Intervista esclusiva de ‘Ilvicolodellenews’ a Federica La Verde, sono passati due anni da quano la sua storia ci ha commossi a ‘C’è Posta per Te’, la giovane ci racconta com’è cambiata la sua vita con Fabio e dell’arrivo di Nicolò…
“C’è Posta Per Te” è uno dei programmi più seguiti in assoluto, ogni anno raggiunge picchi di share altissimi. Il pubblico a casa segue le storie con enfasi, si sa che noi italiani siamo molto sentimentali.
Una delle storie più seguite e che ha saputo davvero toccare le corde del cuore dei telespettatori, è stata quella di Federica e Fabio.
Una bellissima coppia di sposi, lei dalla Sicilia si è dovuto trasferire a Parigi, poiché lui lavorava lì, accettando di abitare in un monolocale di 25 metri quadrati, pur di vivere insieme all’uomo che ama.
Non è stato facile adattarsi a nuovi contesti, imparare una nuova lingua, stare lontana dalla famiglia. La vita di Federica si complica nel momento in cui scopre di avere la Sclerosi Multipla. Nonostante tutto lei affronta le difficoltà con determinazione, non si scoraggia e nutre sempre di più il desiderio di diventare mamma.
Fabio scrive alla redazione perfarle vivere un momento magico, una sorpresa, farle incontrare il suo idolo, ossia l’attore Richard Madden. A distanza di due anni abbiamo contattato Federica ed abbiamo scoperto che è diventata mamma, ecco per voi in esclusiva l’intervista in cui ci racconta tutte le novità .
D: Ciao Federica grazie per aver accettato di rilasciarci l’intervista. Come stai? E Fabio?
R: “Allora inanzitutto ti ringrazio per l’affetto e la stima che hai nei nostri confronti. Come sto? Per adesso è una bella domanda… Diciamo che potrebbe andar meglio. Ho iniziato da pochi mesi una nuova terapia ovviamente con i soliti effetti collaterali, pochi ma ci sono. Fabio è il ragazzo di sempre, premuroso, affettuoso come l’ avete visto a C’è posta per te. Sempre attento a farmi stare bene e non farci mancare nulla. Il suo amore adesso si è raddoppiato per due, per me e nostro figlio…”
D: In quell’occasione avevi espresso un tuo grande desiderio, ossia quello di diventare mamma. Possiamo dare la lieta notizia, hai avuto un bellissimo bambino, come sta?
R: “Dopo il nostro matrimonio avevamo un unico desiderio che è quello di mettere su famiglia…e devo dire che la lieta notizia non è arrivata a tardare, è stata a dire il vero inaspettata…forse perché ci speravo così tanto che non ci credevo che il nostro sogno si stava per realizzare. L’otto giugno 2017 ho scoperto di essere incinta di Nicolò e già da quel giorno il mio cuore ha iniziato a battere in maniera differente, un amore grande che solo l’attesa di un figlio ti può trasmettere.”
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D: Hai avuto tanto coraggio, visto che hai dovuto rinunciare alla cura che per te è vitale. Come hai affrontato quel periodo e dove hai preso il coraggio?
