Intervista esclusiva de ilvicolodellenews.it alla paziente “Jane Doe“
Intervista a cura di Occhioallapenna
Abbiamo visto il Dr. Lemme apparire come ospite in molte trasmissioni televisive, in studio ha sempre parlato della sua filosofia alimentare, alla base della sua famosa dieta (la preferita dei Vip) e ogni volta abbiamo visto scoppiare polemiche infinite, capendo ben poco di quanto proponesse.
Più personaggio televisivo o serio professionista nel suo settore? Diciamo che se non proponesse qualcosa di valido avrebbe già chiuso i battenti da tempo, ma quale modo migliore per conoscere ciò che offre e il suo metodo se non intervistare una sua paziente (ex in questo caso)?
Ecco il racconto di Jane Doe:
D: Come sei venuta a conoscenza del dottor Lemme?
“L’ho conosciuto tramite una collega, in ufficio. Lei ha frequentato il suo studio e intrapreso il percorso alimentare per un paio di mesi. Aveva ottenuto il risultato che voleva ed era rimasta contenta. Io avevo attraversato uno dei periodi più brutti e difficili fino a quel momento della mia vita, avevo preso molti Kg e avevo bisogno di una scossa, sia psicologica che fisica. Non per essere figa, ma per stare bene e ritrovare me.”
D: Quanto tempo fa hai iniziato?
“La prima volta ho iniziato il 7 novembre 2007 e finito a marzo 2008. La seconda volta ho iniziato a maggio 2009 e finito a luglio 2009.”
D: Raccontaci qual è stato l’approccio con il dottore.
“Sala d’attesa di un piccolo studio, due segretarie, schermi con le sue immagini/interviste/altro a scorrimento, diverse persone in attesa, almeno 5 o 6 oltre noi (il primo mese ha frequentato anche un’amica insieme a me). Le segretarie ci fanno compilare un questionario abbastanza dettagliato in attesa del nostro turno. Un questionario simile adesso lo si trova anche online sul sito del dottore, è una specie di test di ammissione al programma di Filosofia Alimentare.”
“Siamo entrate dopo circa mezz’ora di attesa. Appena ci ha viste sulla soglia ci ha accolte con una frase tipo “entrate ciccione…, teste di donna, ma vi siete viste”? o qualcosa di simile. Noi ci siamo guardate, siamo scoppiate a ridere e ci siamo accomodate di fronte a lui. Ha inziato a farci delle domande, prima a me, poi alla mia amica. Sia domande personali, sia domande legate ai nostri stati di salute. Noi siamo molto amiche, non abbiamo avuto nessun problema a rispondere, ma consiglio comunque, se qualcuno fosse interessato ad intraprendere il percorso, di andare da solo.”
“Non ci ha chiesto esami del sangue o altri esami, come invece fanno normalmente i dietologi o nutrizionisti e non ci ha neanche chiesto i nostri gusti alimentari. Quest’ultimo aspetto poi non gli interessava proprio. Io ho solo detto della mia grave intolleranza ai peperoni. Non so se quast’informazione gli sia veramente arrivata, ma in tanti mesi non me li ha mai dati da mangiare. Ricordo bene una domanda, forse l’unica che ci ha rivolto veramente “siete disposte ad intraprendere il percorso di Filosofia Alimentare e di mangiare quello che vi dico, quando ve lo dico, senza sgarrare o chiedere il perché?”
“Noi abbiamo risposto di si e tutto ha avuto inizio.”
D: Quanto hai pagato e ogni quanto tempo?
“La prima volta, se ricordo bene, € 220,00. Le segretarie rilasciavano una ricevuta per consulenza che però non era detraibile dalla dichiarazione dei redditi. Le altre volte € 200,00 sempre dietro rilascio di ricevuta. Si pagava una volta al mese, dopo ogni controllo. Il controllo mensile era obbligatorio.”
D: Quanti chili hai perso?
“In totale 30 kg.”
D: Come si svolge esattamente la dieta Lemme?
“Durante la prima visita, quando si incontra il dottore, lui spiega il percorso ed è abbastanza semplice. Filosofia Alimentare è divisa in due fasi: fase 1, dimagrimento. Fase 2, reintroduzione degli alimenti e “mantenimento” nel tempo. Io ho frequentato tempo fa, non so se nel frattempo le cose sono cambiate.
Fase 1) colazione (fascia oraria da rispettare 7-9): 1 alimento + tè o caffè (facoltativi)
spuntino (fascia oraria 10-11): sempre uguale: un limone “mangiato” a spicchi + tè
pranzo (fascia oraria 12-14): 1 alimento + caffè (facoltativo)
spuntino (fascia oraria 16-17): sempre uguale: un limone “mangiato” a spicchi + tè
pranzo (fascia oraria 19-21): 1 alimento + caffè (facoltativo)
Il menù varia ogni due giorni. Il secondo giorno bisogna chiamare il dottore al cellulare e lui dice cosa mangiare nei due giorni successivi e così via … fino al giorno del controllo, dopo un mese.
