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‘Gossip’ Sono sempre più numerosi i vip che scrivono le loro biografie: perché l’editoria ha deciso di orientarsi su questo business?

‘Gossip’ Sono sempre più numerosi i vip che scrivono le loro biografie: perché l’editoria ha deciso di orientarsi su questo business?

libri da leggere

Anche Sossio Aruta ha scritto un libro sulla sua vita! Ma lui è solo l’ultimo di una lunga fila di personaggi usciti da Uomini e Donne, altri reality e di professione influencer, che ha deciso di scrivere un libro.

Ecco alcuni nomi: Ludovica Valli, Valentina Dallari, Sossio Aruta, Pago, Emma Marrone , Elena Santarelli, Francesco Totti, Rino Gattuso, Giulia De Lellis, Giulia Salemi, Andreas Muller e Veronica Peparini, Taylor Mega, Benji e Fede, Antonio Zequila, Valerio Scanu, Elena Santarelli, J-Ax, Chiara Ferragni.

Ci rammarichiamo se ne abbiamo dimenticato qualcuno ma già questa lista ci sembra bella ricca! La maggior parte dei nomi indicati ha scritto la propria biografia con l’aiuto di un giornalista o di uno scrittore perché non sono in grado di redigerlo da soli.

L’editoria probabilmente ci guadagna nelle vendite di queste biografie ma non è un po’ inquietante che ci siano così tante biografie di gente conosciuta?

Che fine hanno fatto le storie della gente anonima?

By emmaforever

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‘Gossip’ Maria de Filippi parla di quando Stefano De Martino tradì Emma Marrone per Belen Rodriguez: “La situazione era tragica…fu uno shock per tutti. Non voleva dirlo ad Emma e glielo dissi io”. E oggi che pensa di lui?

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Maria de Filippi intervista

E’ strano trovare un’intervista di Maria De Filippi dove lei parla di gossip. Generalmente è una che non fa, ma ultimamente ha iniziato a sbottonarsi di più al riguardo pure nei suoi programmi, forse ha capito che la gente è curiosa e vuole sapere. Ad esempio ha stupìto che abbia finalmente parlato di quando scoppiò la bomba agli studi Elios e di come nacque la storia tra Stefano De Martino e Belen Rodriguez. Tutti ricordiamo come Emma Marrone soffrì per il tradimento e quella performance di “Bella senz’anima” ad Amici che commosse tutti. Ma come scoprì lei stessa il tutto? Ecco finalmente il racconto e poi cosa pensa della separazione dei due:

Insomma si capisce dalle sue parole che Maria a Stefano riesce a perdonargli tutto, e se lo fa lei come fa a non farlo Belen che è sempre rimasta innamorata di lui?

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‘Amici’ Shock! Sergio Sylvestre, criticato ferocemente per avere dimenticato le parole dell’inno di Mameli durante la Finale della Coppa Italia, addirittura anche da un politico molto in vista, viene difeso da noti personaggi dello spettacolo!

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Sergio Sylvestre

L’esibizione di Sergio Sylvestre alla finale di Coppa Italia a Roma ha avuto un esito inaspettato: avere dimenticato alcune parole dell’inno di Mameli gli è costato feroci critiche da parte del web, come ad esempio da parte del leader della Lega, Matteo Salvini. Naturalmente nelle critiche non è mancato il riferimento anche al colore della sua pelle.

Ma a difendere Sylvestre ci hanno pensato i suoi colleghi cantanti e anche Jeremias Rodriguez, che ormai considera l’italoamericano uno dei suoi migliori amici ed Elodie che si è commossa pensando alla discriminazione razziale:

E voi cosa avete pensato di quello che è successo l’altra sera durante l’esibizione?

by emmaforever

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X-Factor 2020: ecco chi saranno i giudici, tra new entry e ritorni. Vi piacciono?

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In questi giorni il web è impazzito per il toto-nomi dei nuovi giudici di XFactor. L’attesa sta per terminare, martedì 9 giugno alle ore 21:15 su “Sky” in streaming su “Now TV”, ci sarà un appuntamento con EPPC Live, presentato da Alessandro Cattelan.

