Scusatemi ragazze , se faccio un saltino ( tranquille, brevissimo) fuori dal gossip e dal trash imperante…lo sapete che a me piace ued, anche se si è ridotto ormai ad un rotocalco vivente …e domani mi ritufferò nelle valutazioni e pagelle della doppia sceltona al castello …
Ma stasera vorrei farvi notare, o rimarcare, scegliete voi, ( almeno per chi si interessa DI CINEMA) una cosa che nel mondo dello spettacolo internazionale non è sfuggita ( e spero anche a parecchie di voi vicoline )
C’è stata , appena tre giorni fa, la maxi–notte degli Oscar 2019 , OVVIAMENTE OSCURATA DALLE NOTTATONE IN VILLA E AL CASTELLO ….ma voi direte …si tratta di un evento annuale ormai tradizionale, quindi niente di nuovo…invece stavolta qualcosa di nuovo c’è stato
Holliwood, e quindi quasi tutto il cinema americano, nella premiazione degli Oscar ha fatto in modo di SCENDERE IN CAMPO DECISAMENTE contro la politica ultra-sovranista e per niente integralista di Donald Trump .
Il film che ha vinto , GREEN BOOK, parzialmente tratto da una storia vera, narra della fortissima amicizia che si instaura tra un bianco italo–americano in difficoltà, ed un pianista nero, spesso tartassato ed ostacolato per il colore della sua pelle, nella America anni ’60 , quella ancora smaccatamente razzista e ancora in odore di Ku-Klux-Kan
il miglior regista ( e anche miglior film straniero) è stato vinto dal messicano Cuaron ( guarda caso, il Messico non è certo in buoni rapporti con Trumpone e il suo muro al confine )
Il miglior attore è stato Rami Malek ( per la sua interpretazione sulla storia del grande Freddy Mercury ) …Rami è cittadino americano, ma di origini egiziane
Come miglior attore non protagonista, ha vinto Mahershala Alì , del film Green Book, attore nero e musulmano
Come migliore attrice non protagonista , per il film “Se la strada potesse parlare ” la bella Regina King, anche lei nera afro-americana ...e il film tratta, anche in maniera diretta e brutale, di un ragazzo nero ingiustamente accusato di un reato e duramente maltrattato dalla polizia statunitense
Per concludere , Spike Lee, il noto regista nero, che al momento di ricevere la statuetta per la miglior sceneggiatura del suo film, si è lanciato in un discorso dichiaratamente anti–Trump ( tanto che il Presidente pare si sia incacchiato parecchio)
Considerato quanto valore abbia per il mondo dello spettacolo americano la notte degli Oscar, mi pare nel complesso un messaggio forte e chiaro : l’hanno fatta da padrone attori e film che non sono certo favoriti dalla politica di Trump ...
personalmente, io non amo gli attacchi diretti come quello di Spike Lee, fatti sfruttando la platea di una manifestazione popolare ( a volte anche sportiva ), ed in certe competizioni, preferisco che vinca il migliore, senza linee editoriali prestabilite …magari forse, c’erano film tecnicamente migliori di Green Book…però confesso che SONO FELICISSIMO che verranno pubblicizzati e visti film a sfondo antirazzista , spero faranno successo anche in ITALIA, in un momento in cui di cultura antirazzista, purtroppo noi qui ne abbiamo bisogno!
( un pò come , nel lontano 1968 , i nostri padri amavano film anticonformisti , anti-reazionari e anti–bigottisti …vedasi per es. il film-cult Easy Rider )
E VOI CHE NE PENSATE DI QUESTI OSCAR DI STAMPO “INTEGRALISTA” ???
Grazie per questo articolo nerio amo pensare che sia il Karma che si diverte
Bellissimo articolo Nerio non ho visto tutti i film che hanno vinto gli Oscar il tempo per andare al cinema è davvero poco , ma recupererò.Una cosa è certa che visto come stanno andando le cose è giusto che se ne parli per continuare ad andare avanti per non rischiare di ritornare indietro
Spero davvero che nel mondo in cui viviamo oggi si diffonda sempre più il messaggio di fratellanza e uguaglianza. Grazie alla cultura si possono fare passare messaggi positivi e importanti.
Proprio l’altro giorno ho visto parte della serata degli oscar e facevano notare proprio come quest’anno più di tutti gli altri anni ci sia stata una grande maggioranza di nomination e premiati di diverse etnie
Premesso che fortunatamente negli USA non si fanno mai tanti problemi a schierarsi apertamente, già in campagna elettorale e nelle cerimonie precedenti era stato così. Per questo motivo non sopporto proprio quelli che criticano gente di spettacolo nostrana che non ha paura di scendere in campo e metterci la faccia, perché come disse qualcuno “Tutto è politica”, ogni nostra azione, anche quella che più vuole discostarsene, è una scelta politica.
