Articolo by Maria Vittoria Corasaniti
Intervista di Fabrizio Corona al Maurizio Costanzo Show.
L’ l’intervista è stata registrata a luglio, Maurizio Costanzo prima di mandare in onda l’intervista ha specificato che, in base alle risposte ricevute da Fabrizio Corona, sperava e si augurava che fosse realmente cambiato e che avrebbe portato avanti una condotta migliore.
Si notava il suo dispiacere e che Fabrizio non era una persona estranea ai suoi occhi, non dimentichiamoci il legame che lo univa al padre dell’ex re dei paparazzi (Vittorio Corona, scomparso nel 2007).
La vita di Fabrizio a Milano (aveva seguito il padre) era piuttosto agitata già in giovane età e al quello stile di vita (molto agiata) non fu introdotto da Lele Mora, che conobbe solo in un secondo momento.
Costanzo: “Sei stato un promulgatore del viagra.”
Corona: “Quello non è una droga.”
Costanzo: “Ma tu facevi uno spot sul viagra.”
Corona: “A parte che dovrebbero restituirmi una somma pari a € 300.000, 4 pastiglie di Viagra vengono €120, quindi fai il calcolo…”
Costanzo: “Io ero convinto che lo usassero dopo una certa età.”
Corona: “lo prendono anche i ragazzi di 20 anni, è come se fosse uno stimolatore dell’atto sessuale. Le donne che pensano: “ah, il mio uomo prende il Viagra quindi io non sono troppo sensuale, non gli piaccio perché ha bisogno di uno stimolatore” è sbagliato, uno non lo prende per quello. Lo prende, purtroppo, come una “droga”; è normale che se tu fai l’amore sotto l’effetto di Viagra, è come se avessi un doping del sesso, passami il termine, hai una prestazione più forte, hai delle sensazioni molto più soddisfacenti.”
Costanzo: “Nel corso della sua stagione ha anche cambiato target…”
Corona: “[…] Il Viagra è uno dei termogenici più efficaci: io sono fissato con la cura del corpo, dell’estetica e cerco di rimanere sempre in forma, a 42 anni ho un fisico invidiabile, nonostante che mangio e bevo normalmente. E un termogenico brucia i grassi.”
Costanzo: “Perché non lo dicono i dietologi? Adesso ordinano un pullman di Viagra…” (Corona afferma che ci sono dei medici che lo danno… ) […]
Corona: “Nel momento in cui tu sei in galera, rivedi tutta quanta la tua vita, perché ogni giorno pensi a quello che hai fatto e ti rivengono in mente le immagini di tutti i giorni della tua vita. Io ho sempre fatto una vita a parte, sregolata e ricca di eccessi, una vita talmente folle e talmente adrenalinica che alla fine non riuscivo più ad uscirne…perché io se un giorno sto anche un’ora senza che il telefono mi squilli o non ho nulla da fare, mi viene un attacco di ansia pazzesco, io devo essere sempre in movimento.”
(Clicca sulle immagini qui sotto per ingrandirle!)
Costanzo: “Cos’è la solitudine per te? È quella che hai vissuto in carcere?”
Corona: “Si, io fuggo dalla solitudine, mi circondo di una “crew”, di persone che stanno con me tutto il giorno e anche di persone che magari stanno con me per interesse.”
Costanzo: “Ma prima sei mai stato solo?”
Corona: “Mai.”
Costanzo: “Sei figlio unico oppure…”
Corona: “No, ho due fratelli”.
Costanzo: “E con loro”?
Corona: “Con loro è diverso, ovviamente, quando sei piccolo ed hai un fratello grande cresci tutti i giorni perché…” (interviene Costanzo per fare una domanda…)
Costanzo: “Tu sei il più piccolo?”
Corona: “Io sono il medio…cresci perché lui diventa (si riferisce al fratello maggiore ndr) il tuo punto di riferimento, fino ai 13-14 anni, poi cambi anche tu, diventi “uomo” e vai da solo. Oggi con il mio fratello più grande non ho un rapporto, non lo sento e non lo vedo. Lo vedo solo nei classici appuntamenti familiari, il giorno di Natale e il compleanno di mia madre. Con l’altro fratello ho un rapporto diverso, perché l’ho aiutato a crescere dopo la morte di nostro padre, per un certo periodo io sono diventato un po’ il suo punto di riferimento; l’ho preso a lavorare con me nel 2010 ed ha lavorato con me per tre anni, fin quando non sono stato arrestato. Adesso che sono uscito dalla galera è tornato a lavorare con me, ho un buonissimo rapporto con lui, lavora con me ed è diventato anche un giornalista professionista, è un ragazzo molto serio.”
