Finalista di Amici scopre che forse era affetto da un disturbo che gli psicologi hanno diagnosticato solo oggi
Qualche ora fa il finalista di Amici 14, il cantante Briga, ha fatto una riflessione su un nuovo disturbo comportamentale nei giovani segnalato dagli psicologi.
Ecco cosa ha scritto sul suo profilo Instagram.
“Ho scoperto solo qualche giorno fa che esiste un disturbo chiamato F.O.M.O. (Fear of Missing Out), cioè “La Paura di Perdersi Qualcosa” intesa come perdersi un evento, una scena o il semplice non assistere a un fatto che nella tua testa ti dovrebbe riguardare.
Da adolescente mi facevo i km a piedi e in motorino per le comitive del quartiere e da più grande mi capitava di uscire di casa la mattina e tornare a notte fonda stando praticamente tutto il giorno per strada. Avrò fatto questa vita per anni. Non volevo mai mancare a una festa, ad un cazzeggio in piazza o fuori da scuola, e anche se non si faceva niente, più tardi facevo e più ero contento. L’importante era stare insieme e fumarsi la vita.
Solo ora che mi sono calmato e che vengo a conoscenza dell’esistenza di questo disturbo, sono sicuro di averlo avuto e che questo sia stato padrone di me per molto tempo.
Ora, la mia riflessione è questa: per fortuna sono stato sempre più o meno in pace con la mia testa e ho sempre creduto Che tutto quello che ho fatto abbia contribuito a formare il mio carattere e la mia cultura… Ma se avessi saputo 20 anni fa di avere una sorta di “patologia” comportamentale, questa consapevolezza mi avrebbe aiutato? Ne siamo sicuri? Qualcuno avrebbe tentato di agire su di me ?
Non vi pare una forzatura di questi ultimi tempi il dover diagnosticare, etichettare, psicanalizzare e ingigantire i comportamenti naturali delle persone, soprattutto dei ragazzi?
Non vi pare che ci sia un abuso di sindromi, disturbi e quant’altro e che esse vengano diagnosticate con troppa semplicità?”
Briga è assai stupito che esista questo nuovo disturbo comportamentale nei giovani della nuova generazione. Lui, fin da adolescente, trascorreva tanto tempo fuori casa perchè non voleva perdersi un’occasione per stare con gli amici, magari ad una festa. Ma lui è cresciuto convinto che queste siano state esperienze formative per il suo carattere e non segnali di un problema comportamentale.
Per questo non capisce questo bisogno degli psicologi di analizzare ed etichettare questi comportamenti dei giovani, sopratutto adolescenti, come una manifestazione di una qualche patologia.
Che ne pensate di questa riflessione di Briga su questa nuova patologia comportamentale diagnosticata ai giovani? E’ tutto molto esagerato o la prediagnostica può aiutare a non cadere in stati peggiorativi?
by emmaforever
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