Detto questo, io ho visto una buona percentuale di film candidati, mi mancano giusto quello di Spike Lee e “Se la strada potesse parlare” fra quelli da te menzionati, quindi su questi non posso esprimere un’opinione ben maturata, ma frequentando blog, forum, gruppi di cinema ho sentito parlare davvero bene di Blackkklansman, tant’è che molti erano dispiaciuti che non avesse vinto al Miglior film. Sugli altri 2 premi io mi sono trovata assolutamente d’accordo con la valutazione, Mahershala Ali è un attore superbo, uno di quelli che con 2 espressioni facciali ti fanno un personaggio diametralmente opposto rispetto al precedente e sta dando sempre più prova delle sue capacità; Green book fa bene al cuore, è uno di quei film da guardare quando vuoi che ti torni il buon umore ed è molto più difficile fare una commedia (sebbene con tratti di dramma) che regga il confronto con film seri, facendo ridere senza essere sciocco e il reparto attoriale era pazzesco, infatti tifavo per Viggo al posto di Malek in lingua originale si vede molto bene il lavorone di questi 2 grandi. “Artisticamente” e soprattutto “tecnicamente” (per quanto possa essere ferrata in materia) c’erano scelte migliori, c’era “Roma”, un gioiello che sicuramente verrà studiato nelle scuole di cinema, e c’era “La favorita”, altra perla dal sapore fortemente europeo (Lanthimos ), ma per me quella è stata la scelta migliore anche perché, come dicevi, veicola un messaggio importante (senza troppa retorica) che può arrivare facilmente al cuore di tutti, proprio per la sua accessibilità e “semplicità”.
Gli Oscar sono assolutamente una manifestazione politica, ma credo che questa si sia espressa più che altro nelle nominations in sé (chiedere a Black panther ), mentre mi sono trovata più o meno in linea con le scelte, sempre considerando che non li ho visti tutti e che gli Oscar non sono Venezia o Cannes, quindi diciamolo: sono una commercialata . Il fatto è che alla questione di Trump è qui da accostare un altro dibattito, ossia quello degli #OscarSoWhite portato avanti per anni da Spike Lee e da altri, infatti è stato per me evidente che lui si preparasse quel discorso da tutta la vita
Tornando a dire che probabilmente i premi erano comunque meritati, il rischio di questa politicizzazione è proprio quello di insinuare sospetti sul merito; d’altra parte, credo che queste battaglie abbiano un senso dal momento che le piccole cose rispecchiano le fondamenta su cui è costruita la società e ciò che si vuole ottenere non è il premio, ma un cambiamento alle radici. Penso ad esempio ad una statistica che circola ultimamente tra le attrici per cui in tutti i film vincitori al Miglior film di questo millennio la percentuale di parlato degli uomini è molto più alta o addirittura esclusiva di quella delle donne. Il problema non è questo nello specifico ma il fatto che, inconsciamente, i film più amati e gli attori preferiti siano più spesso “al maschile”.
Sui registi (e non solo) messicani c’è poco da dire, fanno le scarpe a tutti da qualche anno nel mondo del cinema e questo dovrebbe dire qualcosa al “caro” presidente
–
Provo a reinviarlo, avevo commentato stamattina ma mi era andato in moderazione spero non lo faccia di nuovo, credo di aver trovato l’impiglio
Non ho seguito questo evento in diretta, ho letto in seguito dai giornali i commenti che ne sono derivati..
Sulla stampa italiana, naturalmente, si è dato più rilievo al look dei protagonisti piuttosto che al messaggio che stava passando. Forse ( ma questo lo penso io perché sono maligna e politically incorrect), vista l’aria che tira da noi, non era “conveniente” sottolineare l’ennesima e poco velata protesta alla politica dell’uomo più potente e aggiungo di mio, più pericoloso del mondo. In quanto agli States, molti attori, grandi protagonisti, manifestarono già in passato la loro politica anti-Trump ( De Niro e Meryl Streep i primi che mi vengono in mente) suscitando qualche attacco di bile nel parrocchetto dalla cresta arancione, ma oggi il vento soffia, continua a soffiare e nulla potrà fermarlo.
Al tuo contrario, Nerio, sono assolutamente favorevole che proprio in certe occasioni così importanti e seguite a livello internazionale ci sia qualcuno che esprima le proprie convinzioni e dia voce al popolo.. non stiamo forse parlando del Paese più libero del mondo?? Del Paese la cui Costituzione (1787) sanciva i principi dell’uguaglianza, della libertà, della divisione dei poteri e rifiutavano la schiavitù??? Beh se di quel Paese stiamo parlando, allora forse qualcosa non quadra.. diceva qualcuno (non ricordo chi) che spesso la gente se ha sete e non ha acqua beve sabbia e non perché vuole berla ma perché non c’è altro che gli viene offerto. Certo questo Presidente se lo sono scelto loro, avevano altre alternative, ma non è stato un consenso plebiscitario, c’è anche chi non ha scelto di bere ed è giusto che qualcuno dia voce anche a queste “minoranze”.
