Cristiano Cosa: io e la mia musica
Intervista by Valentina
Dopo svariati tentativi siamo riusciti finalmente a scambiare qualche chiacchiera con Cristiano, ex cantante della scuola di Amici 15.
Chi ci legge assiduamente saprà benissimo quanto sia stimato, artisticamente e umanamente, da queste parti.
Avendo avuto la possibilità di parlare con lui non posso che confermare l’immensa stima che nutro nei suoi confronti , mi è sembrato molto consapevole, di sè stesso e della sua musica, con una gran voglia di fare ed un entusiasmo coinvolgente.
Se c’è una cosa che mi è sempre piaciuta di lui è la continua ricerca di originalità in ogni brano che gli è stato assegnato nel corso del programma, un’originalità che ho sempre visto spontanea, mai forzata od esasperata.
Per chi come me segue il programma da anni e spesso avverte un certo stagnamento, Cristiano ha costituito un toccasana, non sapevo mai che aspettarmi da lui e questo è stato bellissimo, perché riusciva sempre a sorprendermi e mi trovavo ad aspettare le sue esibizioni (sempre troppo poche per me ) come un bambino che scarta i pacchi la sera di Natale.
Sicuramente Cristiano avrebbe meritato di continuare più a lungo il suo percorso nella scuola e soprattutto di essere valorizzato adeguatamente all’interno del programma, sono totalmente di parte e ne sono consapevole, lui sarebbe stato in grado di regalarci bei momenti musicali e ciò avrebbe giovato anche alla trasmissione stessa.
E’ giovane ma trovo abbia una rara sensibilità artistica ed è stato molto interessante scoprire cosa c’è dietro al suo processo creativo.
L’importante però è che ora gli sia stata data la possibilità di continuare a fare e regalare musica, vi invito pertanto a tenere d’occhio la sua pagina per non perdere nessuna novità in arrivo oltre alla già annunciata serata live di Roma al Jailbreak del 10 Giugno prossimo.
Ho già avuto modo di vederlo suonare e cantare dal vivo ed ha un grandissimo carisma, nonché una simpatia innata straordinaria!
Cristiano, se ci leggi, è stato davvero un piacere e quando avrai voglia di raccontarci qualcosa…sappi che noi siamo sempre qui per te!
D: Hai di recente annunciato un tour estivo, come è nato il progetto?
“E’ nato dalla conoscenza che ho avuto con Max Cataldo, che tra l’altro è anche il tour manager di Fabrizio Moro. Ho avuto amichevolmente la possibilità di conoscerlo ed è stato amore a prima vista, lui si sta prodigando molto per me in questo periodo per cercare di farmi uscire nel miglior modo possibile. Sicuramente faremo solo serate di qualità, roba qualitativamente alta e buona, selezionando molto le cose da fare. Penso che questa sia la strada giusta.”
D: Puoi anticiparci altre date, oltre a quella di Roma?
“Oltre Roma non vi anticipo ancora niente perché stanno per confermare il tutto e lo sai che porta male annunciare le cose prima che siano sicure! Però abbiamo delle altre date, questo si.”
D: Com’è nata la tua passione per la musica? Come si è sviluppata? E quando hai iniziato a scrivere in prima persona le tue canzoni?
“L’amore per la musica è nato forse prima di me, in casa mia si è sempre respirata musica perché in fondo mio padre lo fa di mestiere, però oltre a questo la mia passione per la musica realmente è nata verso i 3-4 anni, quando per gioco imitavo i cantanti, ad esempio Micheal Jackson, mi mettevo davanti alla televisione e non so nemmeno quante volte ho visto quel concerto del 1992 a Bucarest. Da lui è iniziata tutta questa strada che ha portato a Pino Daniele, a Lucio Dalla, a Stevie Wonder, tutti che mi hanno insegnato qualcosa. Poi a 10 anni ho cominciato a scrivere le mie primissime canzoni che parlavano di scuola, tipo “La scuola è finita!”, sai quel genere di canzoni tipo “Zack e Cody al Grande Hotel”.”
