Buongiorno care 
stamattina, come sempre d’altronde, ho un miliardo di cose da fare…a cominciare dalla cucina, devo infatti preparare tanti buoni biscotti da thè per il battesimo. Inizio a farli da oggi perché così, conservandoli dentro una scatola di latta, sabato saranno morbidi al punto giusto. 
Iniziamo con un buon caffè, ce ne è bisogno davvero! 
E’ martedì 7 settembre e festeggiamo San Grato d’Aosta, protettore dei vigneti.
Il proverbio del giorno è ”Meglio padron d’una castagna che garzon d’una montagna”.
Vediamo cosa è accaduto oggi, qualche anno fa però:
Nel 1927 nacque il primo televisore elettronico della storia.
Nel 1934 a Torino si giocarono i primi tornei europei di atletica.
La ricetta di oggi è un ottimo dolce per la colazione, la merenda, il dopo pranzo e il dopo cena…insomma è sempre perfetta! 
Si tratta della crostata di fichi, che io abitualmente preparo in questo periodo quando i fichi son maturi e dolci.
Ingredienti:
300 g farina 00
2 uova
150 g zucchero
125 g burro
1/2 kg fichi freschi
2 cucchiai zucchero a velo
succo di 1 limone
Procedimento:
In una padella fate cuocere i fichi sbucciati con il succo di limone e lo zucchero a velo.
In una ciotola mescolate con le mani la farina, le uova, lo zucchero e il burro morbido tagliato a cubetti. Otterrete una frolla morbida e liscia.
A questo punto stendete la pasta in una teglia rotonda, conservandone una parte che intagliate per fare la superficie della crostata, e farcitela con i fichi che avete precedentemente preparato.
Ricoprite la pasta con gli intagli di frolla e infornate a 180 gradi per 30 minuti circa.
E’ una prelibatezza! 
L’altro giorno come vi ho detto le mie cuginette hanno voluto imparare l’uncinetto a tutti i costi. 
Si sono armate di cotone rosa confetto e uncino ed erano pronte per iniziare, con tanta buona volontà. Peccato sia durata poco…
Procedevamo bene, sferruzzavano con quelle manine e qualche punto catenella l’hanno fatto ma poi…si sono stufate! 
Un classico, tutto l’entusiasmo nell’apprendere è andato a farsi friggere e un attimo dopo hanno costretto mia sorella a giocare con loro alle Barbie. 
Pazienza, quando saranno più grandette magari le cose andranno diversamente e apprezzeranno l’uncinetto.
Per ora si limitano a trasportare i loro conigli con il passeggino e mascherare il maschietto (il più docile, il papà di Sciani) da bebè con tanto di cuffietta azzurra e pannolino. 
Povero Angel, lui è così bravo si lascia far tutto… 
Angel è un coniglio olandese color champagne e bianco che mia zia ha salvato perché l’avevano abbandonato. 
Addirittura a quanto pare si era buttato dal balcone e i suoi vecchi padroni non lo volevano più perché non potevano sostenere le spese veterinarie che urgevano data la situazione (si era rotto i dentini e pure una zampetta). Così l’hanno lasciato in un mini zoo… 
Poi piano piano si è ripreso anche perché mia zia aveva già una coniglietta, la mamma di Sciani, Lola che ha da subito accettato il suo fidanzatino. 
E infatti, sfornano cuccioli spesso e volentieri. 
Però pur essendo parenti, ogni coniglio ha il suo carattere.
Come vi ho detto Angel è bravo bravo (o forse le mie cugine l’hanno fatto diventare scemo) e io speravo che Sciani prendesse da lui, perché al contrario la mamma ha un bel caratterino. 
Lola, infatti, è il tipico coniglio da cortile, molto agreste e diffidente e ogni volta per prenderla in braccio dobbiamo fare una lotta unica.
Ma in fondo Sciani è un coniglietto bravo. Non ha mai rosicchiato né sporcato la nostra casa. 
Almeno fino a ieri lo è stato, visto che mentre facevo le mie consuete pulizie del soggiorno ho scoperto degli altarini che mai avrei voluto vedere. 
Ultimamente il mio birbantello sgattaiolava in un cunicolo tra i mobili, noi credevamo che lì sentisse più fresco date le giornate afose e non abbiamo fatto caso a quello che in realtà stava combinando.
Ed ecco che ieri ho notato che quello spazio che lui si era preso era diventato un porcile…o meglio, la sua tana!
C’era cibo, fieno e persino dei suoi bisognini. 
Immaginate come sono diventata, ho afferrato la scopa e i guanti ed ho pulito tutto mentre il mio Sciani era lì, bello tranquillo nella sua poltroncina che mi guardava e secondo me sghignazzava pure. 
L’ho un po’sgridato, lo ammetto, e lui ha fatto l’offeso per qualche ora fino a quando non gli ho offerto un pezzetto di pera.
Abbiamo fatto pace, ma lo dovrò tenere un pochino più d’occhio mi sà…anche perché se mia mamma scopre della sua ‘’tana’’ sono guai. 
In realtà non è mica la prima volta che mi fa infuriare… 
Un giorno si è mangiato una foglia di una pianta d’appartamento, la dracena, che non è assolutamente commestibile. Era piccolo e la pianta arrivava alla sua altezza e così ha ben pensato di assaggiarla. Mio padre, appena l’ha visto è corso da me e mi ha detto:
-Che bellino Sciani, è proprio un curiosone! Sta mangiucchiando le foglie della pianta in cucina…
Non ha neanche finito la frase che io sono corsa dal coniglio e l’ho afferrato, gli ho aperto la bocca ma ormai il danno era fatto. 
Uno spavento indescrivibile, mi sono messa ad invocare tutti i Santi dal terrore che si potesse avvelenare ma per fortuna non gli è successo nulla. Un miracolo davvero. 
Per non parlare di un’altra volta, quando Sciani giocava a nascondino e non lo trovavamo più, si era perso nel nostro appartamento. Io e mia sorella lo avevamo cercato ovunque e avevamo il terrore lo avessero rapito degli uccelli rapaci dalla veranda. Non c’era altra spiegazione…poi a un tratto abbiamo sentito un rumore provenire dalla nostra camera: era Sciani che saltellava su e giù dai letti. 
Mamma mia…
Insomma vicoline, come avrete capito il carattere del mio coniglio è abbastanza movimentato…ma è un amore lo stesso!
Cosa ne pensate?
A domani!
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