Buongiorno Vicoline care
oggi riprende l’almanacco dopo un weekend impegnativo, ma molto emozionante, durante il quale c’è stato il battesimo di mio cuginetto e io ho fatto da madrina, anzi fata madrina.
Ve ne parlerò dopo, ma vi anticipo solo che i dolci mi stanno uscendo dalle orecchie e perciò la colazione di oggi sarà dietetica.
Oggi è mercoledì 28 Settembre e ricordiamo San Venceslao, il protettore di fabbricanti di birra.
Il proverbio è ”Non stuzzicare il can che dorme”.
Vediamo insieme gli avvenimenti del giorno:
Nel 1928 lo scienziato Fleming scoprì la penicillina.
Nel 1924 nacque il grande Marcello Mastroianni, attore italiano di grande fama. Tra i suoi film vi consiglio ”Matrimonio all’italiana” oppure ”Divorzio all’italiana”, scegliete voi.
i cuscinetti di sfoglia. L’unico problema è che uno tira l’altro e perciò ve li sbranerete tutti, ne sono sicura.
Ingredienti:
1 rotolo pasta sfoglia (io ne ho usati quattro e ne sono usciti in quantità industriale)
zucchero q.b
zucchero a velo
farcitura varie (crema, panna e nutella)
Procedimento:
stendete la pasta sfoglia e ricavatene dei quadratini con delle formine per dolci, quindi spolverateli con un po’di zucchero e infornateli a 180 gradi per 15 minuti circa.
Nel frattempo attrezzatevi di sac-a-poche e preparate le farciture.
Una volta che i vostri cuscinetti si saranno raffreddati, tagliateli a metà, formando una base dove spalmerete il condimento e un ”capellino” che appogerete per richiudere il dolcetto.
Cospargeteli di zucchero a velo e servite pure.
Ed ora vi racconterò del battesimo, tutti i dettagli e i retroscena…
Naturalmente la festa era all’insegna della semplicità, senza perdersi in eccessivi fronzoli e sfarzi dimenticando il significato vero del Sacramento, che per me e la mia famiglia ha una forte importanza.
Inutile dirvi quanto sia stata impegnata nel realizzare un perfetto buffet, diciamo che mi sono messa alla prova e a quanto pare sono riuscita a rendere tutti sazi e felici. Mi sono organizzata le giornate, in modo da poter preparare tutto senza troppa fretta, anche perchè ho preparato tutto da sola visto che gli impegni di lavoro dei grandi hanno preso (fortunatamente, con i tempi che corrono) il sopravvento.
Anzi vi dirò di più, mia mamma una sera si è offerta aiutarmi a preparare le pizzette ma ne è risultato un disastro: le ha condite eccessivamente e quindi durante la cottura non si sono gonfiate …ma io apprezzo la buona volontà delle persone!
Quindi ho trascorso da giovedì intere giornate in cucina, ma è la mia passione e dunque non mi è di certo pesato! A farmi compagnia c’era la diretta del gf ed io tra un’ infornata e l’altra avevo il tempo di spiare cosa stessero facendo i nostri ”vip”.
Ho preparato sia dolci che salati, e alla fine qualcuno mi ha detto che è stato un buffet da matrimonio : c’erano biscotti secchi ben guarniti con cioccolato al latte e bianco, noccioline, cocco e codette di zucchero;praline al mascarpone; tiramisù al kinder; pasticcini vari alla crema, panna e cioccolato (cannoncini, cuscinetti, diplomatici, pan di Spagna); budini di vari gusti; pizzette, tramezzini, rustici e torte salate di vari gusti. Piano piano vi darò tutte le ricette.
Poi il grande giorno è arrivato, ero tanto emozionata ma ho comunque rifinito gli ultimi dettagli con molta pazienza.
Alle 17 iniziava la funzione in Chiesa, di conseguenza dovevamo essere lì almeno un quarto d’ora prima. Ma si sa, durante queste cerimonie la puntualità è un optional e il piccolo festeggiato, Fabrizio mio, che ha un anno e mezzo, ha fatto i capricci per indossare il completino che gli avevamo comprato e, da brava madrina, ho dovuto distrarlo mentre la mamma (mia zia) gli abbottonava il gilet.
Sembrava un principino, vestito di celeste tenue, ed era orgoglioso mentre correva per tutta la casa (non vi dico quante volte è caduto ).
Io, invece, indossavo un abito color bianco con i fiori blu e ho abbinato una giacchetta azzurra…un outfit semplice nel complesso.
Arrivati in Chiesa il piccolo ha smesso di fare la peste e si è subito interessato a togliere gli occhiali al prete e a tirargli la veste.
Poi c’è stato il rito, non è durato molto ma giusto il tempo di farmi commuovere.
Essere madrina non è un compito semplice, richiede responsabilità nell’affincare i genitori del bambino durante il difficile compito di educare non solo alla fede ma soprattutto alla vita. Se qualcuna di voi è madrina, saprà sicuramente quanto sia importante questo ruolo e perciò capirà perfettamente le mie emozioni.
Inoltre ho pensato a mia nonna, che purtroppo non ha potuto essere con noi a condividere questo bel momento, anzi il suo nipotino non lo conosce nemmeno perchè quando è nato lei era già ricoverata nella clinica e aveva perso conoscenza da un po’. Ma tanto lo so che col cuore era vicina a noi.
E quando a Fabrizio è stata bagnata la testa con l’acqua benedetta, che poi lui si muoveva talmente tanto che si è bagnato pure il gilet, ho sentito dentro di me una grande gioia.
Finita la cerimonia, il piccolo si è esibito in un pianto perchè voleva camminare per la chiesa a tutti i costi ed è stato accontentato…ha iniziato una maratona lungo le navate fin quando non è arrivato il momento di andare via.
Ci siamo spostati a casa di mia zia per festeggiare (e mangiare) e devo dire che è stata una bella festa, tutti si sono divertiti e hanno gradito i miei manicaretti. Anche se molti invitati sostenevano di essere a dieta (sebbene non ne avessero bisogno) alla fine li ho convinti e hanno assaggiato tutto. Chi, ad ogni festa, mi dà le soddisfazioni più grandi è il mio nonnino che quando gli avviciniamo il vassoio prende tre o quattro dolcetti tutti in una volta e se li magna tutti, felice come un bambino. E alla fine della feste fa sempre una classifica dei dolci più buoni, e dei parenti meno simpatici…
Anche Fabrizio ha mangiato qualcosa, i miei biscotti gli piacciono tanto (anche perchè sono a forma di animaletti) e il budino lo chiama ”bino”.
C’è da premettere che da noi i battesimi, come tutte le feste, non durano un giorno solo ma la tradizione vuole che l’indomani ci si ritrovi nuovamente per consumare i resti.
Quindi inutile farvi capire che avrò preso almeno cinque kiletti in due giorni…
Effettivamente la festa è finita poco prima della mezzanotte e la domenica seguente eravamo nuovamente tutti lì, seduti a tavola da mezzogiorno alle cinque di pomeriggio.
Però va benissimo così, anzi è la cosa più bella ritrovarsi con la propria famiglia a condividere emozioni, cibo e tante risate lontani dalla frenesia di tutti i giorni.
Sarà ancora più bello quando Fabrizio sarà grandetto e magari leggerà questo resoconto e si renderà conto quanto la sua madrina lo ami, tanto da voler rendere partecipi anche voi fanciulle mie di questa grande grazia ricevuta.
Alla prossima!