D: E poi hai studiato anche al conservatorio…
“Studio ancora al conservatorio, sono all’ottavo anno, purtroppo ho dovuto congelare l’anno per potermi vivere al meglio quest’avventura ad Amici, ma sono pronto per riniziare. Studio pianoforte classico, lo faccio da più di 10 anni e spero di diplomarmi al più presto, è questo il mio obiettivo.”
D: Ti facciamo i migliori auguri!
“Grazie mille.”
D: Quando hai capito di voler fare della musica qualcosa di più di una semplice passione? Hai mai pensato di fare altro nella vita e di continuare con la musica solo per piacere personale?
“Beh da piccolo con gli amichetti il sogno comune era quello di fare il calciatore, ho frequentato per qualche anno scuole di calcio, però che dire! Non ero proprio negato, ma ero molto lento, quindi ho capito che non era forse la strada giusta per me! Però in concomitanza coltivavo questa passione che avevo per la musica, ho preso anche lezioni di chitarra ma non andarono molto bene perché mi annoiavo, invece col pianoforte è stato amore a prima vista, un po’ come col tour manager di cui parlavo prima (ride). Per me la musica è una cosa seria, uno studio, un sacrificio prima che un motivo di benessere, è anche sofferenza, bisogna saper soffrire per fare della buona musica. Non è tutto ora quello che luccica, ci sono periodi dove vorrei scrivere tante cose ma non mi vengono, quindi ho bisogno soprattutto di viverle e di vivere tutto quello che mi circonda per ispirarmi. E qualsiasi cosa può farlo, anche delle situazioni buffe, che mi capitano spesso tra l’altro visto che sono un po’ imbranato, quindi succede non so, che mi cade la coca-cola per terra, addosso alla gente…”
D: E ti ispira?
“Anche, perché no! Le figuracce ispirano sempre.”
D: Ecco, spiegaci un po’ come funziona il tuo processo creativo. Quando devi riarrangiare un brano, comporre o scrivere una canzone, cosa scatta nella tua testa e ti porta a creare le tue “cose da cosa”?
“Tutto parte sempre da un’idea, da quello che una canzone può suscitarti, cioè da un’immagine, bisogna partire dalle immagini perché io penso che la musica sia innanzitutto una cosa visiva, molto cinematografica, bisogna sempre pensarla così e quindi viaggio in prima persona con le immagini. La prima analisi è quella visiva, poi gli accordi vanno da sé. Se vuoi ottenere un colore, un sound devi partire da una tua immaginazione personale. Ti faccio l’esempio de “L’ultimo bacio”: per creare quell’arrangiamento ho pensato a un paesaggio francese, abitato da artisti di strada, all’angolo c’era un bar ed una signora coi tacchi prendeva il caffè, tutte queste piccole cose. Anche Carmen Consoli che ha questo fare un po’ francese. Ecco tutto questo mi ha ispirato quell’arrangiamento. Quindi ripeto, è l’immagine che hai di un brano la cosa importante.”
D: Nel panorama musicale quali sono le canzoni a cui ti senti più legato per temi/sensazioni che ti suscitano? Ci puoi dare la tua top 5? (che le mettiamo sul nostro ipod… )
Ce ne sono un sacco, tantissime. Ecco più che canzoni, perché ce ne sono un miliardo di canzoni che piacciono a me, ti posso dire per sommi capi gli artisti che mi ispirano molto, tipo i Radiohead, con “Codex” o “Karma Police”, i Pink Floyd, penso infatti che “Shine on you crazy diamond” sia un manifesto da cui imparare ogni giorno, i Doors, a casa strimpello sempre un po’ “Crystal ship” che è un pezzo che mi apre un mondo, i Muse ovviamente, che non vedo l’ora di andare a vedere in concerto, mi sono fatto un bel regalo di compleanno, non vedo l’ora di andare a schitarrare con loro sotto il palco! Dei Muse amo gli album “The Resistance” e “The 2nd Law” che per me è un album perfetto, io mi sono innamorato dei Muse ascoltando “The 2nd Law” perché hanno preso ogni genere di musica e l’hanno messo dentro, hanno usato molte influenze e ho pensato “Questi sono avanti!”. Per rimanere in tema “No Maria, io esco!”
(Clicca sulle immagini qui sotto per ingrandirle!)
