All’ora di cena ci aspetta un succulento pasto pugliese (e sulla meravigliosa cucina ci sarebbe da scrivere una lunga sezione a parte), in un altro Trullo adibito a ristorante di lusso (ma non crediate sia uno sfoggio da parte mia, per me che vengo da una Genova carissima, i prezzi dei ristoranti pugliesi, sono risultati veramente modesti al di là di ogni aspettativa)…un consiglio, se vi recherete in Puglia e ordinerete un antipasto misto della casa, sappiate che non resterà più spazio per nessun’altra pietanza, vi portano di tutto e di più e solo dall’antipasto conoscerete tutto o quasi della cucina pugliese (burrate, mozzarelline deliziose, capocollo, panzerotti, purè di fave, zuppe, orecchiette, pesce favoloso in tutti i modi…solo a parlarne mi escono le lacrime per la nostalgia, sob … )
Il giorno dopo partiamo alla volta del barocco Leccese, capitale del Salento, il viaggio è lungo da Alberobello, ma non possiamo esimerci dal fare una puntata a Locorotondo, un’altro bianchissimo borgo sulla cima di un colle, un dedalo che come dice il suo nome, gira in tondo per approdare ad una bellissima cattedrale tardo rinascimentale con un alto campanile che svettano e si fanno vedere anche quando ormai si è molto lontani e si è ripreso il viaggio!
Di questo posto mi rimarranno due cose, i magnifici, caratteristici balconcini in stile barocco, sostenuti da basamenti scolpiti con rara arte, che si avvicinano molto ai balconcini barocchi del ragusano in Sicilia, e mi rimarrà un funerale con banda comunale al seguito, che suonava pezzi allegri, cosa normale di quelle parti mi hanno detto all’ ufficio turistico, cosa impensabile da noi!
A volte non ci soffermiamo abbastanza a pensare quanto il nord Italia sia diverso, distante per usi e costumi, ancora oggi, dal sud…solo viaggiando si possono capire davvero le cose!
Arrivati a Lecce siamo rimasti abbagliati da un centro storico ricchissimo di arte e un maestoso esempio di barocco che ha trovato nella duttile pietra chiara leccese una materia perfetta per gli scalpellini dell’epoca. Facciate ridondanti di decorazioni, ghirigori, immagini sacre e allegoriche, balconcini in ferro battuto che fanno a gara tra un palazzo e l’altro per la bellezza e la lavorazione sempre più minuziosa delle cariatidi a sostegno!
E poi le botteghe artigiane della secolare lavorazione della cartapesta rinomata nel mondo e di elegante oggettistica in pietra calcarea locale…insomma anche Lecce è andata al di là di ogni aspettativa in quanto a bellezza!
Ultima tappa di ritorno in valle D’Idria è Ostuni, nel Brindisino, una vera perla posata su un colle da cui finalmente in lontananza possiamo ammirare l’Adriatico!
Ostuni è detta “la bianca” e ci accoglie bianchissima di pietra e calce candida, così abbagliante che come scrisse un poeta, quasi da fastidio guardarla, è un unico belvedere sulla pianura ricca di uliveti secolari e bellissimi, e il mare in lontananza…da non perdere!
Il giorno dopo si parte alla volta di Matera e dei suoi Sassi, un’ultima occhiata agli splendidi Trulli, numerosamente sparsi anche per la campagna e via verso la vicina Basilicata e la città lucana che nel 2019 sarà capitale europea della cultura!
A Matera ci accoglie un vento gelido che forse accresce ancora di più la mia suggestione, la mia meraviglia, ma anche un senso di incomprensibile dolore…i Sassi di Matera sono uno scenario difficilmente descrivibile a parole, la prima cosa che ho pensato però alla loro vista, deve averla pensata anche Mel Gibson, quando decise di ambientarvi il suo ‘Passion’, nessun luogo più di questo avrebbe potuto esprimere meglio tanta suggestione e la sofferenza degli ultimi giorni di Gesù Cristo!
