Intervista a Paola Barale
Il portale del “TGCom” ha raggiunto ed intervistato Paola Barale in concomitanza della sua partecipazione come madrina al “Gay Pride” di Milano, buona lettura:
“D: Paola perché hanno scelto te come madrina del Milano Pride?”
“In realtà non lo so. Un giorno mi ha chiamato il mio amico Andrea Pinna, che io chiamo ‘pinnoso’, e mi ha chiesto di fare la madrina… nonostante fossi a Ibiza, dove ormai vivo, mi ha convinto in tre minuti e mezzo. Così eccomi.”
“D: Sei una icona gay, lo sai vero?”
“Più che una icona credo di conoscere i tre quarti delle persone che parteciperanno al Pride (ride, ndr). Sono felice di esserci. Se mi chiedi perché ho un feeling speciale con gli omosessuali ti rispondo che mi piacciono le persone. E spesso mi chiedo: perché non viene mai posta la domanda ‘perché sei etero?’, ‘i tuoi genitori lo sanno che sei etero?’.”
“D: Cosa pensi della battaglia per i diritti civili?”
“Che andrebbero rifatte le leggi in generale… Sul matrimonio, poi, non sono ferrata, mi è andata male una volta (ironizza, ndr). Le leggi non sono adeguate, sono stata in ballo sette anni con un divorzio. Ma perché? Attraverso i Pride anche in Italia si sono fatti dei passi avanti. Il matrimonio è un matrimonio. Mi sposerei anche domani e invidio da morire Diego Passoni e Pier. Il matrimonio non è un confine, credo sia l’inizio di un viaggio meraviglioso. Sono per il matrimonio ma non mi sposo più. E’ un patto, sono una inguaribile romantica, credo nelle unioni. Dichiararsi e prendere un impegno pubblico, di fronte a delle istituzioni civili o religiose, mettere delle firme, come quando fai un passo importante, è bellissimo.”
“D: E’ anche un contratto…”
“Chiamalo come vuoi, ma devi avere la voglia di fronte a delle difficoltà di portarlo avanti. E’ molto più facile andarsene piuttosto che rimanere e sacrificarsi. Mi piace una foto che gira sul Web con due anziani ai quali chiedono ma ‘come fate voi a stare insieme dopo 60 anni?’, la risposta è ‘noi siamo nati in un epoca in cui le cose si aggiustavano invece di essere buttate’.”
“D: A che punto sei della tua vita?”
“Non capisco più nulla… mi ritengo una donna molto fortunata e tutti i giorni ringrazio l’universo. L’età mi ha portato una grande consapevolezza. Sono molto grata, so di essere privilegiata perché sono indipendente, ho una buonissima salute. Ho una bella famiglia, non ho avuto una vita particolarmente difficile. Certo, come tutti, ho fronteggiato le mie batoste, ma fa parte della vita. Cerco di vedere sempre il bicchiere mezzo pieno. Cambio spesso idea, ma sono trasparente e amo la lealtà. A costo di non essere capita.”
“D: E alla fine magari risulti antipatica…”
“Forse perché non faccio mai finta di essere un’altra cosa. Dico sempre quello che penso. Scelgo la verità, nel bene e nel male, questo mi ha portato anche a prendere delle gran mazzate. Ma vado a letto sempre molto serena.”
“D: Sei innamorata?”
“Ehhh… Beviamo un altro bicchiere di vino, vah… mmmm dicevi l’amore… Mah sì…”
“D: Hai salvato l’ultima edizione dell’Isola dei Famosi, nei se consapevole? C’è chi dice che sei stata strapagata”
“E’ il mio lavoro, non sono andata per i soldi, avevo solo voglia di dare una mano al mio ex compagno e sono contenta anche dal punto di vista professionale perché so di aver fatto un buon lavoro. Abbiamo dato un bel messaggio, un esempio di come si può evolvere un rapporto. A me non era mai capitato prima. Può succedere.”
“D: Altri progetti TV?”
“Ho un appuntamento importante in queste ore, incrocio le dite ma non posso dire niente…ho anche prodotto una fiction in Argentina che si chiama Canzones, un film per la TV, è girato molto bene, agli addetti ai lavori è piaciuto molto ma poi scelgono altro. Credo di aver fatto tanto in tv, mi piace sperimentare, e adorerei lavorare per il cinema. Ci provo da anni.”
“D: Che rapporto hai con i social?”
“L’altro giorno ho mandato a quel paese una follower, per l’ennesima volta mi accusava di aver preso un sacco di soldi per andare all’Isola. Così l’ho bloccata su Instagram e ho lanciato l’hastag #seibloccata. Seguo personalmente i social, perché sono un mezzo di comunicazione totalmente trasparente. Leggo tutto, accetto tutte le critiche ma devono essere costruttive. Oggi purtroppo ci sentiamo tutti giudici.”
Trovate l’intervista integrale QUI.
Cosa pensate delle sue parole?