In quanto al nostro Paese, tanto penso si sia capito chiaramente da che parte politica sto, stiamo messi pure peggio e mi riferisco a quello che è successo ad Emma Marrone (per esempio), al di là delle simpatie o al talento o meno della stessa, i commenti che sono stati fatti alla sua esternazione sono stati semplicemente vergognosi, incivili, sessisti, beceri, volgari e passibili di condanne da tutti i punti di vista.
Erigere muri, chiudere porti, mettere filo spinato e cavalli di frisia non serve a nulla.. servirebbe ( e mi è d’obbligo il condizionale, purtroppo) il dialogo, il confronto e la memoria. La memoria storica che pare sia scomparsa pure dai testi scolastici.
Sono stata di recente a visitare la tomba della senatrice Rita Levi Montalcini, donna ebrea premio Nobel per la Medicina e mi sono messa a piangere nel pensare a questa Italiana, al suo genio, alla sua integrità morale e scientifica quando si è sentita apostrofare da un “Vecchia puxxana” da persona che non è degna neppure di pronunciare il suo nome.
Scusate sono andata fuori tema (mi succedeva anche a scuola ahahahahah) comunque non ho visto i film sopraccitati e quindi il mio è un discorso prettamente al di fuori del merito.. li vedrò senz’altro e potrò solo allora giudicare se meritavano o no. Io penso di sì, così a prescindere..
Concordo con ciò che avete scritto posso però dire una cosa per quel che conta che ho figli pre adolescendi che la storia la studiano e che nella settimana in cui cade il giorno della memoria la scuola fa vedere film e documentari proprio su ciò che è successo e iniziano dalle elementari (ovviamente togliendo le scene più crude) .quest’ anno mio figlio che va alle medie ha visto “Johan il ragazzo che viveva nella pancia della balena “su questo film hanno fatto un compito d’ italiano dove dovevano raccontare opinioni ,emozioni e che messaggio le aveva trasmesso il film che tra latro è tratto da una storia vera .Inoltre abitando al sud ha alcuni compagni stranieri con cui la maggior parte si sono indregati benissimo .Putroppo è anche vero che c’è troppa ignoranza in giro e gente che alla prima opportunità esprime il proprio disagio attaccanto qualcuno sotto un social per aver espresso un parere come è successo a emma . Detto ciò dall’atra parte però non dobbiamo nasconderci dietro un dito diciamo la verità spesso e volentieri dietro l’ accoglienza c’è un business enorme dove gli emigrati passano dalla padella alla brace e dobbiamo amettere che l’ italia è un paese che non riesce a far star bene il proprio popolo come si fa ad accogliere se già non si riesce a far star bene chi ci vive ? Escluso per i paesi dove c’è la guerra in atto dove è un ‘ obblico costituzionale per tutti accogliere e assistere questo non ci piove , ma per gli altri che vengono da altri paesi dove sicuramente non stanno bene perché se no non fuggirebbero rischiando di morire ,trovo che l’ idea di aiutare queste persone nel loro paese non è del tutto sbagliato non solo perché per l’ italia sarebbe più economico ma anche per evitare questo commercio di vite umane e stragi di uomini donne e bambini nel mare ,anche perché noi sappiamo quelli che muoiono nei nostri mari ma non si sanno tutti quelli che muoiono in mare non italiano .Inoltre se si dessero dei fonti a queste persone per essere aiutati nel loro paese daremmo la possibilità di non separarsi dai loro cari di non rischiare di morire e sopratutto di non lasciare che alcuni paesi come l’ africa ad esempio di scomparire .se calcoliamo che la maggior parte sono uomini quelli che partono ci rendiamo conto da soli che continuanto cosi la piccola economia o agricoltura o commetcio sparirà del tutto non ci saranno più braccia che si occuperanno di coltivare o far crescere il paese .Se si raggionasse in questo modo si eviterrbbe di creare persone che stanno messi male già di suo di andare a scrivere cavolate sotto i social di chi cmq è d’accordo a l’ accoglienza,cosa fontamentale è che questa accoglienza debba garantire alle persone che arrivano diritti e doveri e sopratutto si deve controllare che finti buinisti si arricchiscono dietro le spalle di questa povera gente che se lascia il proprio paese rischiando la vita. se non si fanno delle leggi e dei controlli a dovere si rischia di ritornare alla schiatu e come abbiamo scritto tutti queste cose non debbono più accadere .siamo tutti figli dello stesso cielo le differenze non dovrebbero esistere. e se ci sono tradizioni e culture diverse debbono essere per arricchirsi nel sapere e nell’ apprendere .Concludo con una frase di Camilleri ” il sapere deve essete sparso come il grano non deve essere un elit .Il giorno in cui il sapere verrà sparso come il grano e sarà di tutti allora saremmo davvero diventati uomini sulla terra” .