Intervista a Licia Nunez che racconta del suo ‘passato pieno di sangue’ e del suo futuro finalmente da mamma felice. Arriverà presto il suo piccolo
Licia Nunez si è fatta conoscere a 360° grazie alla partecipazione all’ultimo Grande Fratello Vip. Il suo carattere schietto l’ha fatta apprezzare da tante persone che prima non la conoscevano, ma ‘odiare‘ da tante altre che non hanno capito appieno il suo modo diretto di esporsi. Oggi Licia è felice, appagata e pronta per fare a mamma, insieme alla compagna Barbara Eboli. Ecco il suo racconto straziante al settimanale ‘Chi’, di un passato ingombrante e doloroso che però sta facendo spazio ad un presente radioso e un futuro pieno di speranza. Leggete con attenzione cosa le è capitato e quello che invece farà capitare volutamente:
Domanda. Mamma Licia, è pronta a sentite queste parole?
Risposta. «Adesso Sl. Ma per arrivare a questo è necessario fare un passo indietro e risalire su un taxi pieno di sangue e dolore».
D. Iniziamo questo viaggio.
R. «Nel 2003 ho perso un tîglìo. Frequentavo da mesi un imprenditore. Facciamo l’amore e si rompe il preservativo. In quel periodo ero “serena”. Scopro, poi di essere incinta, e quando succede sono in bagno a fare il test da sola».
D. Continui.
R. «Lui era un uomo molto impegnato. In quel momento era in aeroporto e stava partendo per il Giappone. Lo chiamo e gli dico: “Sono incinta”. Silenzio. Poi mi fredda. “Devo pensarci”. Io continuo: “Non sto bene”. Silenzio. Poi: “Devo pensarci”».
D. E lei che fa?
R. «Prendo tempo. Sono una persona molto fragile. Lo sono. Lo ero. Passano i giorni e lo stress ha la meglio su tutto, anche su quella che era una bella notizia. Finché una mattina mi sveglio e vedo il letto macchiato di sangue. Inizio a piangere. Richiamo lui, che nel frattempo era rientrato in Italia, ma il suo telefono squilla a vuoto. Corro in ospedale in taxi».
D. Quel taxi che risveglia i ricordi…
R. «Già. Quando ho chiamato il mio ginecologo, mi ha detto di correre in ospedale. Mi sono messa una tuta e ho iniziato a correre, temendo di svenire da un momento all’altro. ll taxi era pieno di sangue. Quest‘immagine non la scorderò mai. Arrivo in ospedale, ma ormai era tardi».
D. Che cosa era successo?
R. «Lo stress, la solitudine…Avevo perso il bambino e anche molto sangue. Il ritomo alla vita e stato un incubo».
D. Che cosa l’ha ferita maggiormente?
R. «Il non saper reagire alla perdita. Così ho affogato i dispiaceri nell’alcol. Pensi che a lui, l’uomo di m.…, non ho mai detto nulla. Ho lasciato andare, ma io sono precipitata all’infemo».
D. Come ne è uscita?
R. «Per dieci mesi ho bevuto e costruito nella mia testa l’idea di avere ancora un flglio. Una sera che avevo esagerato, sono caduta e ho sbattuto la testa sul pavimento. Di nuovo ospedale. Di nuovo sangue. Questa volta perà ho deciso che dovevo fermarmi».
D. Da dove ha ricominciato?
R. «Da un percorso di cura per disintossicarmi e da lunghe sedute per capire che cosa era successo dentro me. La psicologa mi diceva che quella situazione che mi aveva portato dolore e non gioia, sarebbe potuta tornare. Ed eccoci qui».
D. Il giro di boa si chiama Barbara…
R. «Sì. Con lei vorrei una femminuccia. La chiameremmo Elena o Beatrice e voglio sentirla scalciare nel mio corpo!».
D. Come racconterà a sua figlia o figlio chi sono Licia e Barbara?
R. «Userò il linguaggio dell’amore. Chi entrerà nella nostra casa, chi crescerà con noi lo farà in nome dell’amore, senza distinzioni. Non ci sara bisogno di spiegare chi sarà la madre o il padre perchè nostra figlia avrà amore».
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D. Che cosa la spaventa?
R. «Dopo il coronavirus vedo che c’e rabbia sociale, c’e chi ha perso il lavoro, chi ha paura. Spero che nostra fìglia possa crescere in un mondo di ripartenza positiva».
D. Come ha vissuto la quarantena con la sua compagna?
R. «A luglio saranno tre anni d’amore e fantasticavamo su come sarebbe stato. Ci chiedevamo: “chissà se potremo uscire?“. Ripensavamo alla nostra panchina, quella del nostro primo incontro. La nostra vita non si e mai fermata. Ma voglio sottolineare una cosa».
D. Prego.
R. «La scelta di fare un figlio non nasce dalla disperazione, ma dalla voglia d’amore. Una nuova vita e solo sinonimo di gioia».
D. Ha più sentito il suo ex?
R. «No. Ma se oggi lo avessi davanti non proverei nulla. Dalla distruzione ho imparato sempre a rialzarmi. Un esempio: io faccio l’attrice. Oggi le produzioni sono ferme. Con i miei colleghi le telefonate sono molto tristi, per fortuna sulla mia strada e arrivato il GfVip che non è solo un momento che ti stravolge la vita, ma anche un’opponunità professionale. Sono sicura che troverò nuova luce anche grazie al reality. Il mio percorso si è illuminato e presto ascolterò la parola “mamma”».
Licia dentro la casa è stata falsa e manipolatrice pensa solo di se stessa grande Paola ci ha visto lungo.
Io sono rimasta molto colpita dalla sua intervista. Non pensavo che le fosse successo tutto quello che ha raccontato. Un’esperienza che ti cambia la vita, ti tempra e ti indurisce. Le auguro di realizzare i suoi sogni di madre.