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Il 12 luglio 1544 l’armata del corsaro ottomano Barbarossa mette sotto assedio le coste dell’isola d’Elba. Lo scopo è liberare il figlio ventenne del suo generale delle galee, Sinan il Giudeo, tenuto in ostaggio dal principe di Piombino. Ma il vero interesse del corsaro non è il ragazzo, ma il terribile segreto che egli custodisce. Il figlio di Sinan ha scoperto infatti di essere l’ultimo depositario di un mistero risalente ai tempi di Gesù e in grado di minare, se rivelato, le basi della fede cattolica. Ma il segreto del Rex Deus è stato occultato per oltre due secoli ed entrarne in possesso sarà tutt’altro che semplice. Il giovane dovrà seguire un’antica pista di indizi lasciata da un monaco templare, destreggiandosi tra rivalità di corsari, intrighi di corte e battaglie navali. E dovrà anche sventare il complotto della loggia dei Nascosti, intenzionata a impossessarsi dell’antico segreto.
La recensione di IBSSiete amanti dei thriller storici? Di quei libri che ti portano in epoche lontane alla scoperta di antichi misteri? In questo caso non potete perdere il nuovo romanzo di Marcello Simoni, L’isola dei monaci senza nome. Dopo lo straordinario successo dei precedenti Il mercante dei libri maledetti, La biblioteca perduta dell’alchimista e I sotterranei della cattedrale, dopo aver vinto il 60° Premio Bancarella ed essere arrivato finalista al Premio Salgari 2012, l’autore di Comacchio ci riconsegna una storia di suspance che è ambientata nel Cinquecento ma affonda le sue radici in un segreto secolare che giunge addirittura alle soglie dell’era cristiana.
Inizia tutto nel 1534, in una “notte senza luna, sul mare di Toscana”: un monaco e un misterioso pirata si ritrovano sul ponte di una nave, durante una battaglia. Entrambi sono a conoscenza di un segreto che hanno per anni custodito gelosamente. È qui che per la prima volta viene nominato l’oggetto attorno a cui ruota tutta la storia: il Rex Deus. Cosa sarà mai? Deve trattarsi di qualcosa di molto prezioso se, dieci anni dopo, lo spietato corsaro ottomano Khayr al-Dīn Barbarossa mette sotto assedio le coste dell’isola d’Elba per rapire Cristiano d’Hercole, un ragazzo la cui storia al Rex Deus è profondamente legata. Il feroce comandante sa che il giovane è l’ultimo depositario di un mistero risalente ai tempi di Gesù che, se rivelato al mondo, potrebbe assestare un duro colpo alla Chiesa cattolica e addirittura minare le basi della fede cristiana. Ma attorno alla ricerca del Barbarossa, che lascerà indietro un gran numero di assedi, battaglie, morti innocenti, si muovono tanti personaggi che – più o meno direttamente – sono interessati al Rex Deus, mossi dal desiderio di vendetta, di potenza, dalla bramosia del possesso. Braccato da ogni lato il giovane Cristiano, fino ad allora all’oscuro di tutto, dovrà farsi strada tra enigmi nascosti, rivelazioni sussurrate in punto di morte, torture e massacri, prima di giungere alla verità. Grandi personaggi sono coinvolti nel mistero del Rex Deus: l’imperatore Carlo V, principi, duchi e signorotti locali, condottieri valorosi e pirati senza scrupoli e, sotto l’intricata trama della storia, si legge l’oscuro nome di una confraternita segreta, la Loggia dei Nascosti.
Ma L’isola dei monaci senza nome, tra avvenimenti storici e leggende, non vede solo gli uomini impegnati in battaglia. Amore filiale e desiderio sessuale, amicizia e tradimento, prigionia e voglia di libertà sono gli altri forti ingredienti di questa avventura di mare e coraggio che cambierà i protagonisti, stravolgendone storia e destini. Succede a Cristiano che giunge a mettere in dubbio la propria identità; alla sua amata Isabel de Vega, che dietro l’apparente candore, nasconde forza e irriverenza; al Cavaliere Leone Strozzi che vive con dolore il dissidio di un amore impossibile e cova un desiderio di vendetta che lo accompagna da una vita. Lungi dall’essere divisi in buoni e cattivi, i personaggi principali nel corso del romanzo conoscono un’evoluzione problematica. Molti di loro si troveranno a riflettere sui concetti di colpa, redenzione, rimorso e in più punti anche per il lettore sarà difficile capire dove il perseguimento di un nobile obiettivo sconfina pericolosamente nell’ingiustizia e nel dolore che si infligge agli altri. Una nota di merito va fatta a proposito delle donne del romanzo – Isabel, Margherita, Elena – decise e volitive a volte più degli uomini, loro sostegno e fonte di tortura insieme.
Un altro elemento che contribuisce alla riuscita del romanzo è certamente la sua ambientazione: le coste della toscana, l’Elba, Porto d’Ercole, l’isola del Giglio sono la splendida quinta degli scontri tra le flotte cristiane e i pirati turchi. E poi, sopra ogni cosa, il mare, teatro di sanguinose battaglie, che assurge quasi a protagonista del libro, nonché in fondo correlativo oggettivo dell’incessante mutevolezza della natura umana.
La scrittura di Marcello Simoni si sposa perfettamente con una trama che scorre fluida, senza intoppi, quasi venisse – capitolo dopo capitolo – azionata da meccanismi nascosti. Verrebbe da pensare a un moderno romanzo di appendice e il riferimento è perfetto se si considera che il libro racchiude tutti gli episodi della Rex Deus Saga che Newton Compton aveva già pubblicato in ebook, con un’ottima immediata risposta di pubblico. Un feuilleton in formato digitale, insomma, con i giusti colpi di scena nei momenti strategici ed echi che, lo stesso autore, ha ammesso provenire dai grandi romanzi “Il conte di Montecristo”, “Rocambole”, “Il Corsaro nero”.
Per chi volesse approfondire certe tematiche, inoltre, Simoni inserisce una nota finale dal titolo “Tra storia e fiction” in cui fornisce ulteriori dettagli circa gli avvenimenti citati e spiega in quali punti ha lasciato che i vuoti storici venissero riempiti con l’immaginazione e la fantasia.
Dopo tutto non è forse assodato che i romanzi, con la loro capacità di analisi della natura umana, riescono a raccontarci la Storia al pari dei documenti stipati negli archivi?
A cura di Wuz.it