Costanzo: “Vediamo adesso un altro filmato.”
Costanzo: “Vedo che fai finta che le cose ti scivolino addosso, ma ti fa un po’ effetto vedere certe cose?”
Corona: “Non si può raccontare e preferisco non parlarne e rimuovere.”
Costanzo: “Però Fabrizio c’è qualcosa lì che ti ha fatto venire gli occhi lucidi. Quando sei stato arrestato ti sei fatto fotografare in carcere, hai fatto girare le foto in tutto il mondo e ti sei beccato un anno e due mesi. Tu sei un masochista al massimo, cioè riesci a farti del male comunque.”
Corona: “Io sono il simbolo dell’autodistruzione, io non ho nemici, il grande nemico di me stesso sono io.”
Costanzo: “Ti sei dovuto far fare fotografie, per farle girare, per fare inca__are i magistrati.”
Corona: “No no, il vero concetto è che come se io fossi un principe che sposa delle cause nobili che poi alla fine, non sono nobili. Il concetto della mia fotografia in carcere, nudo e ritratto come Gesù Cristo, era un voler sfidare il sistema e dire: ora io vi mostro, per la prima volta, quello che mi avete fatto ingiustamente, le condizioni in cui mi state facendo vivere ingiustamente, io vi mostro le condizioni in cui vivono in centinaia, migliaia di detenuti che sono ingiustamente condannati e che non rispettano i codici. Quindi anche quella foto lì non era per vanità, come se fosse qualcosa di stupido, non so come spiegarti…era come se fosse un andare contro il sistema per un mio principio, qualcosa che ritenevo giusto ma espresso nel modo sbagliato, perché andava contro le regole, ma il principio di base era giusto. Poi uno vede Corona fotografato con 3000 rosari e a torso nudo in mutande e in la cella, mutande di Dolce e Gabbana e pensa che…”
“Il mio principio mi è costato un anno e due mesi di galera, quando io sono convinto di essere nel giusto ed ho ragione di qualcosa sono pronto ad andare contro ad ogni cosa, paradossalmente andare anche contro alla morte. “
Costanzo: “Sai cosa mi fa impressione, che sei consapevole di questo; cioè secondo me tu quando hai fatto girare quelle foto eri consapevole che avresti avuto casini.”
Corona: “Certo e come al solito mi sono preso le mie responsabilità”.
Costanzo: “Un secondo arresto è arrivato per una condanna a 5 anni e 10 mesi, per estorsione ad un calciatore e altri carichi…quindi sei scappato in Portogallo ed ho letto una cosa pazzesca, tu hai dormito in macchina sotto una montagna di neve mentre scappavi…”
Corona: “No, va beh, è pazzesco…è stata una cosa pazzesca”.
Costanzo: “Raccontami un po’.”
Corona: “Te la faccio in breve, quando io ho deciso di partire non è che avevo pianificato la fuga. La fuga è avvenuta come tutte le cose che a me vengono d’impeto, d’istinto.”
Costanzo: “Ma tu perché eri in Portogallo?”
Corona: “Perché lì avevo degli amici, tra parentesi, il Portogallo mi ha salvato la vita ma quella è una questione molto più lunga, molto più tecnica da un punto di vista giuridico. Il Portogallo perché lì avevo degli amici con cui avevo stretto delle relazioni importanti, quindi avevo deciso di andare lì senza valigie, senza niente, avevo 500-1000€ in tasca, una roba del genere e non avevo bagagli.”
“Parto insieme ad un mio autista, che poverino non mi aveva voluto abbandonare, decidiamo di evitare le autostrade per cercare di non essere seguiti dalle telecamere, quindi solo vie parallele; fatto sta che verso mezzanotte e mezza ci ritroviamo sul picco del Monte Bianco, con 30 gradi sotto zero e su una 500 con le ruote lisce, vediamo un cartello: Francia; vediamo quel cartello e come due cretini, nonostante fossi condannato a 5 anni e mi sarebbe toccato di fare una lunga galera…scendiamo dalla macchina e incominciamo ad abbracciarci e ad esultare sotto la neve, perché eravamo arrivati in Francia (credevano di essere giunti in Francia ma non era cosi ndr).”
