Tv Sorrisi e Canzoni ha seguito i Dear Jack per 12 ore nella data d’esordio di Forlì del 4 ottobre del Domani è un altro film-Tour.
“Ci siamo chiusi in studio e abbiamo lavorato come matti – racconta il cantante Alessio Bernabei – Studio musica da quando sono uscito dalla scuola, oggi mi segue la stessa persona da cui studia canto Marco Mengoni. Un motivo in più per dover fare bella figura, voglio essere perfetto”. Il chitarrista Lorenzo Cantarini aggiunge: “Una buona parte del lavoro l’abbiamo fatto in una settimana intensa. È stata una preparazione mentale e anche fisica per arrivare pronti a un tour con date molto serrate. Fare almeno un’ora e mezza di live con un solo album è un compito difficile. Ma abbiamo la fortuna di aver fatto un disco intero e non solo un Ep, questo ci dà la possibilità di eseguirlo tutto dando un ottimo spazio al nostro lavoro, ma ci tenevamo a fare anche molte cover”. E Alessio: “Le cover che sentirete non sono nell’arrangiamento originale, ma nel nostro stile, quello che ormai da tempo amo definire il ‘puro stile Dear Jack’. Si sentirà la differenza con i brani originali”.
Sugli incontri più belli fatti in questi mesi Alessio non ha dubbi: “Il più bello di tutti è stato con Fabrizio Frizzi. Una persona fantastica e un professionista umile, è simpatico, speciale”. Il bassista Alessandro Presti: “Poi c’è Francesco Renga!”. Alessio: “Non dimentichiamo Fiorello, un matto geniale. E Lino Banfi, per noi è nonno Libero”. Lorenzo: “Non possiamo non citare Al Bano, lui è davvero un personaggio molto particolare”. Il chitarrista Francesco Pierozzi: “Io ho fatto i complimenti a una donna di spettacolo di cui non dirò mai il nome. Lei mi ha risposto malissimo e me ne sono andato con la coda tra le gambe (ride, ndB)”.
Per Alessio l’artista di riferimento è “Elisa. Immaginate di passare un’ora con lei dopo le prove dove è seduta a terra a parlare con noi di musica. La stimiamo moltissimo, il suo modo di vivere il lavoro e la sua passione è su un altro livello. Non è capitato lo stesso con altri ospiti del talent show, di poterci confrontare alla pari e con la stessa profondità”.
Su Sanremo: “E’ molto sottovalutato dai giovani e io ero il primo a sottovalutarlo. Sono cambiato tanto da allora. Io prima di arrivare qui ero un rockettaro noioso che guardava con diffidenza tutto, anche la tv e i talent show come Amici. Oggi siamo cambiati radicalmente, a tal punto da vedere quel luogo così misterioso e lontano, come un sogno per noi, la vera tappa fondamentale dove mostrare i muscoli e dimostrare, a proprio rischio e pericolo, chi siamo davvero”.
Il frontman, poi, rivela: “Non ci fermiamo dal settembre del 2013. Sono uscito pochissimo e quelle due volte in cui mi sono immerso tra la gente, ho ricevuto purtroppo delle minacce. Mi volevano picchiare. Ma non volevo grane. Me ne sono tornato a casa e ci sono rimasto malissimo”.
Se non ci fosse stato Amici? Alessio: “Sarei chiuso in camera davanti al computer a scrivere canzoni”. Francesco: “Farei il muratore”. Il batterista Riccardo Ruiu: “Farei fotocopie all’Università”. Lorenzo: “Sarei in viaggio a pescare”. Alessandro: “Studierei musica per migliorare e diventare un professionista”. Per loro, invece, concerti di un’ora e mezza pieni di fan che si concludono con il firmacopie del loro primo fortunato disco. Ma il secondo è già imminente…