Cosa sono gli account fake di ‘Instagram’? Come ci si può difendere? E l’accesso anonimo a Internet? Ve lo spieghiamo noi…
Più e più volte nel corso di questi ultimi mesi abbiamo sentito parlare di profili IG Fake, specie in relazione all’operato dei cosiddetti hater di questo o quel personaggio famoso (ne abbiamo in abbondanza anche noi).
Un fenomeno diffusissimo al punto di poter ipotizzare che il numero di utenti su Instagram sia notevolmente maggiore di quello reale.
Facciamo un esempio, “Pippo” si iscrive su IG ed utilizza il suo indirizzo email “pippo@gmail.it”, creato anni orsono e legato a doppio filo alla sua identità (usato su FB, all’università ecc.ecc.), difficilmente Pippo utilizzerà il suo profilo per andare ad haterare un Vip (non dimentichiamoci però che gli hater/stalker/molestatori non li hanno solamente i Vip)…altrimenti potrebbe finire, se gli va bene, a Le Iene o addirittura passare dei guai in questura vedendo macchiata per sempre la sua identità digitale (o una delle sue identità).
Ma nel dettaglio, in caso di hateraggio reiterato, cosa fa di preciso IG? Prima ti bacchetta e in un secondo momento ti blocca il profilo, impedendoti una ulteriore registrazione, con quell’indirizzo, sul social network di Zuckemberg? (almeno per un tempo limitato)
E la mia carriera di Influencer in erba? Finita, almeno con quel profilo…e quindi? Si può aprire un secondo account (con un altro indirizzo mail, sempre riconducibile alla mia persona, Es. @gmail, @yahoo, @tiscali, ecc,ecc) e si inizia un nuovo loop, ma se non ho capito nulla dalla precedente lezione? Verrò nuovamente bloccato, venendo eventualmente perseguito in funzione di quello che avrò fatto…
E qui è intervenuta la nostra esperta informatica, mia nipote di 13 anni che mi ha testè detto:
“A zia, ma che andavi a scuola con i dinosauri? Ti faccio vedere io come si fa!”
E già, qui sono entrata in un mondo del quale ignoravo completamente l’esistenza, scoprendo che esistono gli indirizzi “email fake” e quelli “temporanei”, generabili automaticamente (ci vogliono 3 secondi), ma non vi dico come (non credo siano vietati o illegali, in fondo ci sono le guide sul sito del buon Aranzulla) e non riconducibili “direttamente” alla tua persona.
Questi indirizzi mail, nel caso non si voglia usufruire della sicurezza a due fattori (associando quindi il numero telefonico all’account) permettono di iscriversi ad IG.
Quante email fake posso avere? Infinite.
E per quanto concerne l’indirizzo IP (facilmente riconducibili all’utenza/persona)?
Esistono dei sistemi per connettersi alla rete facendo “rimbalzare il proprio indirizzo IP” o “camuffandolo” (anche qui il buon Aranzulla può venirvi in aiuto), rendendo così la vostra navigazione “privata”.
Il tutto gratis e facilmente gestibile da chiunque.
La mia non vuole diventare una guida per incentivare l’uso di questi mezzi, ma un incentivo a modificare la politica di accesso ai numerosi social network, la lotta alla violenza si fa con la prevenzione non con la cura (si eviterebbe la presenza sui social di chi non è ancora pronto per farlo, su IG ad esempio il limite d’età è 13 anni con la supervisione genitoriale…ma chi controlla?!?).
La dimostrazione sono le numerose campagne di sensibilizzazione fatte da questo o da quel influencer, che non hanno portato a nulla, se non ad acquisire una maggiore visibilità sui social grazie alla condivisione…
Non dimentichiamoci però che gli esperti tecnici informatici della Polizia Postale, nel caso di un grave, possono riuscire ad individuare una persona bypassando i vari escamotage utilizzati, per i casi gravi appunto…non per “Pippo” che viene ripetutamente offeso pubblicamente da “Pluto” a meno che non si arrivi a conseguenze ben più gravi…
Voi cosa pensate?
in Italia esiste da un pò un mostro giuridico definito “tempesta emotiva” …se tu ammazzi qualcuno , anche premeditatamente, ma gli avvocati riescono a dimostrare ( ???) che lo fai mentre sei stravolto, perchè sottoposto a una tempesta emotiva ( ovviamente temporanea,magari buona ad hoc solo per l’omicidio …e ovviamente la valutazione di questa “tempesta” sarà sempre alquanto soggettiva , e quindi impugnabile da un buon avvocato) …ebbene, avrai grosse attenuanti e sconti di pena
quando uscirono le prima cinture di sicurezza obbligate, nelle bancarelle vendevano già da giorni migliaia di magliette con il disegno della cintura , fatte in modo tale che da una decina di metri 0 cmq con la macchina in movimento, sembrava che il guidatore avesse veramente la cintura allacciata
sono solo due casi fra centinaia possibili…e ci meravigliamo di come si puo’ aggirare un controllo sui fake????