Nel corso della puntata verranno ufficialmente svelati i nomi dei giudici, quelli svelati in questi giorni da Davide Maggio, ma non ancora confermati, sono: Emma Marrone, Mika e Manuel Agnelli e Emis Killa.  Quest’ultimo però ha risposto così:

A questo punto ci chiediamo se gli altri nomi sono certi oppure no. Lo scopriremo domani sera. Vi piacciono i nomi presunti?

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X-Factor 2020: gran colpo se sono riusciti ad accalappiare in giuria proprio l’ex cantante di Amici

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x factor giudici

Grande fermento per la nuova edizione del talent X-Factor, nulla e nessuno fermerà le messa in onda. Vi avevamo già accennato qualche notizia per quanto riguarda la giuria (clicca qui per leggere l’articolo), ed i nomi che circolavano. Ora si ritorna sull’argomento e Dagospia fa una nuova rivelazione:

a quanto pare Sky è in trattativa con un nome altisonante di Amici, ossia Emma Marrone. Proprio lei che artisticamente parlando nasce dal talent, in cui ha vissuto non solo l’esperienza di allieva ma anche quella di direttore artistico, sostituendo Morgan. Sarebbe un bel colpo per Sky poter avere Emma, ma ancora non si hanno conferme. Cosa deciderà di fare? Maria De Filippi come la prenderà?

Update:

Pochi minuti fa la notizia che Emma Marrone sarà un nuovo giudice di X Factor é stata confermata da Davide Maggio e tutti i nomi dei giudici saranno rivelati in diretta il 9 Giugno durante la puntata di E poi c’è Cattelan.

Siete contenti per Emma?

 

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Emma Marrone e Belen Rodriguez

Emma Marrone ha risposto alle domande del format “50 Domande Cattive” di Luca Bianchini, ed ha lasciato tutti a bocca aperta.

La cantante è stata sottoposta ad interrogativi molto pungenti, ma non si è tirata indietro soddisfacendo la curiosità dei molti presenti.

Non poteva naturalmente mancare un quesito sulla sua precedente storia d’amore con Stefano De Martino, infatti una follower le ha chiesto se avesse perdonato Belen Rodriguez, nonostante l’imbarazzo, ha risposto affermando:

“Diciamo che non dovevo perdonare lei. Belen non ha fatto niente di male, mettiamola così!”

Tutti si sarebbero aspettati un po’ di rabbia, rancore, invece dalle sue parole è parso evidente che il tutto fa parte di un lontanissimo passato.

Cosa dovrebbe fare un uomo per sedurla?

“Per sedurmi deve essere sagace, intelligente, ironico, poco sdolcinato…non mi piace il genere romantico”.

A quanto pare non cancella le foto dei vecchi amori:

“Se capita, mentre sto facendo altro e le vedo, me le riguardo…ma non le cancello”.

Sospettosa é stata anche la risposta a questa domanda:”Se tu avessi il potere assoluto, a quale personaggio pubblico vieteresti di parlare sui social network?

“Io ti vorrei rispondere tantissimo ma domani finiremmo su tutti i giornali, tu lo sai, non mi sembra il momento appropriato. Gioco il jolly, è pesante…”

Voi al posto di Emma avreste perdonato Belen? Secondo voi chi è il personaggio a cui vieterebbe di parlare?

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Andrea Iannone a cuore aperto con i fan: “trovare la persona giusta non è facile e spesso non è per sempre…”

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Andrea Iannone da solo

Andrea Iannone è di nuovo solo, pare ormai assodato che a lasciarlo è stata Giulia De Lellis, per tornare con l’ex oppure no, questo ancora non si sa, fatto sta che il pilota si ritrova di nuovo solo in un momento in cui altri problemi lo attanagliano, come la lotta per dimostrare la sua innocenza a fronte dell’accusa di gossip. Nonostante ciò non perde l’ottimismo e si fa contornare dall’amore della sua famiglia. Ecco come ha risposto ad alcune domande dei suoi followers:

Non è mai stato fortunato a quanto pare Iannone in amore, prima Belen che poi torna con l’ex Stefano De Martino, poi Giulia che sembra essere tornata con Damante…sembra un po’ il gemello di Emma Marrone, i quali ex (quasi tutti) si sono sempre sistemati con prole al seguito dopo essersi lasciati con lei. Niente niente sarebbe il caso che si incontrassero? Da matching.vicolo.com qui è tutto…pensateci gente!