R: “Avrei dovuto iniziare una nuova terapia il maggio del 2017, diciamo che Nicolò mi ha fatto la sorpresa prima che iniziassi questa nuova cura, che ovviamente ho dovuto annullare visto che purtroppo essendo in attesa non era correlato con la gravidanza, purtroppo nonostante questa immensa gioia sono stata parecchio male…perché ho avuto diversi problemi a partire dal secondo mese, non potevo ingerire nulla che lo rigettavo. Ma non è stata per me la classica iperemesi gravidica, purtroppo mi è stato detto che c’era in incompatibilità tra la placenta è il mio corpo, nulla a che vedere comunque con la sclerosi multipla e sono arrivata in condizioni veramente gravi fino alla 29esima settimana…”
“D: Parlaci del tuo bimbo…”
R: “La mattina del 6 dicembre 2017 ho iniziato a stare parecchio male, al punto da non respirare più, con il versamento di liquido nei polmoni e gestosi fulminante; così il primario, visto la gravità della situazione, ha stabilito di operarmi d urgenza…e da lì è nato Nicolò, con un peso di 1,2 kg. L’urgenza non è terminata lì perché nostro figlio è stato trasferito in un altra struttura, mentre io sono stata tenuta due giorni in coma farmacologico. Mio marito ha vissuto momenti davvero terribili, visto le condizioni del nostro figlioletto…ci dissero subito che purtroppo dovevamo aspettare un paio di settimane per stabilire se il piccolo fosse fuori pericolo. Sono stati giorni tremendi di ansie e di paure vissute tutti i giorni, per fortuna è finito tutto bene. Devo ringraziare soprattutto i medici del policlinico di Catania che hanno fatto vivere mio figlio, sono stati degli angeli e grazie anche all’ospedale Garibaldi Nesima di Catania, dove hanno salvato me e mio figlio. Volevo aggiungere un’altra cosa, se ricordate il nostro bambino si sarebbe dovuto chiamare Andrea o Sofia se fosse stata una femminuccia…?? Dunque, perché Nicolò? Me lo chiedono tutti e vi svelo perchè: una settimana prima dell’operazione d’urgenza ho sognato la madonna che mi affidava questo bambino chiamandolo Nicolò. Appena sveglia chiamai mio marito e gli dissi “nostro figlio si deve chiamare Nicolò”. Ricordo ancora le domande di mio marito che era per plesso, giustamente non capiva. La conclusione è che io quella mattina del 6 dicembre ovviamente non potevo essere a conoscenza del fatto che da lì a poco sarei stata operata d’urgenza e solo diversi giorni dopo appresi che il 6 dicembre era San Nicolò. Io credo nei miracoli e non c’è prova più bella di questa.”
D: Come sono cambiate le tue giornate?
R: “Le mie giornate devo dire che sono cambiate parecchio, adesso la priorità è mio figlio, prima penso al suo bene e poi al mio, come ogni genitore fa. Nicolò è diventato un bimbo vivace che non ci da tregua, meglio così, ha anche iniziato a camminare, l’unica cosa è che è un po’ pigro nel parlare, anche se ogni tanto si fa i discorsi tutti suoi, ma del resto è un bimbo meraviglioso e somiglia tanto al papà . Adesso sono diventata proprio una mamma a tempo pieno, mio figlio e legatissimo a me e al suo papà , a dicembre spegnerà la sua seconda candelina e già siamo emozionati.”
D: Sei ritornata in Italia, come mai?
R: “Si, abbiamo lasciato parigi perché, come ti ho detto in precedenza, sono stata parecchio male e quindi avevo bisogno del supporto della mia famiglia, quindi anche Fabio è stato costretto ad abbandonare tutto per stare con noi. Vivere in Sicilia è tutta un’altra storia, hai il sole, il mare, il buon cibo e la famiglia. Tutto quello che non avevamo a Parigi qui ce la’bbiamo, anche se il lavoro purtroppo tende a scarseggiare, ma si tira avanti finché si può. Non ti nego che amo viaggiare, quindi chi lo sà , magari ripartiremo verso una nuova meta per vivere nuove avventure. Magari rifaremo a breve le valigie, non si sa, siamo molto imprevedibili.”
D: Il tuo motto?
R: “Il mio motto è una bellissima frase di Gandhi. La vita non è aspettare che passi la tempesta, ma imparare a ballare sotto la pioggia…e io lo faccio tutti i giorni grazie alla mia famiglia . Ad maiora semper .”
Federica, Fabio e il piccolo Nicolò, nelle avversità e nella loro semplicità sono un esempio, un esempio di come vanno affrontate le difficoltà nella vita. Non dando per scontato quello che si ha e lottanto per ottenere quello che per molti è scontato.
Non nego di essermi commossa nell’ascoltare le sue parole e di essermi a più riprese “cazziata” per i miei tanti piccoli problemi quotidiani, della corbellerie in confronto a quello che questa donna e suo marito hanno affrontato.
Lo staff del vicolo fa i suoi migliori auguri al piccolo Nicolò per il suo imminente secondo compleanno e augura alla loro famiglia tutto il bene di questo mondo!