D: Con quale artista del panorama musicale ti piacerebbe collaborare in futuro?
“Bella domanda, non ci ho mai pensato, non seriamente almeno, quando ero ad Amici sparavo dei nomi un po’ così. A me piacciono molto i rapper, mi affascina il rapporto con un rapper, mi piacerebbe sperimentarlo un giorno. Certe volte mi sento vicino a un rapper, proprio per la sfrontatezza di presentarsi su un palco, la loro gestualità. Io li scruto molto anche perché, consentimi di dirlo, hanno capovolto il panorama musicale. Uno dei rapper che mi piace, oltre che J-Ax con cui ho avuto il piacere di lavorare, è Fabri Fibra, che non posso non idolatrare. Per me lui è un grandissimo.”
D: Ti sono piaciuti i rapper passati ad Amici? Hai avuto modo di ascoltarli?
“Ho stimato Briga, mi ricordo di Moreno, ma il carattere di Briga, seppur discutibile, però mi ha colpito, in positivo o in negativo che sia si faceva riconoscere. Mi ricordo la famosa sparata su Celentano che ovviamente non mi piacque perché io ho massimo rispetto per Adriano Celentano, è un pilastro della musica italiana, è sempre stato un innovatore, sempre stato avanti di 20 anni, anche negli anni ’60. Va fatta molta attenzione quando si parla di Adriano Celentano. Però al di là di questo episodio devo dire che mi piace e lo ascolto anche.”
D: Qual è stato il ricordo più bello dell’esperienza ad Amici?
“Ce ne sono tanti! Quando giocavo con le palline insieme a Patrizio o le nottate passate a suonare invece che a dormire, Sergio si arrabbiava ma nemmeno lui mi faceva dormire perché russava! Dal punto di vista artistico il duetto con J-Ax e Nek su “Per me è importante” è stato un bel momento, le ore passate a strimpellare in saletta con Nek, mi ricordo una versione improvvisata di “Amarsi un po’ “ di Battisti, dove ho avuto l’onore di suonare insieme a Nek e Roberto Angelini, che per me è stato un maestro, una delle persone che mi ha insegnato di più nella scuola di Amici. Non l’ho mai detto ma l’ho sempre pensato.”
D: Quando eri in casetta cosa facevi la sera insieme ai tuoi compagni o comunque nei momenti in cui non dovevate studiare e/o provare?
“Guardavamo film soprattutto , una sera abbiamo visto il film di Caravaggio dato che Ale doveva prepararci una coreografia, un film davvero bellissimo. Poi abbiamo guardato anche il Cavaliere Oscuro e The Truman Show. Gli scherzi a Sergio erano frequenti anche se ci sono state delle notti in cui preferivamo dormire per ricaricare le energie, mi ricordo del miele sulle ciabatte, quella fu tutta opera mia e ne vado fiero!”
D: Avete festeggiato il compleanno di Patrizio? Abbiamo visto quello di Chiara e di Elodie ma non il suo…
“Certo che lo abbiamo festeggiato, peccato che non abbiate potuto vedere. Come per Chiara gli abbiamo regalato una torta con l’aiuto della produzione e abbiamo giocato un po’, è stata una cosa semplice e divertente, proprio come Patrizio.”
D: Eravate davvero una bella squadra, forse sfaldata un po’ troppo presto…
“Lo so, mi mancano, chissà magari è stato meglio così.”
D: A tal proposito ritieni giusto il fatto che tu sia stato il primo cantante eliminato nel serale?
“Non posso dirti di sì, c’erano altri cantanti forti e fa parte del gioco. Poi io sono una “mezza pippa” a cantare, non è che sono un grandissimo [ride]. C’erano ad esempio i La Rua che io adoro, e anche altri ragazzi bravi in fondo.”
Oltre a ringraziare Cristiano (anche per il semplice fatto di aver scoperto che ci conosceva e stimava ), ringraziamo chi lavora nel dietro le quinte di quella trasmissione e lo staff della RED COMMUNICATIONS di Elisabetta Soldati per averci concesso l’opportunità di intervistarlo.
Grazie Martina e grazie Irene!
P.s. un grazie enorme alle vicoline/i che ci hanno aiutato a trovare le domande giuste