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Intervista ad Emma Marrone, eccovi il suo racconto crudo, vero, toccante, senza filtri su quello che le è accaduto in queste ultime settimane, lontana dal mondo dello spettacolo…ecco chi è veramente Emma! C’è spazio ora nella sua vita per l’amore?

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Emma Marrone intervista Vanity Fair

 

“Ammalarsi è sempre ingiusto, ma non ho mai pensato: “Perché capita di nuovo a me?”.

Inizia così l’intervista di Emma Marrone sulla rivista “Vanity Fair”.

“Il problema che ho avuto. Mi sono detta: “È successo, mi curo, torno, e così è stato”. Sono uscita allo scoperto sui social perché avevo preso un impegno lavorativo e promesso di esibirmi a Malta. Siccome ho rispetto dei soldi degli altri, perché mi ricordo cosa significhi metterli da parte per andare a un concerto, e lì c’era gente che li aveva già spesi, ho parlato. Altrimenti, le dico la verità, sarei stata in silenzio.”

Come saprete Emma nelle scorse settimane è stata sottoposta ad un intervento chirurgico urgente, per contrastare l’insorgere di un tumore maligno a distanza di circa dieci da un precedente intervento; il magazine ci propone un’intensa intervista che abbiamo letto tutta d’un fiato:

“D: Dolore e coraggio, inferni e paradisi, non le sono mai mancati.”

“Sicuramente non mi è mancato il coraggio, ma neanche la capacità di reagire. Perché fondamentalmente questa sono: una cacasotto che conosce la reazione. Con un certo grado di retorica, mi hanno sempre descritta come una che non ha paura di niente, ma non è vero. Anzi è falso.”

“D: Quindi nelle scorse settimane ha avuto paura?”

“Sì, molta. Ma non è la paura a provocarmi l’infelicità. Non lo è mai stata. La paura mi ha sempre aiutato a non fare cazzate. A definire i confini. Non ho mai creduto a quelli che dicono: “Non ho paura di niente”. Beati loro. Io sono diversa. So affrontare il malessere fisico e tutto ciò che è legato ad una malattia, ma delle malattie o della morte, come tanti, ho paura anche io.”

“D: E di cos’altro ha paura?”

“Ho paura di fallire, di non riuscire a realizzare i miei sogni, di restare sola, di non essere amata, capita, apprezzata, per esempio, per quest’ultimo disco. Vorrei che fosse quello della rinascita artistica e non l’album da incensare soltanto perché sono stata male.”

“D: Il disco si intitola Fortuna.”

“Non ho mai creduto al destino né alla sfiga. Il metro della tua vita sei tu: è il tuo modo di scuoterti, di ovviare ai problemi, di affrontarli per quello che comportano che dà la cifra di quel che sei davvero. C’è gente a cui è andata sempre bene e gente a cui è andata sempre male, ma non è questo a determinare la tua felicità. A fare davvero la differenza non è mai quel che possiedi, e anche tra le persone a cui è andata sempre bene, mi dia retta, non è che ne veda tante poi veramente felici. Ti verrebbe da dire: “Madonna, non ti manca niente! Perché allora sei tanto frustrato, arrabbiato, depresso e triste?”.”

“D: Lei come si definirebbe?”

“Non sono una che deve essere felice a tutti i costi: adesso, come da bambina. Non sono mai stata una che deve sforzarsi di far vedere che va sempre tutto bene o che sorride a bocca larga: non devo per forza esprimere una felicità che non esiste. Sono sempre sincera: se non sono serena o allegra, lo posso tranquillamente dire.”

“D: E adesso, dopo l’operazione, come si sente?”

“Adesso sono serena, azzarderei addirittura felice.”

“D: E nelle 48 ore successive alla scoperta del ritorno del male?”

“Con gli occhi umidi. Ho pianto per due giorni perché ho imparato che tirare fuori tutto subito è meglio di covare il dolore, ma ero nera. Sentivo che la vita mi stava togliendo una possibilità. Ai medici continuavo a dire: “Fatemi cantare al concerto”. “Vasco Rossi ha scritto un pezzo per me”, “Non posso andare a Malta e operarmi dopo?”.”

