Pago a Radio Radio: “Sono un sottone? No, sono una persona che fa determinate scelte per dei motivi importanti. Rifarei tutto…”
Pacifico Settembre in arte Pago si appresta a vivere un momento positivo per la sua carriera artistica, con l’uscita del suo ultimo singolo “Tu lo Sai”, ed il libro “Vagabondo per Amore”. Intervistato da Giada Di Miceli durante la trasmissione radiofonica “Non Succederà Più”, ha parlato della sua rinascita artistica, della sua storia conclusa con Serena Enardu ed ora è concentrato sul suo lavoro.
“È una canzone che viene da dentro, pancia, tanta pancia e tanto cuore”.
In questo periodo si sta dedicando al lavoro, cercando di pensare meno alle pene d’amore.
“Sto bene, sto pensando al lavoro, sto viaggiando tanto per questo mio lavoro che mi fa viaggiare da quando ho 15, 16 anni, quindi sono molto concentrato. Uscirà un EP, credo dopo il secondo singolo, insomma stiamo lavorando fortunatamente, quindi sono contento”.
La musica è sempre stata la sua vita, la sua passione.
“Mi accompagna da sempre, devo essere sincero, da piccolino, poi è diventato un mestiere perché l’ho voluto fortemente. Di questo ne sono fiero, mi accompagnerà per sempre perché comunque è quell’amore che non muore mai, quello è sicuro”.
È una canzone d’amore, in cui si ripete spesso una frase: “Chissà domani, chissà come sarà”… Ma come immagina il suo futuro, come sarà?
“Come sarà domani non lo so, non prevedo il futuro! Questa canzone è stata scritta per un motivo particolare, era tutto riferito ad un amore che non si sa poi dove andrà. Chissà domani chissà perché nessuno sa dove poi andiamo a finire, ma non solo in amore, parliamo della vita in generale. Ti dico la verità, in questo momento sì, mi piacerebbe nella vita in generale di trovare un po’ di serenità, di tranquillità. Bisogna avere la forza di ricominciare, quello che poi tra l’altro nel libro che uscirà il 16 di giugno che si chiama “Vagabondo per Amore” c’è scritto. Io ho ricominciato da zero tante volte, per ritrovare quell’equilibrio che ti manca quando ti succedono delle cose abbastanza particolari che ti spostano un attimo chiamiamolo asse terrestre, che succede quel terremoto che ti scombussola e devi rimettere tutti i pezzi in ordine bisogna avere la forza di farlo altrimenti sprofondi”.
La musica può essere un mezzo per ritrovare la forza interiore, attraverso di essa molti musicisti trasmettono i loro stati d’animo.
“Per è il mezzo. l’intento non è quello di trasmetterlo per chissà quale motivo. Lo trasmetti perché ce l’hai proprio dentro e, quindi è inevitabile. In questo momento ho due mezzi: uno è la musica, e uno è mio figlio”.
Ecco cosa dice in merito al suo libro:
“Vagabondo per Amore” è un libro che parla della mia vita, quindi affronta molte cose che mi sono capitate. È la prima volta che butto giù di pancia anche tutto quello e mi è successo, tra l’altro non è proprio tutto perché non ci sta, però le cose più importanti ci sono. Quando me l’hanno portato fisicamente mi ha fatto emozionare tanto, perché è una cosa nuova per me, che ho sempre desiderato fare. L’emozione di avere il libro tra le mani, mi ha proprio preso dentro, mi ha fatto stare talmente bene che ho dimenticato tutto il resto”.
La prefazione del suo libro si intitola “L’Arte del Sottone”, in essa scrive che: “ho sempre preso più cazzotti, più pallottole che carezze”. Nonostante le delusioni Pago non conosce il sentimento dell’odio. Generalmente la persona che ama di più è pure quella che soffre di più e, quando finisce un amore, è pronto a ricominciare ad amare. I cosiddetti “sottoni”, sono quelli che restano sotto, i deboli, quelli che tra virgolette vanno a cercarla, che non sono contenti se non soffrono.
