Emma Marrone si confessa alla rivista “Rolling Stone”…
La prestigiosa rivista musicale “Rolling Stone” ha intervistato Emma Marrone, tra le varie risposte che ha fornito Emma ha ricordato un evento spiacevole avuto in gioventù con le forze dell’ordine:
“Una volta mi arrestarono per un picchetto. Avevamo fatto occupazione, ma non era solo colpa mia. La preside mi ha salvato. Certo, entrare al liceo insieme alla polizia…”
Poi prosegue nel ricordare quel periodo piuttosto movimentato della sua vita:
“Ero un po’ ribelle, un po’ diversa dal canone delle ragazzine del tempo in Salento. Il piercing, i tatuaggi, i capelli di mille colori… Poi frequentavo solo musicisti e band con cui suonavo. Gente che era ancora più strana di me. Non andavo in villa, allo struscio. Ero sempre chiusa in una cantina o in un pub, a suonare o a sentire suonare gli altri. Al Sud si nota ancora di più quando sei diverso, nell’accezione positiva. Io volevo fare musica, volevo cantare, ma non pensavo di farne un lavoro. Facevo la commessa, facevo la cameriera.”
Tutti i suoi sacrifici erano votati al suo sogno più grande:
“A me importava solo di poter cantare dal vivo davanti a 5 milioni di italiani. Poi mi ha cambiato la vita. Ancora oggi mi capita di svegliarmi al mattino e non crederci.”
Cosa pensate delle sue parole?