“D: E i medici cosa le hanno risposto?”

“Che non era il caso “di aspettare ancora o peggio di rischiare”. Ho dovuto accettarlo e ho capito una cosa fondamentale.”

“D: Quale?”

“Che accettare non significa farsi andare bene ogni cosa o aspettare passivamente quel che ti accadrà, ma costruire la propria serenità. Ho avuto un problema di salute, ma non l’ho combattuto né respinto. L’ho fatto mio, l’ho digerito, me lo sono fatto scivolare addosso.”

“D: In Fortuna canta: “Più gira male e più mi va bene”.”

“Con il tempo ho cercato di imparare a vedere sempre il bicchiere mezzo pieno. Non sono arrabbiata e non sto combattendo. Adesso è girata così, ma domani non è affatto detto che non giri diversamente.”

“D: Ha rappresentato un approccio utile anche durante i suoi giorni difficili?”

“Per accettare una cosa del genere è necessaria molta più consapevolezza di quanto non ne serva per combattere. Accettare di star di nuovo male mi ha aiutata ad arrivare all’intervento con serenità. Sono entrata in sala operatoria col sorriso e ne sono uscita nello stesso modo. L’operazione non mi ha incattivito: non sono arrabbiata con la vita, al limite alla vita sono grata.”

“D: Il primo tumore all’utero la colpi nel 2009.”

“Quando avevo 25 anni. La stessa età in cui mia madre, una roccia, il mio mito, una donna che non alza la voce, ma stringe i denti e sibila, l’unica persona che riesca veramente a smuovermi delle cose dentro e a mettermi paura, venne colpita da un linfoma. Chi era mia madre all’epoca? Una ragazza senza capelli che vomitava per le cure, viveva in Toscana e con mezza lira in tasca si appoggiava illecitamente alla casa dello studente o dagli amici per dormire gratis. Io sono stata fortunata. Anche nella disgrazia ho sempre avuto una botta di culo.”

“D: Alla terza operazione in dieci anni stupisce sentirle dire una cosa simile.”

“Faccio un lavoro che mi dà la possibilità economica di poter scegliere la maniera migliore per curarmi e i medici giusti e invece di essere allegra, piango.”

“D: Perché piange?”

“Perché persone che si fanno il mazzo in fabbrica e lavorano il triplo di me meriterebbero di essere curate nello stesso modo e invece non ci prendiamo in giro la medicina non è uguale per tutti. Come vivono gli altri lo vedo tutti i giorni. Vado spesso al Bambin Gesù a trovare i bambini e mi sono passate accanto tante storiacce: genitori che non possono permettersi un b&b e per stare vicino ai flgli dormono in macchina. Ecco cosa mi ha fatto davvero male nei giorni di cure, di tagli e di ospedali e di disordine emotivo: non tanto superare quello che mi è successo, ma pensare a chi è chiamato a sacrificare tutto senza avere niente. Non voglio sembrare paracula, ma è la verità.”

“D: Sente di avere un’ipoteca sulla sua vita?”

“Mi sento come una che deve guadagnarsi ogni giorno a prescindere da quello che mi è successo, però no, non sento di avere la vita ipotecata. Sarebbe pesante. Mi deprimerei e come dicono i medici, la guarigione passa anche dalla testa. Ne sono convinta: mi dia della superficiale e mi etichetti pure come vuole. Non sarebbe il primo, sa?”

“D: A etichettarla?”

“Nessuno mi ha mai regalato niente e rispetto ad altri miei colleghi ho dovuto faticare il doppio per essere capita, amata, rispettata e accettata, almeno artisticamente.”

“D: Umanamente invece?”

“Sono circondata da un amore infinito che in questo frangente particolare mi ha stupito. Nessuno di quelli che mi vuole bene o delle persone che vengono ai miei concerti facendo molti sacrifici mi ha chiesto cosa avessi esattamente. Ma semplicemente: “Come stai?”. È come se il mio pubblico fosse cresciuto con me, fosse diventato maturo al mio stesso ritmo e fosse finalmente diventato il mio specchio. Nessuna curiosità morbosa, nessuna domanda indiscreta: solo la gioia di vedermi di nuovo in piedi. D’altra parte ogni tanto incontro lo sguardo pietoso degli altri e mi incazzo: non ho bisogno di nessun pietismo. Ma di rispetto. L’altra sera ero in un ristorante e una ragazza mi ha regalato un sorriso bellissimo. Stava dicendo: “Che meraviglia vederti tornare a sorridere con i tuoi amici”. A volte nel silenzio c’è tutto.”

