Buongiorno fanciulle
mancano solo 3 giorni a Natale!
Pranzi e cene, regali e luci, addobbi e tanta buona compagnia ci faranno da guida fino a Domenica, il grande giorno! Iniziamo subito…con una bella fetta di pandoro!
E’ giovedì 22 Dicembre e ricordiamo
Santa Francesca Cabrini, la protettrice degli emigranti.
Il proverbio dice ‘’Se metti un ceppo nel camino, Natale è vicino’’
Ecco cosa è accaduto in questa giornata:
Nel 1947 venne approvata la Costituzione Italiana.
Nel 1970 debuttò al cinema il bellissimo film ‘’Lo chiamavano Trinità’’, con il grande Bud Spencer.
La ricetta del giorno è adatta al periodo che stiamo vivendo, infatti vi propongo degli ottimi biscottini di pan di zenzero. Perfetti da mangiucchiare accompagnati da una buona tisana davanti al camino, sono ideali anche come regalo: ben sistemati in una scatola di latta natalizia faranno una bella figura.
Ingredienti:
350 g farina 00
150 g zucchero semolato
150 g burro
150 g miele
1 uovo
1 cucchiaino bicarbonato
2 cucchiaini zenzero in polvere
1 cucchiaino cannella in polvere
1 pizzico noce moscata in polvere
1 pizzico chiodi di garofano macinati
1 pizzico sale
zucchero a velo q.b
Procedimento:
In una terrina setacciate la farina e unite tutte le spezie in polvere, il bicarbonato e il sale.
A parte sbattete il burro con lo zucchero, aggiungendo l’uovo e alla fine il miele.
Pian piano unite a quest’ultimo composto la farina con le spezie.
Lavorate bene l’impasto fino ad ottenere un composto omogeneo, formate una palla liscia e avvolgetela nella pellicola trasparente. Mettetela a riposare in frigorifero per un paio d’ore.
Trascorso il tempo necessario, stendete la pasta col mattarello fino a formare una sfoglia di 5 mm di altezza.
A questo punto prendete le varie formine in tema natalizio: campanelle, alberelli, pupazzi di neve, renne e realizzate i vostri biscottini.
Infornateli in una teglia coperta di carta forno a 180 gradi per 10 minuti circa.
Una volta raffreddati potete spolverarli di zucchero a velo.
Buon appetito!
Dunque belle mie, in casa abbiamo da poco ultimato il presepe. Anzi veramente manca ancora qualcosa, o meglio qualcuno…il personaggio più importante!
Esatto proprio lui, Gesù Bambino! Ma il bambinello si mette la notte della vigilia, proprio per simulare il momento della sua nascita.
Come vuole la tradizione, è sempre il più piccolo della famiglia a sistemarlo nella mangiatoia quindi toccherà a mia sorella (come ogni anno). A meno che non vogliamo farlo fare al piccolo Sciani, in effetti è lui il cucciolo di casa.
Proprio Sciani è stranito dall’atmosfera natalizia, chissà cosa gli sembrano tutte quelle luci, quegli addobbi, quei pacchetti…eccolo, lo potete vedere immerso tra festoni e palline colorate mentre noi siamo intenti a decorare l’albero.
E soprattutto si vorrebbe mangiare il presepe! Muschio, piantine e rametti d’ulivo sarebbero una prelibatezza per lui ma siccome non lo vogliamo avvelenare, lo tengo lontano kilometri e kilometri dalla nostra opera. Ogni tanto lo prendo in braccio e lo metto davanti all’albero di Natale e al presepe, lui guarda tutto con ammirazione e poi guarda me…
In effetti il presepe è il vero segno che è arrivato Natale e attira l’attenzione di grandi e piccini anche più dell’albero addobbato.
Da bambina ricordo che giocavo con le statuine del presepe e inventavo delle storie a dir poco del terrore : un Re Magio in realtà era cattivo, e anziché portare il suo regalo al bimbo Gesù, lo aveva rapito e al suo posto aveva messo una pecorella nella culla.
Poi aveva portato il piccolo su un monte molto alto ( il termosifone) e lo voleva buttare giù, quando ecco che un angelo aveva salvato il bimbo e spinto Baldasarre dalla montagna.
Oppure un’altra volta inventai che gli angeli stavano facendo una festa sul tetto della capanna ( costruita in legno dal mio caro nonno ) e il piccolo Gesù non riusciva a riposare in pace, così Giuseppe raggiunse gli angioletti e li picchiò col suo bastone.
Diciamo che da bambina ho davvero stravolto la Bibbia!
Ma la scena più divertente avvenne a casa dei miei nonni…
La sera della vigilia era, ed è, abitudine ritrovarsi tutti dai nonni (anche se la nonna, purtroppo, non vive più con noi ma in una clinica ospedaliera ) per addobbare albero e presepe. Ogni anno si respira quell’aria di magia ma anni fa, quando c’era ancora la mia bisnonnina adorata il Natale era più bello anche perché lei ci teneva particolarmente a realizzare il presepe con noi.
Era colei che dirigeva i lavori, ecco.
Ebbene quella volta i Re Magi anziché essere 3 erano 2, il terzo l’avevamo smarrito e così decisi con la complicità delle mie zie, e approfittando del fatto che la bisnonna non vedesse bene, di mettere un gorilla al suo posto.
Non vi dico quando qualcuno glielo fece notare, quanto rise la mia nonnina! All’inizio, a dire il vero, ci disse che avevamo profanato il Natale ma poi si sciolse in un bel sorriso, d’altronde era un giorno di festa .
Insomma al presepe sono legati dei ricordi fantastici, emozioni uniche che racchiudono un po’ il cuore della famiglia…
E voi avete fatto il presepe nelle vostre case? Raccontatemi pure
A domani!