Intervista a Enzo Miccio apparso spietato durante Pechino Express: “se prendo un impegno, non ci sono santi, lo devo realizzare al meglio” e a chi lo accusa di aver trattato male la sua amica Carolina risponde…
Enzo Miccio è un personaggio che o si ama o si odia. E’ un competitivo, stakanovista e pignolo nel lavoro, e grazie a Pechino Express abbiamo capito che lo è anche nella vita. Arrivato secondo nella competizione è sicuramente il vincitore morale.
Ecco l’intervista rilasciata al settimanale ‘Oggi’:
Enzo, prima di vederla in azione molti avranno pensato che Iei, a Pechino Express, sarebbe durato come un gatto in tangenziale.
«Lo capisco, per l’amor del cielo. Ma sotto sotto, me la ridevo: “Belli, aspettate di vedermi in azione”. Vedevo questi concorrenti tutti fisicati, i Cladiatori, i Guaglioni. Beh, sapere che li ho mandati a casa mi fa piacere».
La vittoria mancata brucia?
«Quando fai un percorso come il nostro è ovvio che ci rimanì male. Non abbiamo vinto perché é un programma imprevedibile. Puoi correre come un pazzo, vincere gran parte delle prove come abbiamo fatto noi, ma poi basta un autista che ti porta in un posto tre minuti dopo vanìfica tutto».
Costantino l’ha definita spregevole, spietato, iena
«A Costantino piaceva il mio senso di competizione perché ho spronato tutti. Ho fatto capire agli altri che non eravamo lì a fare i turisti, ma perché c’era una gara. Alla fine del programma, Costantino mi ha dedicato un tweet che mi ha commosso. Ha scritto: “Collegiali, voi avete conquistato il traguardo finale, Enzo Miccio il mio cuore”».
Ma è vero o no?
«Sono spietato nel senso positivo del termine: sono esigente con me stesso. Non è che debba per forza sbandierare una Vittoria o fare il primo della classe. Il mio è senso del dovere: se prendo un impegno, non ci sono santi, io devo realizzare al meglio».
Si è detto che tra voi e i Gladiatori ci fosse un’alleanza. Però in semifinale non ci ha pensato due volte a eliminarli.
«Sono stati compagni di viaggio leali, carini, come noi. Noi non abbiamo mai fatto sgambetti, siamo stati onesti. Avevamo un bel rapporto, ma cosa vi devo raccontare, è una gara! Non mi sento scorretto se ho mandato a casa i Gladiatori, sono loro che sono arrivati al penultimo posto. Se volevano arrivare in finale, dovevano correre di più».
Non ha maltrattato Carolina?
«Abbiamo un rapporto sincero, leale, di due persone che si stimano. E le voglio un gran bene. Lei sa che sono il suo capo, è diventata quello che è grazie a una scuola che si chiama Enzo Miccio. Non la tratto con i guanti di velluto, ma noi lavoriamo sotto stress. Io devo essere meraviglioso, soave, leggero con le mie clienti. Ma con qualcuno dovrò pure svalvolare, i miei collaboratori fanno da cuscinetto».
Quindi la sua competizione scaturisce dal suo lavoro.
«Organizzare matrimoni non è tutto fiocchi e petali di rosa, è una guerra! Pechino Express è dura, anche di più di quello che si vede in tv, ma rispetto ai matrimoni è una passeggiata».
Nel programma, in auto, gli altri concorrenti si rilassavano. Lei invece stava addosso agli autisti.
«Perché sbagliavano strada! Quando organizzo i matrimoni non è che mi fido di quello che mi dicono gli altri. Vado in cucina a vedere se ci sono tutti i camerieri, se sono vestiti bene, se è apparecchiato a dovere. Questo è il mio lavoro, e lo trasporto nella vita, è una cosa terribile, ma è così».
È tornato cambiato da questa esperienza?
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E ora in quarantena una persona attiva come lei come fa?
«Sono molto attivo: faccio da assistente sociale per le mie spose, curo i miei social, programmo le attività da settembre in poi. E poi mi sono occupato meravigliosamente della mia casa, non c’è un granello di polvere o un cassetto in disordine. La mia cabina armadio ora farebbe invidia alle ragazze di Sex and the city. E mi sono messo a stirare tutto, anche i tovaglioli. Trovo che l’uomo che stira sia molto sexy».
A voi è piaciuto durante geo-reality?