Nel novembre 1917, subito dopo lo sfondamento della Fronte italiana , a Caporetto, il generalissimo Luigi Cadorna diramò un messaggio alla Nazione che in pratica addossava tutta la colpa della sconfitta ai reparti dell’ Esercito che, a suo dire, si erano VILMENTE ritirati senza combattere. Eppure, limitandomi a citare solo pochi  fatti, la Brigata Regina, 3000 uomini circa, era stata completamente annientata sulle proprie posizioni dai gas lanciati dai tedeschi..il Generale Giovanni Villani , prima di spararsi un colpo di rivoltella alla tempia per non consegnarsi prigioniero scrisse  un dispaccio al Comando Supremo che recitava: I comandanti e le truppe hanno fatto fino all’ultimo il loro dovere. E così via…eppure , in quella grave circostanza e come del resto era sistematicamente avvenuto durante le guerre risorgimentali ed a seguire nella IIGM, e nel dopoguerra si è sempre praticata tale sorta di , scusatemi il termine ma è questo, “cazziatone” di gruppo, che rende TUTTI , in questo caso sì :vilmente uguali, ”buoni e cattivi”, non risolve i problemi, distrugge l’autostima e sancisce il fallimento di chi è preposto all’alto Comando.

Qualche giorno fa, in un ambiente diverso, in una situazione ludica, talvolta addirittura scurrile, dove di eroismi non vi è nemmeno l’ombra, se non nei telespettatori e dove l’onore e il rispetto sono un optional, almeno nei toni si è ripetuto l’andazzo: cazziatone generale agli inquilini rei di non avere mantenuto il patto (nientemeno) di onore (perbacco) proclamato all’atto dell’arruolamento.

Sono passati 100 anni, da Caporetto …ma Cadorna rimane il convitato di pietra.