Ciao fabio,come va?
>Sognante! Almeno evitiamo la risposta scontata “molto bene grazie” o la simpatica (?) “tutto male grazie”! (ride)
Sappiamo che sei in fermento per la tua partenza a los Angeles,in cosa consisterà questo tuo viaggio?
Sì, lunedì 9 dicembre sarò in volo direzione Los Angeles. Un doppio impegno: parteciperò con il mio corto “L’amore (quello vero)”, già pluripremiato in Italia e presentato all’Istituto di cultura italiana di Parigi, al Social in the World @losangeles. Un traguardo davvero importante per il mio corto che verrà proiettato al celebre “Teatro Rossellini”. Una storia a cui tengo molto, tratta da uno dei capitoli del mio romanzo “Scivolare via come il vento”. Nel cast la partecipazione straordinaria di Pietro De Silva (attore ne “La vita è bella” di Benigni”), Ivan Bacchi, Martina Liberti, Bianca Nappi e, nel ruolo di uno speaker radiofonico, c’è posto anche per me!
E poi, sogno che si avvera, inizierò le riprese di “Granelli di luce”, il mio terzo film da regista (dopo “Linea di konfine” (2010), Vacanzieri oggi e domani (2013) -attualmente in postproduzione-) . Una storia particolare che prende come punto di riferimento un piccolo paese del sud Italia. Ho cercato di recuperare vecchie tradizioni, vecchi valori che credo ancora oggi possano essere attuali! Lo spunto narrativo nasce della morte di una figura cardine della piccola comunità di riferimento, il prete. Per l’ultimo saluti i ragazzi, cresciuti con le sue lezioni di vita, tornano da varie città d’Italia e uno da Los Angeles. L’incontro tra i protagonisti racconterà le loro storie, i loro rapporti e il segreto che li lega alla salma.
Sei stato per due volte sul set di” Un posto al sole”,che molte vicoline amano ,che ci puoi dire del tuo personaggio?
Nella soap (parliamo del 2008) ero un personaggio “scomodo”, ovvero ero il fidanzato, di Benedetta (ai miei tempi, figlia della professoressa di Niko e sua fiamma). Vivevo a Londra e di tanto in tanto tornavo in Italia per controllare “Il territorio”. Mi sono divertito molto. E’ stata una fantastica esperienza che sarei pronto a rifare. Impari molto, la soap diventa una palestra giornaliera e non c’è niente di meglio per crescere attorialmente.
Tra i vari protagonisti della soap con quale di loro hai legato di più e quale effettivamente ti fà pensare che si distanzi poco dal personaggio che interpreta?
>>>Sicuramente Patrizio Rispo che reputo un talentuosissimo attore che rende la propria simpatia e onestà nel personaggio che interpreta. Ho avuto poi modo di ritrovarlo come attore sul se de “Il fotografo” (2012) di cui sono protagonista, e di dirigerlo nei miei film “Linea di konfine” e “Vacanzieri oggi e domani”
Abbiamo inoltre scoperto che hai scritto un romanzo “Scivolare via come il vento” di cosa parla? qual’è stata la tua fonte d’ispirazione per questo libro?
Anche questa una straordinaria esperienza! Tutto nasce da un evento autobiografico che mi ha lasciato a lungo riflettere sulla mia vita: di ritorno dalla palestra di pugilato che frequentavo nell’hinterland napoletano, un gruppo di ragazzi mi fermò, mi puntò la pistola alla bocca intimandomi di consegnarmi il motorino. Sentire, vedere un’arma a pochi centimetri è davvero un qualcosa di indescrivibile. E da qui è partita la riflessione del mio personaggio. Niente che abbia a che fare con l’analisi sulla camorra che è tanto cara alla cinematografia e alle produzioni televisive di oggi. Nel mio romanzo è solo un punto di inizio da cui si parte per rispondere alla domanda: “se la mia vita fosse finita in quel momento, avrei potuto definirla felice?”. La risposta di Claudio, il protagonista, non è pienamente positiva e allora decide di darsi da fare. Lascia per un pò la sua famiglia da mulino bianco che lo ha sempre supportato/sopportato e “gli amici del quadrilatero” come lui chiama i suoi amici di sempre. Nuovo step: viaggio a New York! Una città che non conosce, una città che lo affascina, che lo culla e che gli permetterà di fare nuovi incontri che gli cambieranno il proprio punto di vista sul mondo.
