Buongiorno bellezze

Pronte per iniziare una nuova giornata? Stamattina ho parecchie cose da fare, i preparativi per il battesimo sono sempre di più e per giunta stasera avremo ospiti a cena quindi devo pensare al menù.

Mia mamma dice che sarà meglio comprare le pizze, ma io e papà siam d’accordo: la pizza la prepariamo noi!

Oggi è venerdì 2 Settembre e ricordiamo Sant’Elpidio abate.

Il proverbio dice ‘’Chi vive di sogni ha meno bisogni’’.

Vediamo adesso gli avvenimenti del giorno:

Nel 1840 nacque a Catania il padre del Verismo, Giovanni Verga. Fra le sue opere ricordo I Malavoglia, Mastro Don Gesualdo e Rosso Malpelo, vale la pena di leggerle.

Nel 1945 finì la Seconda Guerra Mondiale.

Per la ricetta del giorno ho pensato di inaugurare bene il mese con dei deliziosi funghi.

Diciamo che in casa non ne andiamo matti, perciò ogni volta che mio nonno torna a casa con cesti pieni di funghetti di ogni tipo, non velenosi naturalmente , bisogna inventare nuove ricette affinchè siano graditi.

L’anno scorso la torta salata ai funghi, che vi propongo oggi, era un classico nella mia tavola e sono certa che presto ricomincerò a prepararla.

Ingredienti:

1 rotolo di pasta sfoglia rotonda

200 g prosciutto tagliato a dadini

1 mozzarella

funghi freschi

parmigiano gratuggiato q.b.

un filo d’olio

250 g panna da cucina

Procedimento:

Stendete la sfoglia in una teglia da crostata e bucherellatene il fondo con una forchetta.

In una terrina versate la panna, aggiungete i funghi tagliati a fettine sottili, il prosciutto e un filo d’olio. Mescolate bene per far amalgamare gli ingredienti.

Versate il composto sulla sfoglia e con una spatola spargetelo bene in moda da riempire tutta la superficie. Coprite la torta con un po’di parmigiano grattugiato e infornate a 180 g per 20 minuti circa.

Buon appetito!

Ed ora la rubrica del giorno…sinceramente non so nemmeno come intitolarla!  Dai, parleremo di film, ora vi spiego.

Dunque, vi avevo raccontato che adoro i film horror e ultimamente, siccome in tv non c’è nulla, li guardo in streaming mentre sferruzzo i famosi sacchetti delle bomboniere.

In casa mia sono tutti facilmente suscettibili, e mia cuginetta l’altro giorno mi ha chiesto se non avevo paura che i sacchettini potessero animarsi…lasciamo perdere.

Comunque, mi sto appassionando ai film d’orrore un po’ datati, quelli americani degli anni 80 che non fanno paura ma le storie sono intriganti e resti lì incollata allo schermo per scoprire chi è l’assassino o per vedere se le vittime riusciranno ad eliminare il mostro.

L’altro giorno mentre scorrevo l’elenco dei film su Youtube ho trovato un film che stavo cercando da tempo: Horror Puppet (titolo originale Tourist Trap). Quando ero alle elementari, facevo la quinta per l’esattezza, mia zia era abbonata ad una rivista dove nelle ultime pagine c’erano le trame dei film che venivano trasmessi durante la settimana. Ebbene, io studiavo le tramette degli horror e li raccontavo ai miei compagni per farli terrorizzare STRONPA (e questa passione mi è rimasta, ho da poco acquistato un dizionario del cinema horror con tutte le trame possibili ed immaginabili ). Fra questi film c’era anche quello in questione e io ero rimasta colpita dalla locandina, guardatela bene anche voi:

Insomma ho passato anni e anni con il desiderio di guardare quel film, la cui trama diceva che dei manichini assassini uccidevano giovani fanciulle in un museo delle cere…e l’occasione è arrivata!

Ma purtroppo sono rimasta alquanto delusa! Un film più brutto di quello non lo avevo mai visto: dialoghi stupidi, personaggi sciocchi e curiosi, i manichini ci sono…ma sono talmente finti!