“D: E nelle parole?”

“C’è troppo. Da parte di gente che non sentivo da un anno che mi ha mandato messaggi rimasti senza risposta. Sui social, dove impera la tuttologia, mi hanno scritto di tutto: da “Ti sei ammalata perché mangi troppa came” a “ti sei ammalata perché hai molte vite irrisolte”. Mi sono manifestata con la mia voce anche per questo: volevo comunicare le ragioni di un’assenza in modo delicato e senza allarmismi, non volevo creare casino né tantomeno dar luogo a un melodramma. Poi il casino è scoppiato lo stesso.”

“D: Con lei è sempre così: fin dai tempi in cui andava ad Amici. Quel pregiudizio nei suoi confronti, per alcuni il peccato originario, vive ancora?”

“Senza Maria De Filippi e Amici la mia vita non sarebbe stata la stessa e non sarei la donna che sono oggi, ma se sento parlare ancora di pregiudizio mi cadono le braccia. Non è solo anacronistico, è ridicolo. Fanno tutti gli snob, però poi gli dai una poltrona, un ricco cachet ed ecco che lo snobismo si attenua, si diluisce e finisce nella dichiarazione dei redditi. Ci vorrebbe un po’ di dignità. Un po’ di coerenza.”

“D: Anche nel giudizio su di lei?”

“Ho dieci anni di carriera. Ho cantato con De Gregori, Battiato, Renato Zero, Ramazzotti, Bertè, Daniele, Mannoia, Jared Leto. Ma qual è il problema? Cosa devo dimostrare ancora?”

“D: Si risponda.”

“Agli altri niente, a me stessa ancora tutto. So di poter migliorare, lavoro ogni giorno a questo scopo.”

“D: Come si spiega la resistenza di un certo mondo nei suoi confronti?”

“Credo di aver sempre dato l’impressione di essere una persona indipendente e autonoma che non chiede favori, aiuti e facilitazioni a nessuno. Un po’ perché sono già stata facilitata nella vita e un po’ per indole. Non ho mai fatto parte di lobby esistono, eccome se esistono oppure sto antipatica a pelle, potrebbe anche essere. Una cosa però la so: magari ci metto tre anni in più ad arrivare, ma arrivo a modo mio e non scendo a compromessi. Questo dà fastidio. Non potermi controllare disturba. È un atteggiamento che viene scambiato per arroganza, ma che con l’arroganza non ha nulla a che fare.”

“D: Provi a convincerci.”

“Non mi sento arrivata e chiedo consiglio anche sulla maglietta che devo indossare. Poi qualche sciocchezza l’ho anche fatta, ma non credo di aver mai dato ai miei collaboratori l’immagine di una uscita di senno. Speriamo di averli fatti ridere ogni tanto, in questi anni. Di essere stata imperfetta: per me la perfezione è sinonimo di tristezza.”

“D: Lista dei difetti di Emma.”

“Ha tempo? Deve averlo perché sono un’infinità.”

“D: Limitiamoci al principale.”

“Il difetto più grande e al tempo stesso il più pericoloso che ho è semplice da dire. Io ti do il cuore. Mi faccio ferire, ti perdono, lascio passare gli sgarbi e anche l’ingratitudine però poi, dal nulla, senza che io sia davvero padrone della decisione, una mattina mi sveglio e ti cancello per sempre. Non riesco a tornare indietro.Ti do mille occasioni per annientarmi, distruggermi e uccidermi fino a che, a un tratto, non dico basta. Mi è successo nel lavoro, nelle amicizie, nell’amore. Quando per me non esisti più, non esisti più veramente.”

“D: Hanno provato a fregarla molte volte?”

“Come tutti quelli che si espongono senza scudi, filtri o barriere, mi è capitato, certo. Ma preferisco rischiare e continuare a essere me stessa. È una promessa che mi sono fatta tanto tempo fa: “ll successo non deve cambiarti”. Non mi ha cambiata. Nel bene e nel male. Ogni tanto un amico mi dice: “Non sapevo che fossi anche un po’ stronza”. E io di rimando: “Non mi sembra di avertelo mai nascosto” (Sorride, ndr).”

