Gf Vip, La censura non è più sufficiente e sui social la verità su Katia Ricciarelli è straripante!
In queste ore gli autori del Grande Fratello Vip stanno letteralmente facendo gli straordinari in quanto stanno cercando di riabilitare l’immagine di Katia Ricciarelli, a seguito di quello che è accaduto durante le giornate di lunedì e martedì.
Come sapete, Manila Nazzaro ha trascorso la giornata a disperarsi per come la sua persona venga vista dal pubblico, dopo che Clarissa Selassié, in un post su Instagram, l’aveva definita “vipera e falsa”.
La Ricciarelli si è naturalmente schierata dalla parte di Manila ed ha cominciato a inveire contro le principesse definendole “carogne”, “stron_e”. Il suo livore si è concentrato particolarmente su Lulù: l’ha rimproverata perchè la mattina non l’aveva salutata e perché, secondo lei, le due sorelle avrebbero dovuto anche consolare Manila.
Questo momento è presente anche sul sito ufficiale del GF Vip ma, come al solito, non c’è alcun video degli insulti di Katia alle ragazze, anche se gli stessi sono facilmente reperibili sui social.
Eccezionalmente, però, nel daytime c’è il frame dove la Ricciarelli definisce le principesse “carognette” (evidentemente non hanno potuto ignorare completamente l’indignazione dilagante dei social), anche se non è presente nessun riferimento sull’accusa della cantante a Lulù, in relazione al fatto di aver “intossicato” il fidanzato Manuel Bortuzzo.
Per ripulire l’immagine della cantante lirica, nelle ultime ore e con lo zampino degli autori, la Ricciarelli si è fatta promotrice di due scherzi che, sicuramente, costituiranno un blocco nella puntata di lunedì 3 gennaio.
Ma, nonostante questo goffo tentativo della produzione, sui social gira un altro ritratto della cantante, quello del gesto dell’ombrello, delle “stron_e” e delle “carogne”.
Tutto verrà messo a tacere anche stavolta, siete d’accordo?
by Emmaforever
La sintesi dei SOCIAL potrebbe confermare, almeno per ciò che concerne i nostri “eroi”, un antico punto di vista “Il passare degli anni fa dei vecchi, raramente dei saggi”.