‘Uomini e Donne’ Valentina Dallari nel suo libro ci rivela le “mille” bugie di Andrea Melchiorre: “Quasi senza voce gli chiesi se…” Tutto quello che non abbiamo mai saputo sulla fine della loro “favola” d’amore!

Una dolce e pucciosa Talpina
, che riempiamo di bacini con lo scrocchio, ci ha segnalato un capitolo del libro appena uscito dell’ex tronista Valentina Dallari.
Il capitolo in questione tratta il suo periodo “uominiedonniano”, per la precisione dal suo trasferimento temporaneo a Roma per partecipare al dating show di Maria De Filippi fino alla rottura con Andrea Melchiorre…della quale ci svela dettagli inediti, ed è proprio di quelli che tratteremo senza spoilerare troppo (secondo me il libro merita di essere letto)…
Finalmente comprendiamo cosa la colpì di Andrea (non fa mai il suo nome direttamente, ma come nel caso di Giulia De Lellis con Andrea Damante, è SCONTATO associare le identità), che arrivò nel momento in cui la tronista era avvilità perché “mi accorsi subito che loro non avevano la minima intenzione di conoscermi davvero…” (in relazione ai suoi corteggiatori):
“…non c’era nessuno che mi interessasse davvero, tutti tranne uno…”
Non le piaceva granché esteticamente, ma lo trovava simpatico e ci sapeva fare…ma soprattutto fu l’unico a provare a parlare con lei durante le pause delle riprese in esterna, dimostrando un interesse superiore, quel contravvenire alle regole la colpì in quella che lei definisce la Valentina più vera.
Il cosiddetto fascino del bad boy, voi ne sapete qualcosa?
E qui arriva un aneddoto che inizialmente ci ha lasciate basite, relativo ad un’esterna, i due ragazzi ottennero la possibilità di poter rimanere a telecamere spente a patto che la redazione potesse ascoltare cosa si dicessero. L’ex tronista rivela che il corteggiatore gli confessò una cosa che ahimé aveva sentito altre volte nella sua vita:
“Mi disse che aveva avuto problemi con la legge e che era stato arrestato , per spaccio. Io fui molto comprensiva, avevo altri amici e altre esperienze del genere, per me non cambiava nulla. Anzi, ho sempre avuto un po’ il debole per i bad boy. Decisi di credergli…”
In fondo che senso avrebbe avuto raccontargli una fandonia di quel tipo? Tanto bastò alla tronista per “credere” di essere passata ad un altro livello di conoscenza.
Sempre quella sera avvenne un altro fatto, potevano essere ascoltati ma non visti e il corteggiatore gli mise, di nascosto dalle telecamere, della “ganja” nelle scarpe…non poteva ovviamente sapere se la fumasse o meno…ma in quel gesto lei vide altro, un gesto autentico…si era rotto tra di loro il velo di “distanza” legata a quel tipo di conoscenza.
Se fino ad allora non era certa di poter scegliere qualcuno, da poter poi conoscere privatamente, in quel preciso istante cambiò idea, quel corteggiatore le piaceva anche nella “realtà” e decise di provarci.
Sapeva anche che lui gli avrebbe detto di, sì…una sensazione confermata poi dai fatti.
La sera della scelta fecero l’amore, per i dettagli c’è il libro…
(ma non aspettatevi i libri che vi consiglia la Capasuperlativa), quello che però mi ha colpito è la sua seguente frase:
“…per quanto fossi contenta una piccola parte di me era confusa. Dividevo il letto con una persona che fondamentalmente non conoscevo davvero.”
Come darle torto?
Questo suo timore fu poi confermato dai fatti, la persona che aveva al fianco nel corso della conoscenza le aveva detto di abitare in un quartiere lussuoso di Roma, che il padre era un pilota di Aereo e qualcosa di simile sulla madre, nulla di ciò corrispose alla realtà, ma a lei non interessava in quanto non aveva mai badato al portafogli di una persona.
Queste bugie le avevano però messo un tarlo in testa, se le aveva mentito su queste cose…fino a che punto sarebbe potuto arrivare?
A Roma con lui inizialmente stava bene, anche se si rendeva conto della mole di “cazzate” che le raccontava, iniziò a credere che la sottovalutasse e conseguentemente a mettere in discussione l’interesse reciproco, al suo fare da “sbruffone” lei rispondeva bacchettandolo, il loro rapporto iniziò ad essere troppo teso e ciò incideva sulla sua vita e la sua quotidianità (non dimentichiamoci che la giovane aveva lasciato la sua vita per stare con lui…).
In lei crebbe la convinzione che lui si “sforzasse” di stare con lei (fisicamente sapeva di piacergli) e non riuscivano a trovarsi caratterialmente, le discussioni erano all’ordine del giorno.
Questo periodo durò qualche mese, stavano un po’ a Bologna da lei e un po’ a Roma a casa del padre di lui, lavorativamente parlando fu un periodo bellissimo, interviste, foto…ma qualcosa tra loro continuava a non funzionare.
Fu allora che scoprì che il padre di lui non era un pilota ma bensì un semplice dipendente Alitalia, lui candidamente gli confessò di averle mentito e qui arrivò la goccia che fece traboccare il vaso:
“Quasi senza voce gli chiesi se per caso mi avesse mentito anche riguardo alla prigione, e lui mi confermò anche quella menzogna. A quel punto ero arrabbiata, confusa e completamente disorientata.”
La quasi totalità degli elementi alla base della loro conoscenza erano venuti a mancare, così come la fiducia.
Iniziò a chiedersi chi fosse in realtà la persona che aveva conosciuto e iniziò a sentirsi nelle mani di un carnefice.
La sua parte dominante crollò e le sue difese si abbassarono, iniziò a somatizzare nello stomaco e perse del tutto l’appetito, fu in quel momento che sentì sua madre, un pianto liberatorio e lei ebbe il potere di tranquillizzarla, darle la forza necessaria di non abbandonare quella relazione:
“Ci ho sempre provato tanto prima di abbandonare davvero.”
Ma la situazione non migliorò, anzi cadde nella tentazione delle droghe:
“La droga era il mio sfogo, sballare mi aiutava a rendere tutto meno angosciante. Diventavo più sicura di me, riuscivo a sentirmi meno sola.”
Non le importava più di quello che potesse pensare la gente e contemporaneamente non le interessava neanche più di se stessa.
Fu proprio grazie a questa esperienza che comunque trovò la “forza temporanea” per ammettere di avere incontrato l’ennesima persona sbagliata “che come al solito si era portata via tutto il meglio di me”.
L’epilogo e gli strascichi social li conosciamo…
Che dire, le rivelazioni sono molto forti…il corteggiatore non ci fa una bella figura anzi, ma non possiamo sapere fino a che punto i fatti narrati possano corrispondere alla realtà dei fatti…in fondo, come si suol dire, è la sua campana…una campana che suona forte, un suono che difficilmente si riuscirà a superare…

Arriverà una replica del diretto interessato?
Di certo posso dire di aver trovato il libro di Valentina interessante, direi anche bello, coinvolgente (è facile immedesimarsi nella protagonista di questa storia “reale”) e ne consiglio la lettura a chi voglia approcciarsi ad uno scritto più impegnativo rispetto al libro della De Lellis; vi lascio con un quesito finale:
Le influencer riusciranno ad avvicinare i giovani alla lettura?