Tutto inizia con dei ragazzetti vestiti in un modo assurdo, stile Barbi anni 60 praticamente BRR , che vanno in vacanza soli soletti in una località sconosciuta, naturalmente , quindi si perdono (ancora i navigatori satellitari non esistevano, mannaggia ) e…indovinate un po’ …la loro macchina si ferma proprio nei pressi di un terribile killer (che non è un manichino, badate bene) !

E allora cosa fanno? Si dividono, uno va a cercare aiuto da una parte, l’altro resta a fare la guardia alla macchina (che poi, se è guasta mi debbono spiegare cosa temono, solo un dinosauro potrebbe caricarsela sulle spalle… ) e le fanciulle, le solite ochette , vanno a fare un giro per vedere come è il bosco! Evidentemente i giovani di quel tempo non conoscevano la famosa frase ”juntos una fuerza” che mi hanno inculcato le gemelle del gf tanto che per un periodo mi veniva da scriverla ovunque.

Intanto, le femminucce scovano un paradiso terrestre, una valle incantata dove c’è un lago e decidono di farsi il bagno.  Ma una di loro, dotata di cervello forse, dice:

-Ma non possiamo fare il bagno! Non abbiamo portato i costumi…

E le altre, scostumate che non sono altre, la guardano male e la rincuorano:

-Non c’è problema, tanto non ci vede nessuno…

”Manzanu!” si dice da noi, ossia ”contaci!”, infatti qualche minuto dopo ecco spuntare un cacciatore col fucile puntato che però appena le vede lo abbassa e si siede ad ammirarle su una roccia. E loro non si curano di lui…

Finalmente si accorgono che qualcuno le sta spiando, e urlano come delle galline starnazzanti ma poco dopo tutto finisce a tarallucci e vino e il vecchio maniaco si offre di aiutarle.

Nel frattempo, il povero giovane che era andato a cercare aiuto trova finalmente una casa, apparentemente vuota ma lui non è contento e vuole a tutti i costi trovare i proprietari, quindi inizia a girovagare su e giù per le scale. Com’è giusto che sia, chi di noi non si mette a curiosare nelle case altrui?

Sente delle voci e si introduce in una camera, ma ecco che ad attenderlo ci sono dei brutti manichini che ridono di gusto e ha inizio…la scena del secolo!

La porta si chiude, il ragazzo è intrappolato, ma non è solo: spuntano manichini di ogni tipo da tutte le parti e tutti dondolano e ridono come dannati, si apre una finestra ed entra un altro manichino e all’improvviso il giovane non riesce nemmeno più a muoversi.

Ecco che vede accanto a lui un’ascia e allora la prende e, anzichè colpire il vetro di una finestra e fuggire il più lontano possibile , inizia a colpire la porta con l’intenzione di fare un buco e inserirci la mano per girare la chiave. Tutto riesce per il meglio, ma…dall’altra parte qualcuno gli prende il braccio e non lo lascia più.  I manichini lo indicano e ridono di lui, poveretto. Da un armadio mille oggetti si scagliano contro il ragazzo fino a quando l’ascia lo colpisce su un fianco. Fine, anche i manichini smettono di ridere.

I suoi amici non si curano di lui e neanche lo cercano (che bravi… ) e seguono il cacciatore che li conduce nel suo museo, che non è altro che un vecchio capannone sporco e polveroso dove ci sono tanti manichini. Vi confesso che alla vista di tale schifo mi veniva voglia di mettermi a pulire, ma ancor peggio è stato quando il signor Slausen ha confessato ai ragazzi che lui in quel postaccio ci vive.

Poi racconta che è rimasto vedovo, la moglie è morta fra le sue braccia e per questo ha creato un manichino identico a lei per non sentirne troppo la mancanza. Dice anche che la solitudine è difficile da affrontare e lui è ancor più solo da quando il fratello è andato a vivere in città.