“D: Negli anni è diventata più prudente?”

“Sicuramente sì. Ho imparato a conoscere i miei limiti, li abbiamo tutti, negarlo sarebbe stupido. Ammetterli è soltanto un atto di coscienza. Un premio. Una carezza a se stessi.”

“D: Cosa la fa arrabbiare?”

“La malafede. Se dici una stronzata, io a star zitta non riesco. Te lo faccio notare. Però in realtà sono quella che vedi dal primo minuto. Non ho maschere. Se mi conosci, con il tempo ti regalo le mie fragilità, il mio essere impacciata, il mio equilibrio incerto.”

“D: Lo aveva anche da bambina, l’equilibrio incerto?”

“Sono figlia di mia madre, ma anche di mio padre che essendo impiegato in un Pronto Soccorso era abituato a parametrare ogni aspetto della vita con il pericolo. “Se ti siedi sullo sgabello, cadi”, “Se attraversi la strada, ti investono”. Non l’ho mai biasimato per questo e però, pur amandolo, al tempo stesso, ho amato anche mia madre che è l’esatto opposto ed era per il “vivi e lascia vivere”: “Non possiamo tenerla sotto una campana di vetro”,diceva. Il mio equilibrio, anche se incerto, l’ho trovato nella diversità dell’esempio.”

“D: A che età ha scoperto l’ambizione?”

“Oddio. Credo di aver avuto sempre la sensazione interiore di voler lasciare il Salento che pure è casa mia, il posto in cui torno sempre non appena posso. Mi sono sempre sentita altrove, pur non avendo altri metri di giudizio. Ci stavo stretta, anche quando ero solo una bambina. Il resto l’ha fatto la musica. Era l’unica cosa che sapessi fare e nel confronto con le altre band, passo dopo passo, ho trovato il mio biglietto per andare via. Il mezzo per cambiare vita.”

“D: Prima fuga, a 18 anni.”

“Tutti dicevano: “Emma è pazza”. E avevano ragione, è ovvio. Perché se non hai mai visto niente che non sia la dimensione del tuo microscopico paese, l’idea di andare in una grande città spandeva attorno un’aria di follia. L’ho fatto, sono andata via e poi sono tornata.”

“D: La prima volta la fuga non riuscì.”

“Andai a fare un programma TV a Roma e anche se la trasmissione non andò granché fu utilissima per capire che avevo ragione. Tornai a casa, ma senza alcun tipo di tristezza. Iniziai a sbattermi, feci miliardi di lavori, la commessa, la magazziniera, l’assistente agli anziani e solo dopo, quando fu veramente il momento di spiccare il volo, ero pronta. Finalmente pronta.”

“D: Il Salento però resta un punto fisso sulla sua carta geografico sentimentale.”

“Il pettegolezzo inutile con gli amici fatto al solo scopo di riderne, le puttanate di sempre, una dimensione ideale, pulita, libera dalle convenienze o dai nomi celebri, che non prevede altro che il piacere di stare insieme come quando eravamo bambini. Mi fa bene il Salento, non è un caso scusi il gioco di parole se ci ho comprato casa. Ho bisogno di normalità: sono una persona normale.”

“D: Sembra non aver dimenticato niente.”

“Mi ricordo tutto, anche le mattonelle della casa di Prato in cui sono cresciuta. Non dimentico nulla, né le cose belle né quelle brutte. Ma non porto rancore e non sono vendicativa. Per esserlo devi nutrire la cattiveria. Una cosa che non mi appartiene.”

“D: Lei si scusa spesso.”

“E dico spesso grazie. Mi sembra naturale. A volte rimprovero anche gli avventori dei bar di Roma o di Milano. Entrano e dicono: “Un caffé”. Allora dal bancone si sente la mia voce: “Si dice buongiorno, potrei avere un caffè per favore?”. Dire grazie è una questione di civiltà.”

“D: In “Stupida allegria”, un bel brano di Fortuna scritto con Franco126, ci sono tre parole. Inaffidabile, fragile, instabile. Quale le somiglia di più?”