“Prendiamo la discesa, ma non dormivamo da due giorni ci mettiamo a dormire e ci rendiamo conto di essere finiti nel “deserto”, come in una nube a meno di 30 gradi, senza benzina e se si spegneva la macchina saremmo morti congelati, eravamo sul picco del Monte Bianco a gennaio. L’autista si era messo a piangere come un pazzo, abbiamo acceso il motore della macchina e siamo rimasti praticamente fermi, se fossero passate due o tre ore sarebbe finita la benzina. Cosa accadde? Il solito cu_o che mi accompagna da tutta la vita, in quel deserto sella montagna arriva uno spazzaneve, con le luci, vedendole ci facciamo il segno della croce e corriamo da lui, ci carica e ci porta in un paese lì vicino. Quel conducente non poteva sapere che stava conducendo in salvezza un famosissimo latitante italiano, condannato a 5 anni di galera.”
Costanzo: “Ti hanno arrestato in Portogallo, anche l’autista hanno arrestato”?
Corona: “No no, l’autista l’ho lasciato poi alla stazione del primo paesino francese, comunque ha preso una condanna di 6 mesi”.
Costanzo: “Che fine ha fatto”?
Corona: “E’ sposato, si è trasferito in Puglia e mi ha scritto durante i tre anni di galera, è riuscito ad uscire dal questo vortice di quella vita, era una vita incredibile e adesso ha una vita serena. Mi scrivi sempre questa frase “spero che un giorno ci incontreremo, in un parco, sotto il sole a goderci insieme una semplice sigaretta.”
Costanzo: “Comunque tu sei stato arrestato nel 2013, perché hai deciso di costituirti? Questo non me l’hai mai detto.”
Corona: “Lì avevo due possibilità, tenendo conto che ho sempre lavorato ed avevo delle disponibilità economiche per potermene andare via…però voleva dire chiudere per sempre con tutta la vita, mio figlio, mia madre, i miei ragazzi, i miei dipendenti, valeva la pena sacrificare tutto? Vivere? Devo dirti la verità, ad un certo punto durante i primi 8 mesi di galera, quando la situazione era diventata drammatica e che quindi pensavo mi aspettassero 13 anni di galera, guardandomi allo specchio dicevo: ho fatto la cavolata incredibile. Un conto è farsi 2, 3 o 4 anni…un conto è farsene 10, sono tanti, sono troppi, hai una vita rovinata e io sono sempre stato convinto di riuscire, e questo è una cosa che ho da sempre, pensare di poter cambiare le cose.”
“E’ come se avessi una dote naturale, io mi sento un forte supereroe e sono convinto che se mi butto dal quarto piano non “muoio”. Io ho lavorato, non è che mi è caduto tutto dal cielo, mi ero convinto fin dal primo giorno che sarei riuscito a cambiare le cose. Ho studiato, mi sono rimboccato le maniche e alla fine con una pena così grande sono riuscito ad uscire nei termini, secondo i principi della legge, dopo due anni e due mesi e andare a riprendere la mia vita esattamente come era prima.”
Costanzo: “Sei consapevole che quei reati, quelle pene ti sono state attribuite perché tu avevi commesso dei reati?”
Corona: “No.”
Costanzo: “Come no, è stato un abbaglio?”
Corona: “No, la mia è una storia pazzesca, perché comunque tu fai conto che fino al 2007 ero un imprenditore, non un personaggio famoso, anche questa cosa che sono qui è pazzesca, perché io sono un imprenditore, un personaggio famoso incensurato con un azienda con 20 dipendenti.”
Costanzo: “Eri incensurato?”
Corona: “Fino a quel momento ero incensurato (…) …avevo pagato milioni di euro di tasse e parte un’inchiesta, io non sono famoso ma so che diventerò famoso, perché finisco sulle copertine dei giornali e la mia prima apparizione pubblica la faccio nell’unico programma in cui sognavo di poter andare da ragazzino, il Maurizio Costanzo Show, era il dicembre del 2006…con te facciamo quel “Uno contro tutti”, io lì non sono più Fabrizio, l’imprenditore marito di Nina Moric ma divento Corona, nasce il personaggio TV.”
Voi cosa pensate delle sue dichiarazioni?