Queste ‘case’ ricavate una sopra l’altra da grotte naturali, di roccia carsica, per un insediamento umano millenario conclusosi in quelle primitive e invivibili condizioni, solo nel 1952 per ordine dell’allora capo del Governo Alcide De Gasperi, racchiudono ancora oggi, seppure il tutto oggi sia stato ripreso, restaurato, bonificato, reso vivibile e godibile per i turisti, uno spirito che trasmette in chi li attraversa, una fortissima emozione, ripeto, sia per la meraviglia della bellezza mozzafiato dell’insieme, ma sia anche per la sofferenza, date le condizioni precarie di sopravvivenza di chi abitò questo luogo, che dal 1993 è diventato patrimonio dell’ umanità, specie tra il 1800 e appunto la metà del ‘900 quando la popolazione divenne così numerosa ed era così povera che queste case grotta, senza acqua, né luce, né servizi igienici, che si componevano in un tempo molto passato di case vere e proprie e stalle per gli animali domestici, divennero rifugio indistintamente di uomini e animali, senza divisione di sorta e dove la mortalità dei bambini per malattie dovute alle inumane condizioni igieniche, era in rapporto di 4 a 1 rispetto a tutto il resto della nazione!
Ecco quando le guide ci spiegarono queste cose e quando abbiamo visitato una di queste case grotta con la vita di allora simulata con fantocci e arredi d’epoca, ho capito perché ho provato all’arrivo,seppur nell’ammirazione del luogo, un senso di angoscia!
La pietra dei Sassi assorbe gli umori come una spugna e quella pietra trasuda ancora oggi che è rinomata in tutto il mondo e visitata da milioni di persone, tanta sofferenza ma anche tanta dignità!
Il giorno dopo questa forte emozione siamo ripartiti alla volta di Bari che abbiamo lasciato come ultima scoperta per il nostro viaggio, ma prima abbiamo fatto una puntata nella bellissima Polignano al mare, un borgo medievale costruito su alti scogli a picco su un mare meraviglioso.
(Clicca sulle immagini qui sotto per ingrandirle!)
Una perla di vera bellezza, dove il bianco predomina ancora una volta, da vedere assolutamente! Arrivati a Bari, dove abbiamo sostato due giorni, la meraviglia è stata invece scoprire una città veramente al passo con i tempi, che unisce un grande rinnovamento e modernizzazione, alla tradizione e alle antiche usanze che sono rimaste saldamente ancorate al vecchio quartiere di Bari Vecchia sede della bellissima cattedrale medievale di San Sabino, ma soprattutto della maestosa basilica di San Nicola a cui la città è fortemente devota!
Bari è una città di grandi contrasti e contaminazioni, eventi…da una parte un centro ricco di negozi di gran lusso, teatri, mostre, un aeroporto con annessa ferrovia modernissima che collega una volta scesi dall’aereo a tutte le città e luoghi di interesse pugliesi, che qui a Genova ci sogniamo, e dall’altra un cuore antico, fatto di bassi, con le porte aperte, con anziani accoglienti, con massaie che impastano le orecchiette all’aperto fuori la porta di casa e che ti guardano come se ti dicessero: se volete siete invitati!
È un quartiere che può considerarsi un’ unica casa, dove tutti si conoscono e si aiutano e per ciò che mi riguarda ho trovate esagerate le raccomandazioni di attenzione nell’attraversare questi vicoli!
Si stavano preparando per la grandiosa festa di San Nicola che si svolge proprio in questi giorni e che coinvolge davvero tutti i Baresi!
Ho visto tanti ragazzi nei bar a far niente, qualcuno andare senza casco o in tre su una moto, ma ho visto anche tanto artigianato e tante attività che si stanno sviluppando e ho saputo che tanti che sono emigrati, piano piano stanno tornando! Pochi ma è un segno!
Alla sera poi abbiamo goduto di un’ultima splendida cena in un bellissimo ristorante in pieno centro e ancora una volta ci hanno stupito per le quantità, la qualità e i prezzi bassi!
Insomma la Puglia è stato un altro viaggio prezioso dove ho imparato una marea di cose, ma soprattutto dove sono stata inondata di bellezza…viviamo in un paese veramente unico al mondo!