Intervista a Oliviero Bifulco
Intervista a cura di Maria Vittoria Corasaniti e Daniela/haske
Oggi abbiamo l’occasione di intervistare Oliviero Bifulco, ballerino classico della sedicesima edizione di Amici che ha visto terminare il suo percorso nel talent anzitempo, eliminato nel corso del quarto serale in una sfida “fratricida” con Sebastian (entrambi facevano parte della squadra dei bianchi).
Vediamo cosa ci ha raccontato in esclusiva per voi, buona lettura:
D: Partiamo con il tuo excursus: a 12 anni ti sei trasferito a Milano per frequentare la scuola di ballo dell’Accademia Teatro alla Scala, dove ti sei diplomato dopo otto anni di corsi. Poi ti sei trasferito a Bordeaux, dove hai lavorato in una compagnia. Ti va di rivivere con noi le emozioni di queste esperienze? Raccontaci meglio…
“Effettivamente la mia è stata un’adolescenza un po’ particolare, a volte dura psicologicamente, ma devo dire che rifarei mille volte tutto quanto ho vissuto. Ciò che sono lo devo all’Accademia, sia come ballerino che come persona. Avevamo delle giornate molto rigide: cominciavamo a ballare alle otto del mattino e finivamo con il liceo serale alle dieci di sera ed eravamo molto piccoli. Gli esami da superare erano molti e poi c’erano le audizioni per trovare lavoro. Io lo trovai in Francia, dove rimasi un anno e mezzo, ho un bellissimo ricordo di quell’esperienza. Per la prima volta ero indipendente, grazie alla danza. Mi sembrava di vivere in un sogno, ma un giorno mi feci male a un dito del piede e dovetti smettere di ballare per otto mesi”.
“Proprio a causa di quell’infortunio ebbi paura di non riuscire più a ballare, non sapevo se e quando sarei ritornato a poterlo fare, quindi decisi di tenere aperte più possibilità e cogliere le occasioni che mi fossero capitate. Ad Amici è cominciato per gioco ed è poi diventata realtà”.
D: Con chi hai avuto modo di legare maggiormente nella scuola, e perché? (In generale, senza tener conto dell’attuale distinzione a squadre).
“Il periodo in cui ho legato di più è stato sicuramente quello trascorso in casetta, ho legato tanto con Mike, siamo molto simili e lo reputo maturo e intelligente. Poi con Shady, la più genuina e autentica. Dell’altra squadra sicuramente con Vittoria, a cui voglio molto bene, e con Andreas, il mio storico compagno di stanza in albergo”.
D: Com’è stato il rapporto con i tuoi insegnanti nella scuola di Amici? Hai frequentato corsi anche di altri insegnanti, a parte la Celentano, giusto?
“Bellissimo! E’ uno dei ricordi più belli che ho della scuola. La prima frase che dissi ai Casting era relativa al desiderio di voler lavorare con tutti i prof, e ci sono riuscito. La Celentano mi ha insegnato tanto, era quella che vedevo più frequentemente, con Veronica e Garrison invece non ho lavorato molto, ma le ore in sala sono state davvero belle e produttive. La scoperta più grande è arrivata nel lavorare con Kledi, che mi ha fatto scoprire un mondo nuovo”.
D: Nell’ultimo periodo, quando sei entrato a far parte della squadra bianca del serale, è parso ad alcuni che volessero evidenziare un divario tra te e Sebastian, a favore di quest’ultimo. Anche la Celentano sembra aver cambiato idea su di te. Sei dello stesso avviso?
“Il serale è davvero duro per tutti, le cose da fare sono tantissime e c’è davvero poco tempo per pensare. Io ho cercato di fare sempre del mio meglio e di migliorarmi, spero che questo si sia visto. La Celentano è molto esigente e ha cercato di spronarmi a dare sempre di più, ma era sempre per il mio bene”.
D: Chi speri possa vincere il circuito canto e quello di ballo? (sinceramente, al di là della simpatia o sportività per i tuoi vecchi compagni di squadra).
“Faccio un grande in bocca al lupo a tutti i ragazzi che arriveranno in finale e, come si suol dire, vinca il migliore: tutti i ragazzi si meriterebbero la vittoria!”
D: Attraverso il ballo cosa vuoi trasmettere?
“Voglio riuscire a “catturare” il pubblico facendolo sognare, stimolare la loro fantasia per riuscire a fargli dimenticare per qualche minuto il ‘qui e ora’ “.
“Ora mi piacerebbe girare per l’Italia e conoscere tutte le persone che mi hanno sostenuto e l’anno prossimo vorrei tornare in teatro. E poi vediamo, la mia vita fino ad ora è stata davvero imprevedibile”.
(Clicca sulle immagini qui sotto per ingrandirle!)
Ringraziamo Oliviero per la bella chiacchierata in cui ha dimostrato per l’ennesima volta la sua signorilità, in un’edizione caratterizzata dalle mille polemiche e i comportamenti un pochino sopra le righe di alcuni “alunni”, lui si è distinto per il suo comportamento esemplare.
Ha ringraziato sempre e comunque chi lo ha aiutato nel suo percorso e non ha cercato scusanti per la sua esclusione anticipata, ritenendo comunque le scelte dei suoi ex insegnanti dettate da motivi ben precisi e non legati a schemi preimposti, alla sua età non si dispone sempre di una maturità ed umiltà di questo livello!
Bravo!