“Inaffidabile no. Su di me puoi contare. Se mi dici un segreto me lo porto nella tomba. Fragile e instabile, invece, mi appartengono. Non è facile essere stabili facendo il mio mestiere sa.”.

“D: Lei però ai fan si concede.”

“Per una foto sempre. E ringrazio anche dio che ci sia qualcuno che me la chiede anche se ho i capelli per aria, la faccia stravolta e indosso una tuta. Divento una bestia però, se senza chiedermi il permesso, mi filmi al ristorante mentre magari sto mangiando.”

“D: Perché?”

“Perché non sono una scimmia allo zoo.”

“D: Cos’è l’amore per lei?”

“Qualcuno che ti chiede se hai fame, se hai mangiato, se può prepararti qualcosa di buono.”

“D: Ed è innamorata adesso?”

“Non mi capita da un paio d’anni.”

“D: Le manca?”

“Mi manca sì, mi manca essere amata. Assolutamente sì. Mi rendo conto di amare profondamente una persona quando non cerco il controllo, ma sono circondata da tante relazioni che sono basate sul controllo e da persone che scelgono una persona per poter esercitare un dominio che le rasserena. Secondo me quello non è amore vero.”

“D: Quando è amore vero?”

“Amore è quando tu rischi di mandare a puttane la tua vita perché il tuo fine e amare. Continuerò a vederla sempre così e probabilmente ci rimetterò sempre. Se metti dei paletti non valuti niente: stare con quella persona, farci l’amore, restare sul divano a vedere un film di cui non ti frega niente per il solo fatto di starci con lui. Probabilmente resterò sola per tutta la vita, ma non voglio cambiare la mia visione dell’amore. Vivo in un mondo in cui c’è tanta apparenza e in cui sotto il tappeto delle relazioni virtualmente felici si nasconde l’inferno. A quel tipo di relazione preferisco la solitudine.”

“D: Come è stata la sua ultima storia d’amore?”

“Una cosa vissuta in pieno, senza mettermi al sicuro né pensare a quello che sarebbe stato. Sapevo che poteva distruggermi, ma io so amare soltanto così. Senza difese. Non conosco vie di mezzo: o ami o non ami. Quando sento dire: “Adesso mi impegno per far andare bene la relazione” mi sento male. Mi viene da pensare a un compito in classe. Non mi sta bene. Non voglio essere un impegno, ma la persona che ami. Se non puoi, se non sei in grado, se non ci credi: fatti da parte.”

Veramente una bella intervista, voi cosa pensate delle sue dichiarazioni a 360°?

 

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Emma Marrone operazione

 

 

 

 

 

 

 

Emma Marrone finalmente torna a farsi viva dopo l’operazione improvvisa che ha dovuto sostenere per importanti motivi di salute e lo fa in una struggente intervista a Vanity Fair nella quale racconta come ha vissuto quei difficili giorni.

Innanzitutto rivela:

”Non ho fatto vedere nemmeno a mia madre quanto dolore provavo veramente. Dopo l’intervento, mi sono tirata giù dal letto subito, perché per me era più importante mostrare alle persone a cui voglio bene che c’ero e che stavo bene”.

Emma aggiunge che, poiché non è madre, non sarebbe in grado di dire ad una ragazza di vent’anni (quale era lei la prima volta che si ammalò) che è subentrato un grave problema di salute. La cantante si ricorda invece che in quel periodo  vide la madre ritornare piccola!  LOVE

Oggi Emma ha brillantemente superato questa dura prova che la vita le ha riservato ed è pronta a riprendere in mano le redini della sua vita e noi non possiamo che augurarle un futuro felice!  BRAA

by emmaforever

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Come sapete, ieri Emma Marrone ha annunciato sul web la sua assenza a Malta per un concerto a causa di improvvisi problemi di salute (i particolari qui).

 

 

La notizia ha scosso tutti, non solo i suoi migliaia di fan, ma anche i protagonisti del mondo dello spettacolo che hanno mostrato il loro appoggio alla cantante salentina:

Questi messaggi, e altri ancora, hanno indubbiamente reso meno difficile questo momento per Emma e dimostrano quanto sia forte l’affetto che la circonda, siete d’accordo?

by emmaforever

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