Javier Martinez e Helena Prestes: come va il loro amore dopo un mese fuori dal Grande Fratello? Ecco l’intervista di coppia

Ad un mese dalla fine di questo travagliato Grande Fratello, il settimanale Chi ci aggiorna su una delle coppie più amate nate nel reality: Javier Martinez e Helena Prestes. La loro storia è nata un po’ in sordina, tra alti e bassi, per sfociare in un grande amore pieno di passione. Ma le cose nella Casa più spiata d’Italia si sa che vanno in un certo modo, la vita vera poi è fuori. Ma come stanno vivendo questo amore oggi i due fidanzatini? Eccovi l’intervista tutta zucchero che siamo sicuri vi piacerà.
Domanda. Dopo tutto quello che avete vissuto, dopo così tanto tempo nella Casa, oggi come siete?
Javier. «Ancora più uniti. E io sono ancora più innamorato. Sì, è strano da dire, ma uscire da lì mi ha fatto sentire ancora più innamorato. E come se la fine di quella convivenza forzata mi avesse dato una conferma definitiva. Non che ne avessi bisogno, ma… ha presente quando qualcosa dentro di te fa clic? Ecco».
Helena. «Io l’ho sentito da subito anche in Casa, ora di più. Ho sentito… Quando è la persona giusta, lo sai».
D. In amore o è tutto semplice oppure è impossibile?
Helena. «Con lui è semplice, anche quando sembra complicato».
D. Del resto, voi due siete due belli passionali, latini veri, no? E allora non ci sono mai discussioni accese fra voi?
Javier. «Certo! Ma discutere non vuol dire rompere, lasciarsi, mettere la parola fine. Anzi. Con lei so che anche se litighiamo, non cambia nulla. Come tra amici veri: ti dici le cose in faccia, poi torni a ridere insieme. E con lei è proprio così».
Helena. «Lui è super tranquillo, ma quando gli parte la centralina… meglio farsi da parte (ride, ndr)».
D. Siete gelosi? Dite la verità, nient’altro che la verità.
Javier. «Io ho sempre pensato di non esserlo. Poi è arrivata Helena e bum! Gelosia. Ma più che altro è insicurezza mia. Non ho mai fatto scenate, però dentro ci rimugino parecchio».
Helena. «Lui ha avuto bisogno di fare pace con alcuni pezzi del mio passato. Poi, arrivati a un certo punto, gli ho detto: “Basta. abbiamo già parlato, ora guardiamo avanti».
D. Parliamo del futuro suvvia, voi due… Avete mai parlato di futuro? Magari di diventare una famiglia…
Helena. «Sì. lo sogno una casa tutta mia e una bambina. Una femmina, sì, una cavallina, come dico io, una bella cavallina».
D. Le figlie sono sfide meravigliose. Ma ci vogliono testa e pazienza.
Javier. «Lei dice che sembro il papà perfetto per una bimba. MI piace questa idea. Forse perché ho sempre voluto una famiglia vera, solida. E ora sento che potrei costruirla con Helena».
D. Tutto questo amore non vi spaventa, ogni tanto?
Javier. «A volte sì. Con lei ho perso un po’ del mio controllo, ed è bello, ma è anche intenso. E come quando impari a fidarti davvero, ti butti… e fa paura. Ma è così che si ama, credo. No?».
Helena. «Io lo prendo in giro, lo chiamo il mio principe (sorride, ndr). Ma ha ragione: quando ami, tiri fuori la parte più bella di te. Non perché devi, ma perché vuoi regalarla all’altro».
D. Dopo la Casa, è iniziata la vita vera. Come va?
Javier. «E’ una sfida. Lavoro, distanza, valigie sempre in giro. Ma ci siamo dentro insieme. E questo fa la differenza».
Helena. «Le valigie sono sempre pronte, sì. Ma ci troviamo sempre. E anche nelle piccole cose ci somigliamo: cucinare, fare la spesa, guardare una serie. E in quelle cose lì che capisci se funziona davvero».
D. A proposito, state pensando a qualche progetto insieme?
Helena. «Stiamo valutando. Ci sono proposte, ma vogliamo qualcosa che abbia senso. Non ci interessa la visibilità fine a se stessa».
Javier. «E poi direi che è tempo di proteggere il nostro rapporto, di tenerlo un po’ per nol, con le telecamere abbiamo dato. Se Invece ci sono progetti legati magari allo sport, insieme sarebbe anche meglio».
D. Helena, Javier, fra dieci anni, dove vi vedete?
Javier. «In una casa incasinata, piena di vita, con amici, figli, musica, rumore e amore. Ma sempre con lei accanto, sempre insieme».
Helena. «Con qualche piccola ruga in più perché abbiamo riso e continuiamo a ridere insieme».
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