Sono assolutamente vietati 5 alimenti: zuccheri, latte, alcolici, pomodori e sale.
I cibi possono essere cucinati in qualsiasi modo senza l’uso degli alimenti proibiti.
Le calorie non esistono e il suo percorso alimentare si base sui ritmi cardiani, gli enzimi, gli indici glicemici dei cibi e così via … Per maggiori info, non vorrei mai scrivere cose inesatte, consiglio di visitare il suo sito e leggere i suoi libri.”
D: Sei mai stata maltrattata? Oppure hai assistito a maltrattamenti ad altre persone?
“Si e no. Mi spiego: gli ho sempre risposto a tono. Quando mi ha detto “guarda come sei brutta e grassa”, io gli ho semplicemente risposto, ridendo:“perché sei bello tu”?. Non si è più rivolto a me con quelle frasi.”
“Lui tende ad enfatizzare il “personaggio Lemme” che si è creato, ma che non è il “Lemme dottore”, che invece apprezzo molto. Il “personaggio Lemme” è stronzo/misogino, offende a prescindere qualsiasi donna si trova davanti. Ho visto cacciare dallo studio una signora perché invece di dimagrire era ingrassata, ma era ingrassata perché aveva mangiato anziché rispettare i menù che le erano stati prescritti. Ovviamente non le aveva risparmiato neanche gli insulti.”
D: Hai avuto mai testimonianza di persone che con la dieta Lemme siano state male?
“No, ma il percorso di Filosofia Alimentare è molto duro, soprattutto in fase 1, la fase di dimagrimento. Non è per tutti. E’ più facile mollare che portarlo a termine.”
D: Quanto tempo è durata la tua dieta? Quanto ti è costata in totale?
“In totale 7 mesi, costata sui 1.500 €.”
D: Perché hai smesso?
“Ho smesso per due motivi: 1) ero soddisfatta del peso che avevo raggiunto, 2) mi ero stancata. Ripeto: il percorso è difficile e a mio parere noioso. E’ vero che “si possono mangiare da 50 gr a 10 kg …” ma sfido chiunque a mangiare più di una cipolla la mattina a colazione senza sale. Cotta, cruda, grigliata, poco importa. Rimane che a lungo andare diventa noioso e difficile (per chiunque se lo chiedesse, NO, non avevo la fiatella in ufficio … ) e la cipolla è solo un esempio di alimento consigliato a colazione…”
D: Hai più ripreso i chili persi? Se sì, grazie a lui?
“Ho ripreso in un anno 10 dei kg che avevo perso ed è per questo che ci sono tornata l’anno successivo, per correggere il tiro e ritrovare una dimensione più che altro mentale. In ogni caso, se non si rispettano le regole di Filosofia Alimentare (vedi alimenti proibili), i kg col tempo si riprendono. Bisogna essere bravi a trovare un equilibrio tra la normalità e Filosofia Alimentare.”
D: Quello che vediamo in TV è il vero dottore oppure recita una parte?
“Se lui fosse solo il “Lemme dottore” che ho conosciuto, quello che mi spiegava il perché del limone a spicchi o dei funghi per cena, non sarebbe né interessante né popolare. Sarebbe solo uno tra tanti. Ed è un peccato. Rinuncia a far conoscere la vera parte di se, per dare spazio al “Lemme personaggio” che va in TV ad offendere le donne, ad urlare slogan a caso e che si fa schiaffeggiare dalla signora di turno (è successo in Diretta a Domenica Live qualche mese fa)…”
D: consiglieresti ad una persona sovrappeso di andare da lui oppure oggi hai cambiato idea? Nel caso, perché?
“Si, consiglierei il percorso di Filosofia Alimentare, ma solo a persone veramente intenzionate non solo a perdere peso, ma a cambiare completamente stile di vita e alimentazione. Fondamentale, una volta finito il percorso, è tenere tutto il buono degli insegnamenti, togliere il paraocchi e vedere il mondo alimentare dalle sue diverse prospettive. Ci sono cose che mi ha insegnato Filosofia Alimentare che ancora oggi seguo e mi trovano d’accordo, altre che ho abbandonato. Equilibrio penso sia la parola chiave. Sono dell’opinione che gli estremi in un senso o nell’altro non vadano mai bene. Negli anni sono riuscita a trovare il mio equilibrio e il Dr. Lemme in questo, mi ha sicuramente aiutata.”
Grazie Jane per la bella chiacchierata!
Cosa pensate delle sue risposte? Riuscireste a seguire una dieta di questo tipo?
P.S. Jane Doe è naturalmente un nome fittizio, John Doe e Jane sono i nomi assegnati d’ufficio negli USA a persone prive di identità (un po’ come il nostro milite ignoto) ndr