Io mi sono buttata in storie assurde fino ai 28 anni.

Già da tempo mi ponevo il quesito “ma sono strxnzi loro che mi trattano da pezza da piedi o scema io che me li vado a cercare col lanternino e mi ci faccio trattare?”, tuttavia continuavo a imbattermi in sòle e dare loro anche più di una possibilità.

A un certo punto, ho toccato il fondo: ho incrociato un avvocato bellissimo, gentile, che al terzo appuntamento mi ha presentato amici e famiglia e “cribbio, ho fatto bingo!” pensavo, ma vivevo costantemente con l’ansia che uno troppo più bello e strutturato di me, con una carriera più indirizzata e grandi aspettative, potesse un giorno svegliarsi e dirmi “ciao, bella, come non detto”.

Insomma, sulla carta andava tutto bene, avevo davanti l’uomo perfetto, ma qualcosa non mi faceva vivere con l’allegria, la spontaneità e la tranquillità che i presupposti in teoria concedevano.

Mi ritrovo molto in Giovanna, le insicurezze sono qualcosa che affonda le radici nel tempo e che si ripercuote su di te quando, con chi e come meno te lo aspetti.

Per farvela breve, questo “principe azzurro” di grandi gesti e rare dichiarazioni, dopo UN MESE e cinque appuntamenti (con tanto di presentazioni nella sua famiglia e “anche se ci frequentiamo da poco, per me sei la mia fidanzata”) mi ha scaricato.

Per telefono…

Altro che Roma-Milano! La distanza Roma Monteverde (dove viveva lui) – Roma Prati (casa mia) era davvero semplice da coprire, per tributarmi almeno la dignità di un addio faccia a faccia.

Niente.

Sparito.

Tramite un’amica in comune, dieci giorni dopo, sono venuta a sapere che si era rimesso con l’ex.

Curiose affinità, eh?

Per fortuna, un mese dopo ‘sta sciagura, quando ero sicura che “basta, voglio starmene per i cavoli miei, esco con le amiche, non cerco più i posti giusti dove c’è la gente giusta, non do più confidenza a nessuno, mi godo la beata solitudine” ho incontrato un ragazzo che dal primo minuto mi ha sempre sbattuto in faccia null’altro che la cruda verità (poi, magari, vi dirò come, fa anche piuttosto ridere); mi sono innamorata senza “drammi”, totalmente ricambiata e in assenza del minimo intoppo. Ho, insomma, incontrato mio marito.

Un uomo talmente imperfetto, ma anche onesto, che mi ha cambiato la vita e col quale siamo cresciuti allo stesso ritmo.

Insomma, la felicità capita quando non la cerchi, non ti incaponisci e, soprattutto, non ti moduli. E, infine, quando le tempistiche combaciano, nel vissuto e nell’evoluzione dei sentimenti. Un miracolo, praticamente.

Giovanna ha ancora tempo per diventare “donna” con le sue certezze, si godesse il suo essere ragazza e andasse a sbatterci la testa quanto e quando le pare. Quel che deve capitare e la farà svoltare, capiterà senza che nemmeno se ne accorga.

Scusate il papiro, vi autorizzo a non leggerlo, non mi offenderò!       

P.S. Siamo tutte obiettive, sveglie e distaccate… con gli affari degli altri. Meglio scendere dal piedistallo del giudizio, perché almeno una chiavxica d’uomo l’abbiamo beccata tutte.

E io ho letto te con estremo piacere e comprensione e m’hai ispirato.     

Orchidea7: Pinux ho letto tutto e soloper te