“Guarda sono io, qualcuno l’ha notato, qualcuno ci ha fatto caso, ma non perché mi piace soffrire sia chiaro, non perché mi piace chissà quale dolore. A me piace sbattere la testa, mi piace andare fino in fondo, vedere dove riesco ad arrivare, dove riesce ad arrivare il mio cuore. Non mollo niente, io non mollo nella vita in generale, nemmeno nell’amore. Non mi interessa se questo poi può sembrare se qualcuno mi può definire sottone”.
Giada chi chiede se si è sentito un sottone nella sua storia d’amore.
“No assolutamente, molti ti mettono addosso questa etichetta perché evidentemente alle prime difficoltà girano l’angolo, cambiano strada, oppure non hanno voglia di capire cosa succede, non hanno voglia di affrontare cosa succede. Io ho sempre voglia non solo di capire, di affrontare ma anche di imparare non solo dei miei errori ma anche da quelli degli altri. Mi interessa continuare se provo amore, se mi accorgo che dall’altra parte c’è qualcosa, non sono uno che a prescindere se succede qualcosa chiude tutto perché chi se ne frega, domani si incontrano altre persone, domani c’è un’altra strada che puoi percorrere”.
Giada ha evidenziato il fatto che comunque a un certo punto, occorre chiudere la storia.
“Ma quello non c’è dubbio, però ognuno ha i suoi tempi. Ci sono persone che non per questo che magari non mollano mai, ci sono persone che magari il limite non ce l’hanno quindi non per questo secondo me devono essere giudicate. Quando è la tua di vita, se tu stai bene, non ti importa neanche di essere sottone. Non mi importa se mi volete chiamare sottone, mi potete anche chiamare sottone, a me non mi disturba. Io sono così, se poi per voi, per qualcuno, sono un sottone pazienza. Io per me non lo sono, però è un’arte anche quella, l’arte del sottone perché bisogna anche saper essere in quel modo lì, che poi uno lo chiama sottone ma in realtà è una persona che fa determinate scelte per dei motivi che esistono, per dei motivi importanti”.
Le ferite si rimarginano con calma, le sue?
“Devo essere sincero, un pochino sì, guarda meno ci pensi e più si rimarginano, questo l’ho imparato. Non si può voltare pagina pensando di spegnere un interruttore on-off. Non è una cosa che almeno a me appartiene, non è che posso fare ora sì domani no. È normale che ti rimangono delle cose che poi piano piano verranno rimarginate delle ferite”.
Nel libro ha raccontato tutto, anche della sua storia d’amore appena finita
“Ho scritto quello che c’era da scrivere della mia vita quindi sono sereno e pacifico diciamo. Io non provo odio, non provo niente… di tutto quello che scrivo è perché è quello che mi è accaduto nella mia vita quello che ho scritto fa parte di me c’è poco da girarci intorno”.
Se dovessi ritornare indietro, rifaresti tutto quello che hai fatto?
“Io credo di sì perché perché volevo farlo. Io non voglio mai pentirmi di non fare qualcosa, quindi quello che ho fatto è proprio perché lo volevo fare, lo volevo fortemente, il futuro è incerto, quindi quello che ti succede in futuro non lo sai e pazienza”.
Pago non smetterà mai di credere nell’amore, nonostante le delusioni che ha avuto.
“Ma assolutamente no, bisogna credere continuamente nei valori e l’amore è una cosa che fa parte della mia vita, dove non ti puoi permettere di ignorare, per me è importante quanto vitale”.
Sincero e onesto
Io credo che pago e serena prima poi si chiariscono e fanno pace. Hanno bisoglio del loro tempo. Inoltre, non si può attaccare continuamente serena o pago. Nella vita si può sbagliare nessuno e nato maestro. Ci vuole il perdono come ci insegna nek
Quindi pago e stato un gran uomo
Serena è stata la tua rovina in tutto.
Ma la gente comprerà questo libro?
E quindi??