Il male a volte ha grande fascino. Forse per questo motivo per la nuova serie tv di Canale 5 “Squadra mobile” per interpretare una spietata narcotrafficante colombiana è stata scelta la bellissima Laura Barriales. “Per me è una prova difficilissima – spiega a Tgcom24 -, perché è quanto di più lontano da me, che sono solare e con un volto sorridente”.
La fiction, prodotta dalla Taodue è lo spinoff di “Distretto di polizia” e vedrà Giorgio Tirabassi riprendere i panni di un personaggio amatissimo dal pubblico come l’ispettore Roberto Ardenzi. Insieme a lui nel cast anche Daniele Liotti, Laura Adriani, Elena Di Cioccio e appunto Laura Barriales. Che ha appena finito di girare una parte delle scene a Roma. “Sono distrutta – spiega -. Ho le gambe piene di lividi. Ero abituata al contesto tutto glamour e gioioso di ‘Capri’ (fiction che l’ha vista protagonista qualche anno fa – ndr), e ora mi ritrovo ora nei panni di una narcotrafficante che ammazza, picchia…”.
Hai dovuto girare scene pericolose?
Pericolose no, ma comunque realistiche. Se devo interpretare una scena dove devo cercare di strangolare qualcuno, quello si difende e mi dà delle gomitate vere… Questi attori di film di azione fanno tanti sacrifici.
Come ti trovi nei panni di un personaggio così negativo?
Per me è una esperienza incredibile. In tutti i casi precedenti avevo un ruolo in cui mi rispecchiavo. Questa cosa di essere cattiva mi obbliga invece a fare un lavoro pazzesco sul mio volto. Ho una faccia solare, pulita, quindi sto cercando di dare il massimo perché è davvero difficile cambiare personalità e sguardo.
È una bella occasione per crescere come attrice…
Io non mi considero un’attrice. Credo che un attore abbia alle spalle preparazione e studi quindi mi sembrerebbe offensivo definirmi attrice. Mi considero un’animatrice di villaggio: allegra e spontanea. Comunque di sicuro questa esperienza mi darà tanto.
Da narcotrafficante a conduttrice di un programma sportivo: Tra poco ti vedremo nella tv della Juventus.
Così si dice. Finché non sono là non do nulla per certo. Sono una molto realista, con i piedi per terra. Dovrebbe essere sicuro ma la trasmissione non è ancora partita quindi…
In ogni caso non sarebbe la tua prima esperienza nel mondo del calcio. Sei tifosa?
Ho sempre detto di simpatizzare per la Juventus, ma in ogni caso mi piace mettermi alla prova con questo mondo. Ho iniziato anni fa con “Controcampo” ma ammetto che all’epoca non ci capivo molto, adesso sono migliorata. L’anno scorso lavoravo per il Napoli, perché c’erano molti giocatori spagnoli, oltre all’allenatore, quindi sono stata contattata per fare interviste ai calciatori. E poi ho intervistato Maradona alla partita per la pace e ho fatto uno speciale su di lui di un’ora dove conducevo.
Hai altri progetti in vista?
Sto registrando una prima serata in Spagna dove condurrò con un grande personaggio spagnolo che è Arturo Val. Da loro è molto popolare, un po’ come qui da noi lo è Paolo Bonolis. Però è strano per me lavorare in Spagna, mi sento come la bambina al primo giorno di scuola.
Come mai? in realtà dovresti sentirti a casa…
Per me l’Italia è la priorità. Sono qui da 13 anni e in qualche modo l’ambiente dello spettacolo già lo conosco. E poi c’è una cosa strana: io sono spagnola ma là continuano a pensare a me come la conduttrice italiana. Questa è una sensazione pazzesca.