Penso che sappiate della triste ed anche brutta faccenda ( veramente brutta) , della morte di George Floyd , nero di 45 anni ammazzato come fosse un cane randagio e infetto, a Minneapolis, negli Stati Uniti. Ammazzato soffocato da un ufficiale di polizia che , dopo averlo immobilizzato al suolo, gli ha tenuto pressato il ginocchio sul collo per oltre sette minuti, soffocandolo…mentre quel poveretto lo implorava di smettere –—iL nero era colpevole di aver TENTATO ( quindi non ci era neppure riuscito, alla fine) di rifilare una banconota falsa da 2o dollari ad un commerciante ( appena 17-18 euro) …certo, che se il trattamento per quella cifra è quello…chi frega un paio di milioni di euro sulla pelle dei terremotati…che punizione dovrebbe avere? —–Nell’ultimo decennio, negli USA , pare che si siano registrati una media di un migliaio di casi di violenza all’anno, da parte degli agenti di polizia, per situazioni non di emergenza …la maggior parte a carico di persone di etnìa diversa, ma anche a carico di parecchi bianchi—— Il discorso è assai complesso…ma esiste un ERRORE DI FONDO: negli USA non esiste una legislazione univoca e chiara , con regole-base precise, sull’atteggiamento da tenersi da parte delle forze dell’ordine …tutto è lasciato alla scelta del momento e alle sensazioni soggettive …e quindi , purtroppo, anche anche ai pregiudizi razziali del poliziotto di turno . Gira una battuta in questo senso: se un arrestato bianco si mette di colpo la mano destra in tasca, è per estrarre un fazzoletto…se invece se la mette un nero…è per tirare fuori una pistola —–particolare inquietante : l’agente di polizia omicida, aveva già nel suo curriculum almeno una dozzina di casi di violenza in servizio…e allora, che cavolo stava ancora a fare in divisa? Perchè non lo hanno messo in qualche ufficio?
3 GIUGNO 2001 : partita di serie C , TREVISO- GENOA: una partitella semiprofessionistica come tante altre…salvo che una settimana prima, in occasione di un’altra partita del Treviso , un gruppo nutrito di ultras trevigiani , non aveva gradito l’ingresso in campo di un ragazzo DICIOTTENNE nigeriano, Akeem Omolade . Non solo il ragazzo subi’ insulti pesanti e robusti cori razzisti…ma gran parte dei tifosi se ne andò dallo stadio per protestare CONTRO IL NERO , mangiatore di banane —Akeem rimase traumatizzato psicologicamente dall’episodio —–il ragazzo aveva delle qualità, secondo l’allenatore, MA NON ERA ASSOLUTAMENTE GRADITO DALLA TIFOSERIA TREVIGIANA ! —a quell’epoca, anche a causa del comportamento sconsiderato della amministrazione Comunale, a Treviso spirava un forte vento razzista…
Ebbene, quel 3 giugno , i compagni di squadra di Akeem, e pure l’allenatore, fecero un gesto bellissimo ed eclatante , veramente INCISIVO, da ricordare : scesero in campo TUTTI CON LA FACCIA DIPINTA DI NERO, per solidarizzare con Akeem e stigmatizzare l’atteggiamento razzista di alcune frange della curva
( la parte luminosa dell’animo umano…purtroppo esiste anche quella oscura )
by Nerio
Io vorrei far riflettere su quello che bisogna fare. Non è possibile aspettare che ci sia una protesta in tutto il mondo per stigmatizzare il razzismo. È importante che le persone bianche di fronte ad episodi di razzismo parlino e facciano luce su questa cosa. Non può essere solo un hashtag oppure una challenge di una settimana sui vari social. È troppo facile così. Lo so che ci sono ben altri problemi e che non vengono risolti neppure quelli però c’è bisogno di tirare fuori la voce sempre, non quando fa comodo perché così hai visibilità e ti senti dalla parte giusta.
Sono episodi inaccettabili entrambi, è davvero assurdo come nel 2020 così come nel 2001 ancora esistano questi comportamenti. Bellissimo il gesto fatto dalla squadra del Treviso, dovrebbero essercene di più. Per quel che riguarda gli Stati Uniti il discorso purtroppo è davvero complicato, ci sono di mezzo leggi che purtroppo consentono queste cose, i poliziotti lì si sentono intoccabili ed il razzismo è radicato. Purtroppo non è la prima volta che succedono questi episodi, ora finalmente si sono svegliati e stanno protestando,complice anche l’avversità verso il loro presidente, alcuni pacificamente altri meno.
Pochi giorni fa’ a brescia hanno sparato contro uno sprar. Il problema del razzismo è presente qui come in America, come il problema di violenza o abusi di potere da parte delle forze dell’ordine, fatti come la scuola Diaz così come il caso Cucchi sono tra i più famosi. Porre l’attenzione su ciò dovrebbe farci aprire gli occhi su quello che succede accanto a noi ogni giorno.
per documentarmi meglio ho iniziato a seguire un giornalista e vice direttore del post Francesco Costa, ed ho scoperto un mondo (in negativo) che ammetto non conoscevo, ok il razzismo,il motivo scatenante del poveretto ucciso e le ribellioni sociali legate anche alla crescente crisi economica post Covid, ma non sapevo che anche le autostrade sono state costruite per tagliare fuori intere periferie dove vivono afroamericani, o le linee degli autobus che escludono zone per non parlare del sistema carcerario, che privatizzato ha poliziotti, per il 70 %bianchi, conniventi che arrestano per qualsiasi sciocchezza per aumentare gli introiti alle carceri .
mi ha colpito molto una sua riflessione, “in America se vinci un concorso, se ottieni un posto, non saprai mai se tu eri il migliore o se prima di te c’era un nero ”
Albeazzurra esistono anche in italia quartieri con case popolari costruiti fuori dalle città, quartieri dormitori non collegati. Begato a Genova ne è un esempio, lo stanno demolendo quest’anno e stanno ricollocando le famiglie. Ma ne esistono moltissimi ancora esistenti.
questo lo so , non mi sono spiegata bene era un discorso molto più complesso che ho riassunto, sicuramente non in modo chiaro e comunque al di là di disuguaglianze sociali economiche ecc…, che nel nostro paese esistono, non mi sembra che ci sia un razzismo sistemico come quello americano che ha secoli e secoli di stratificazione
In italia ancora ad oggi non abbiamo lo ius soli. Bambini nati e cresciuti qui senza cittadinanza italiana, lo sfruttamento del caporalato persone costrette a vivere in baracche, emarginate e dimenticate. Abbiamo purtroppo moltissimi esempi di razzismo anche nei confronti di cariche politiche come all’allora ministra kyenge quando le furono buttate sul palco le banane. C’è moltissimo ancora da fare e spero che questa protesta possa essere un punto di svolta anche per noi.