L’infanzia difficile, la fuga prima da casa e poi da una struttura per minori, la famiglia “particolare”. Francesca De André si racconta a “Domenica Live” a cuore aperto. La showgirl, figlia di Cristiano e nipote di Fabrizio, che questa estate ha inciso il singolo con tanto di video sexy “Yes Sir, I Can Boogie”, ripercorre le tappe della sua carriera ma non dimentica i momenti duri: “A 15 anni sono finita in orfanotrofio”.
Francesca si commuove quando vede scorrere le immagini del nonno e racconta l’infanzia dolorosa: “I miei genitori si sono separati quando avevo tre anni, sono scappata di casa quando ne avevo quindici. Mia madre è spagnola, è venuta in Italia e si è ritrovata da sola con tre bambini, ho un fratello gemello e una sorella, senza nessuno che le potesse dare una mano”.
Ma anche con la mamma i rapporti “erano diventati invivibili”: “La ringrazio perché mi ha fatto crescere con un’educazione rigida che mi ha aiutato ad essere la donna che sono, però non potevo più vivere con lei. Alla fine è intervenuto il giudice minorile e sono stata affidata a mio padre ma sono stata con lui solo quattro mesi ed è stato tragico perché mio padre non era abituato ad avere figli in casa ed era troppo libertino per gestirmi”.
Così la De André è finita in orfanotrofio, accompagnata da Dori Ghezzi: “Nessuno dei miei parenti ha fatto in modo di avere il mio affidamento. Quindi sono finita a casa Nazareth, un orfanotrofio del comune di Milano”. Per Francesca è stato un periodo davvero difficile, un vero e proprio “incubo”. Tra un’assistente sociale di “una cattiveria tremenda” e le compagne che “creavano un po’ di nonnismo”. La De Andrè si sentiva sola e abbandonata: “Nessuno dei miei parenti è mai venuto a trovarmi. Nemmeno una chiamata per sapere come stessi”.
Francesca scappava continuamente anche dalla struttura e veniva puntualmente riportata indietro dai carabinieri: “Mi recuperavano sempre a scuola perché ci tenevo a frequentare il liceo artistico”. Negli anni si è riavvicinata al papà Cristiano De André con il quale ha un “rapporto amichevole”, ma le ferite sono ancora aperte.