Il caso: la sex-roulette

Sta prendendo forza, da alcuni mesi, un gioco di gruppo sui social…uno dei tanti ( purtroppo anche molto pericolosi) che ossessionano i nostri teen-ager…ovvero la generazione-social.

Questo gioco (per fortuna almeno non mortale come altri) è squallido e devastante di una vita: ovvero la SEX-ROULETTE.

Sinceramente non ho capito benissimo al 100 % in cosa consiste…direi che un gruppo fa connessione sul social , poi si trovano e fanno sesso , sempre di gruppo, scambiandosi anche i partner , MA A VISO COPERTO E SENZA PROTEZIONE anticoncezionale, in modo che nessuno/a sa con chi ha “copulato”. Perde e viene eliminata dal social quella ragazza che resta incinta!  Non ho capito neppure se si vinca qualcosa…ma ne dubito.  Da tenere presente che il gioco è rivolto ESCLUSIVAMENTE agli under 17, quindi ultraminorenni!!!

Orbene, proprio in questi giorni,  la famiglia di una ragazzina di 14 anni di ROMA, si è rivolta ad una avvocat , in quanto la 14enne è al sesto mese di gravidanza, dopo aver fatto la sfida della sex-roulette, giocata, in questo caso, attraverso Tik-Tok.

Non so , sinceramente, cosa mai possa tirar fuori l’avvocata da questo casotto …pare che la famiglia se ne vada via per un certo periodo all’estero…ma la cosa che ha più sconvolto l’avvocata è che la ragazzina ERA PIU’ DISPIACIUTA DI AVER PERSO LA SFIDA CHE DI ESSERE RIMASTA INCINTA DI UNO SCONOSCIUTO ( per ora anche ignoto) !!! Quindi non era in grado di percepire il significato sconvolgente  della situazione.

Attenzione, perchè si puo’ correre anche il rischio di beccarsi qualche malattia sessuale infettiva …ebbene, io mi chiedo, e vi chiedo: ma che teen-ager abbiamo???

Una psicologa di fama ha detto che ormai, coi social, si è rovesciata la realtà…che è quella dei social, non della vita reale. Questi ragazzi…forse stanno troppo bene? Si annoiano? Si stanno spersonalizzando e non sanno più guardare dentro se stessi? Non trovare scopi o provare emozioni fuori, ma cercarle in un social, secondo me è drammatico, triste, squallido.

By Nerio

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