A un certo punto il vecchio decide di spostarsi, insieme al proprietario della macchina rimasta bloccata, per vedere se l’officina è ancora aperta ma prima di uscire mostra un particolare interesse verso una delle ragazze, Molly, la quale si affaccia alla finestra e vede una villa meravigliosa. Chiede allora chi ci abiti (ha in mente di scappare da quel luogo degli orrori ) e il signor Slausen risponde bruscamente di lasciar perdere. Molto inquietante devo dire.

Mentre esce il signore fa una raccomandazione strana alle fanciulle:

-Restate a fare la guardia alla casa. Non uscite per nessun motivo!

E loro spaventate chiedono il perché ottenendo un’altra risposta inquietante:

-Perché si aggirano orsi nei paraggi!

Tiè, beccati questa…ci mancavano solo gli orsi. Ma tranquilli, di animali neanche l’ombra.

Ora lascio a voi immaginare il seguito del film :

1) Le ragazze ascolteranno il consiglio del signor Slausen e staranno buone buone a casa, coccolando i manichini.
2) Le ragazze faranno tutto il contrario, usciranno e ad una ad una faranno una brutta fine.

Brave, avete indovinato!

La prima vittima entra in quella famosa casa e trova milioni e milioni di manichini dalle sembianze umane e addirittura li profana indossando gli abiti di quelli più belli e specchiandosi, come una vera narcisista.  Ma ecco che improvvisamente, alle sue spalle appare un uomo con una maschera in volto (molto carino, me ne sono innamorata ) che con una voce che sembra quella di Topo Gigio, ve lo giuro , le dice qualcosa di incomprensibile e la trasforma in manichino.

L’altra ragazza viene catturata dall’uomo mascherato che la porta in cantina dove ci sono gli altri sfortunati: il suo amico, proprietario della macchina e un’altra fanciulla sconosciuta. Poi arriva lui, tutto elegante con una maschera nuova e cosparge sulla faccia di quest’ultima del gesso proprio perché sarà la prima creazione della new-collection.

Solo Molly riesce a fuggire alle grinfie del mostro, e si rifugia in una macchina che guarda caso è proprio quella del signor Slausen  che le dice di stare calma perché colui che si aggira mascherato è suo fratello, un sadico invidioso per giunta. E lei si fida, rimane con lui che le promette di risolvere la situazione. Ha capito tutto la ragazza…ha la testa più dura di una pietra! Ma perché non scappa? Ha addirittura la macchina a disposizione!

Allora vanno a casa del pazzo ma lei resta fuori con un fucile in mano, il vecchio entra e non esce più. Tutto perfetto, insomma. Poi eccolo, l’uomo mascherato è pronto ad aggredire la fanciulla.

Lei gli spara ma inutilmente e quindi lo colpisce col fucile sulla faccia.

La maschera si rompe e…indovinate chi si cela dietro? Proprio il signor Slausen!

Molly viene catturata, lei vorrebbe essere liberata ma non si può, il vecchio la ama e la vuole con sé per tutta la vita.

Dopo mezz’ora di dialoghi insignificanti, si scopre che in realtà Slausen aveva scoperto che la moglie lo tradiva con suo fratello e così li ha uccisi tutti e due. Dice pure che la legge lo consente, quando un uomo è ingannato dalla moglie deve fargliela pagare. Non ho parole, comunque…

Nel bel mezzo della confessione, arriva il proprietario della macchina che con un’arma vorrebbe spaventare l’uomo ma lui inizia a staccargli braccia e testa perché ormai con ‘’i suoi poteri’’ lo ha ridotto in manichino.  Molly ne approfitta, finalmente si è svegliata , uccide il signor Slausen e se ne va.

La scena finale è la più ridicola: Molly guida una jeep con i suoi amici manichini a bordo.

Veramente un capolavoro! Perdonatemi se ve l’ho spoilerato tutto, ma vi assicuro che vi ho evitato di perder tempo con la visione di questo film.

Ah un’ultima cosa…le colonne sonore! Avete presente quelle sigle dei cartoni anni 80? Queste gli fanno un baffo!

Qualcuna aveva già visto questo orrore, nel senso letterario del termine? Qualcuna lo vedrà perché tanto curiosa?

Alla prossima!

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