Intervista a Riccardo Marcuzzo
Il portale di “Vanity Fair” ha raggiunto ed intervistato il secondo classificato dell’edizione appena conclusa di Amici, quel Riccardo Marcuzzo che con i suoi instore sta letteralmente spopolando, contando migliaia di “rikers” (le sue fan) ad ogni data prevista.
Forse non avrà vinto ma non si può mettere in discussione il fatto che sia il personaggio del momento, buona lettura:
“D: Partiamo dal titolo del disco, Perdo le parole. Come mai questa scelta?”
“Perdo le parole è stata l’ultima canzone dell’album che abbia scritto ed era un po’ il brano che mancava. Sia io che Riccardo (Riccardo Scirè, che lo aiuta a realizzare le basi, ndr) pensavamo che fosse quella che avrebbe riempito il disco. È un po’ la canzone che mi rappresenta di più guardando anche le altre tracce.”
“D: Questo è un disco che parla d’amore. Lei, però, ad Amici aveva detto che «la donna giusta è molto difficile da incontrare e io non l’ho mai incontrata». Non è un po’ presto per essere così pessimista?”ù
“Che figura di merda! Col senno di poi avrei pensato sicuramente a una risposta diversa da dare. Volevo semplicemente dire che ho avuto un po’ di storie, ma che quella importante, quella seria, non l’ho ancora avuta. Trovare la metà della mela non è facile, non è sempre sotto casa. Ma la troveremo, io cerco sempre di guardare il bicchiere mezzo pieno. Ci credo tanto.”
“D: Eppure una ragazza deve averla colpita: durante i provini ha detto di aver scritto Perdo le parole ispirandosi all’amicizia che la legava ad Aurora Ramazzotti.”
“Non vedevo l’ora di rispondere a questa domanda. Ero molto ingenuo quando sono arrivato ad Amici e non avevo idea che qualsiasi cosa avessi detto avrebbe avuto un eco di questa portata. La verità è che Perdo le parole è nata dopo un incidente. Mi è arrivata una macchina di fianco e, per un po’, ho usato l’auto di mio fratello, che fra l’altro ascolta una musica un po’ di merda. Una mattina stavo guidando e ho iniziato a cantare su una base delle sue e magicamente mi è venuta la strofa su cui poi avrei dovuto lavorare per perfezionarla. Se non avessi fatto quell’incidente non sarebbe mai nata Perdo le parole.”
“D: Quindi Aurora non c’entra con il brano?”
“Quando stavo lavorando al disco ho avuto questa amicizia con Aurora e ho inserito all’interno della ballad alcuni dettagli di quello che è successo fra noi, ma non è dedicata a lei. Al provino me l’hanno chiesto cento volte, ma non ero così scaltro da dire una cazzata. Ero abbastanza ingenuo e, così, ho detto la verità: che molti dettagli fossero riferiti a lei.”
“D: Aurora, però, ha detto che siete usciti insieme una sola volta.”
“Non è vero che siamo usciti una volta, ma lasciamo perdere. Anzi no: la verità è che ci siamo visti cinque minuti, giusto il tempo di un cocktail e poi via…”
“D: Torniamo ad Amici: è stato primo nelle classifiche dei dischi più venduti e ascoltati per tutta la sua permanenza nella scuola. Poi cosa è successo? Il pubblico che ascolta la sua musica non è lo stesso che televota per il vincitore?”
“So che è un po’ brutto da dire, ma da una parte io volevo arrivare secondo perché temevo di essere troppo esposto. Sono comunque primo nella categoria Canto e dall’altra parte c’era una persona e un ballerino che stimavo così tanto che arrivare dietro a lui quasi non mi dispiaceva. Andreas è il mio migliore amico, non ho mai incontrato una persona più buona e più umile di lui».
“D: Infatti avete creato un ottimo rapporto. Non pensa, però, che Andreas fosse avvantaggiato per aver partecipato ad Amici anche lo scorso anno?”
“Questo gliel’ho detto e lui ci ha anche scherzato su. Quando entrai la prima volta in studio non capii subito cosa stesse succedendo, ma quando entrò Andreas c’era da tapparsi le orecchie perché tutti lo conoscevano. Certo che ha influito, ma lo dice anche lui.”
“D: Qualche tensione c’è stata: durante un serale lei ha detto ai quattro giudici di «non trovarsi a pelle» con loro.”
“Lì ho esagerato, ogni volta che faccio una cosa del genere, cresco e imparo qualcosa. Erano un po’ di puntate che i giudici lasciavano passare le esibizioni con un “si” o un “no”. Poi, grazie a me e agli altri, sono riusciti ad argomentare i propri voti. Il lavoro è tanto durante la settimana, ti giochi tutto in quel minuto e trenta di performance ed era questo che sembravano non aver capito.”
“D: Ci sono state anche delle critiche: secondo Morgan la sua versione di Carusoera «da piano-bar» e Sei Mia «orrenda».”
“Al pomeridiano facevo un certo tipo di lavoro, mentre al serale ho cambiato approccio: sono diventato molto più professionale. La voglia di fare aumenta e ti senti più responsabile, ti dici che forse riuscirai a fare della tua passione il tuo lavoro. Temo che Morgan abbia visto soprattutto l’inizio di questo mio percorso.”
“D: Di certo non ci è andato giù leggero…”
“Io stimavo tantissimo Morgan, anche perché lo seguivo a X Factor e mi piaceva molto. Ho avuto tanti complimenti, ci stanno anche le critiche.”
Cosa pensate delle sue parole?