Intervista a Beatrice Luzzi che lancia una bordata a Mirko e Perla e forse pure a Giuseppe
Intervista a Beatrice Luzzi senza schermi!
Non ha vinto il Grande Fratello Beatrice Luzzi ma è sicuramente stata la protagonista indiscussa di questa edizione. Ed è ovviamente almeno la vincitrice morale. Tanti gli apprezzamenti nei suoi confronti, soprattutto da parte di chi fa parte del mondo dello spettacolo. Poteva mancare la sua intervista su “Chi”? Inizia subito con una bella frecciatina indirizzata all’amore di Mirko e Perla a domanda diretta dell’intervistatore:
«Non ci credo fino in fondo, penso che si siano riavvicinati perché si sono resi conto che sarebbe stato apprezzato. All’inizio non ero “team Perla” perché credevo a quello che diceva Mirko, cioè di essere innamorato di Greta, e anche negli occhi di Perla ho visto altro. E’ chiaro che hanno giocato in due e hanno vinto. Poi avevo contro i team degli altri, ma va bene così. Mi dispiace per i miei figli, temo che siano delusi».
Confessa di aver partecipato al reality per rimettersi in gioco dopo 15 anni di devozione assoluta come madre, per riprendere in mano la sua professione e per dare un futuro più roseo ai suoi figli.
D. Con le persone nella Casa aveva due modalità: o la guerra o l’amore.
R. «Esiste una modalità diversa? ».
D. Esiste la diplomazia.
R. «Con molte persone sono neutrale, ma mi annoio enormemente. Mi diverte lo scambio, il confronto costruttivo. Anche nella Casa ho avuto relazioni neutrali, ma si sono notate meno e le ho notate meno anch’io perché non arricchiscono, non lasciano il segno, non ti cambiano».
E poi ovviamente arriva la domanda su Giuseppe Garibaldi
«Dopo aver fatto la mamma per tanti anni mi sono lasciata andare, forse imprudentemente, a un’emozione che prescindeva dalle strutture, dai valori, dalla testa, dalla cultura. Quando i giovani dicono che bisogna fidanzarsi con qualcuno per starci tutta la vita non li capisco. Sono attratta dalle persone diverse da me perché trovo qualcosa di incomprensibile in loro e questo mi incuriosisce, mi tiene viva. Poi nella Casa è difficile staccarsi, nella vita reale avrei preso un’altra strada dopo aver capito che le cose non potevano andare».
D. Si considera una persona facile caratterialmente o ha bisogno sempre di stimoli, di confronto?
R. «Vado d’accordo con persone di tutti i tipi, ma poche persone mi interessano veramente e, quando mi interessano, divento affettuosa. Non penso di essere facile perché non voglio stare per forza simpatica. Se una persona non mi interessa tanto, non ho bisogno di piacerle. A volte è meglio dispiacere, è più divertente».
Che ne pensate dei suoi concetti sulla noia, la simpartia e il divertimento? Fa bene ad essere così assolutista?
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