Il libro, uscito con la casa editrice “Graus” a novembre 2012 e finalista del premio letterario “NapoliTime”, è anche stato scelto da molte scuole italiane come libro di narrativa. Grandissima emozione per me girare gli istituti scolastici italiani e vedere/scoprire gli odori, i respiri dei miei lettori. Del libro, oltre a trarne il corto “L’amore (quello vero)” abbiamo anche realizzato un booktrailer (disponibile su youtube scrivendo il titolo del romanzo) girato tra Napoli e New York.
Da cosa è nata questa passione per la recitazione? Era il tuo sogno da piccolo?
Una passione nata per caso. Ero a digiuno di cinema e di sogno relativo a questo lavoro fino ad un incontro particolare: lavoravo come speedypizza nella mia città durante gli anni del liceo per guadagnare un pò di indipendenza economica. Una sera, l’incontro con un aiuto regista che, scrutandomi dalla testa ai piedi, mi disse: “hai un viso che forse potrebbe essere giusto per il film che stiamo preparando, vieni a fare un provino”. Da quel momento l’idea ha iniziato solo a sfiorarmi ma non era ancora tra le mie priorità. Solo dopo aver girato i miei primi trenta secondi di cinema parlato capii che la mia vita era in quelle tre parole: “motore,ciak, azione”! Il film era “Rosa Funzeca” di Aurelio Grimaldi (2002 – festival del cinema di Venezia)
Hai girato tu stesso dei cortometraggi, com’è stato stare dall’altra parte della cinepresa?
Formativa! Anche perchè oltre a dirigere, monto in prima persona, anche i lavori che faccio. Basterebbe una sola esperienza a 360° per capire cosa fare e cosa non fare come attore e come regista su un set. Lo consiglio sempre a chi vuole cimentarsi in questa doppia sfida. Quando la squadra funziona, la storia è interpretata da attori giusti, i movimenti di macchina e i colori danno le giuste atmosfere sembra come veder dipingere un quadro .di grande qualità! E ad ogni inquadratura, ad ogni scena si compie il disegno che tu avevi in testa e per cui gli altri ti hanno dato la propria disponibilità. Sembra strano forse ma il regista è un visionario per quanto puoi illustrare un progetto c’è sempre quel quid nella propria testa che non si riesce a spiegare, dicesi magia!
Che cosa preferiresti fare in futuro? Dirigere o recitare?
Se dovessi scegliere accenderei la seconda opzione. Ma almeno ogni paio d’anni ho bisogno di scrivere/dirigere/
Nel 2008 hai fatto un master con Quentin Tarantino,wow! Complimenti! Che cosa hai imparato da lui?
Il visionario per eccellenza! E’ stato un grande onore! Poche ore, si trattava di un masterclass, durante il Festival del cinema di Cannes. Ero lì per presentare “Freddo dentro” un corto selezionato nello “Short film corner”. Non c’è una sola qualità che puoi apprezzare in lui, è così di un altro mondo che non puoi raccontarlo! Eclettico, “pazzo”, un vulcano! Bellissimi gli aneddoti nascosti dietro ai suoi film. Ho un gran bel ricordo! A sto punto mi lancio: Quentin, se mi leggi, magari ti ricordi, magari ti serve un attore italiano… già sai! Chiama tu altrimenti lo faccio io! ( ride)
Grazie per aver accettato di rispondere alle nostre domande.
E’ stato un vero piacere! Alla prossima per nuove storie da raccontare!
credits:
fotografo:Thomas Savarese
costumi: Simona Cisale
vestiti: Bulgarini per Uomo e Donna In
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