‘MasterChef Usa’: l’italiano Luca Manfè vince la quarta edizione
Luca ManféSi era presentato lo scorso anno con il fegato alla veneziana ma gli era andata male: questa volta, invece, gli è andata alla grande. E’ il friuliano, trapiantato a New York, Luca Manfè il nuovoMasterChef Usa. A soli 31 anni è manager di ristoranti nella Grande Mela e ha dimotrato di avere un talento innato per la cucina. Puntata dopo puntata ha conquistato sempre più i giudici, simpatico e molto preparato è arrivato in finale grazie a un piatto della sua regione, il frico, a base di formaggio, patate e burro. Nella sfida a due con la casalinga di San Diego, la 26enne Natasha Crnjac, ha avuto la meglio grazie a una panna cotta di basilico e composta di pomodori.
L’hastag in sovraimpressione non lascia dubbi: #lucawins. Non ho presentato un menu all’italiana- ha dichiarato dopo la vittoria e i 250.000 dollari vinti – Il mio menù rappresenta il mio percorso come chef. Ho preso piatti classici e li ho reinventati a modo mio. Guardando il piatto con il quale sono entrato in questa competizione è difficile credere che quelli presentati in finale siano fatti dalla stessa persona a solo un paio di mesi di distanza”. E’ stata una lunga, estenuante ed entusiasmante avventura per il 31enne di Aviano (Udine): “Abbiamo passato tempo a studiare. Era l’unica cosa che potevamo fare tra una ripresa e l’altra. Passavamo 10-12 ore al giorno in studio, 6 giorni alla settimana. Non c’era molto tempo per fare altro. Prepararmi sui libri è stato uno dei fattori più importanti che ha aiutato a migliorare le mie conoscenze”. I suoi piatti hanno conquistato i giudici, a cominciare dal corregionale Joe Bastianich: “I giudici mi amano. Sono sempre stati molto gentili con me. E con Joe c’è un rapporto particolare perché siamo entrambi friulani. Proprio per questo però si aspettava sempre qualcosa di più e per me è stata una grossa spinta. Poi, dato che non avevo internet o contatti con il mondo esterno, gli chiedevo spesso aggiornamenti sulla Serie A e sull’Inter“. Sposato con Cate, proprio quando è venuta lei in studio Luca confessa di aver cucinato il miglior piatto: “Filetto di Ippoglosso, avvolto in grasso di maiale e servito con un risotto di asparagi bianchi e una purea di piselli e limone. Come lo ha definito Joe: “Un biglietto d’amore per sua moglie Cate”.
Piatto che tra l’altro mi ha fatto vincere la mistery box e catapultato nella Top 6”. Il suo sogno?“Aprire il mio ristorante di cucina friulana a Manhattan. Poi vorrei allargarmi con altri locali con stili diversi in altre città degli Stati Uniti. Sogni nel cassetto sono anche una catena di gelaterie e unafabbrica di pasta fresca. Ma un passo alla volta. Il ristorante prima e poi se sono rose, fioriranno”. La cucina è nel suo Dna, un marchio indelebile, ma ora vuole realizzare alcuni desideri con i soldi vinti: “Prima di tutto una bella vacanza con mia moglie. Se lo merita. Abbiamo fatto tanti sacrifici, sono stato via per più di 3 mesi per il programma e senza il suo supporto non l’avrei mai potuto fare. Mi piacerebbe comprare una casa per fare spazio ai bambini che presto avremo; poi mi vorrei comprare una Vespa vintage, magari una del 1963, e soprattutto vorrei fare beneficienza: quando si riceve molto è giusto dare molto”. Infine, un pensiero sul MasterChef italiano, al via a dicembre su SkyUno con la terza edizione: “In America siamo già alla quarta stagione, in Italia è ancora un programma giovane, ma sono sicuro che anno dopo anno la gara sarà sempre più agguerrita. Qui in America tutti i commentatori fanno notare quanto abbiamo alzato il livello della competizione. Devo dire che in Italia la preparazione iniziale dei concorrenti è sicuramente migliore e c’è molta più varietà perché abbiamo una grande cultura del cibo e ogni regione ha una storia diversa”.