Sossio Aruta, il Re Leone del calcio, si racconta in un’intervista esclusiva a ilVicolodelleNews, svelando tutti i retroscena della sua vita calcistica, amorosa e televisiva.
Molti lettori del Vicolo lo conosceranno senz’altro per la sua partecipazione al dating show “Uomini e Donne”, ma come molti sanno, Sossio ha un passato calcistico non indifferente, avendo disputato nelle più grandi squadre italiane.
Perché ha deciso di partecipare al salotto pomeridiano di Maria De Filippi? Cos’ha da dire delle sue esperienze nei campi di calcio? E cosa dei suoi rapporti instaurati nel programma? Ci rivela tutto questo nella nostra intervista!
Intervista a quattro mani di Maria Vittoria Corasaniti e Dani/haske
Ciao Sossio! Grazie per aver accettato la nostra intervista.
Grazie a voi!
1) Innanzitutto, sappiamo molto bene che al di là della tua partecipazione a “Uomini e Donne”, sei un calciatore. Nel mondo calcistico sei soprannominato “Re Leone”. Ci vuoi dire perché, e chi per primo ha coniato questo epiteto?
Il soprannome ‘Re Leone’ deriva da più motivazioni: in primis dal fatto che un tempo avessi una capigliatura molto folta e i capelli lunghissimi; il secondo motivo è legato al mio aspetto fisico: giocando nei professionisti, fisicamente ero molto più grosso; la terza motivazione è collegata al mio modo di giocare, spesso aggressivo; diciamo che in campo ero un lottatore, uno che ha sempre litigato. Si può dire che è stato coniato in base a questi tre fattori: al fisico, alla capigliatura e alla rabbia, alla determinazione messa in campo. Mi sono tatuato sul braccio sinistro sia la scritta ‘Re Leone’ sia l’ animale. E’ stato un mio carissimo amico a darmi questo soprannome, che poi è diventato di dominio pubblico.
Diciamo che questo è quello più conosciuto, rimasto nel tempo; ne ho avuti altri: ad esempio quando giocavo nella Fiorentina, mi chiamavano ‘Sandokan’; sempre in riferimento agli stessi tre fattori, usavo mettere sempre delle fasce nei capelli, mi facevo dei codini particolari, me li legavo in modo strano, quindi diciamo che avevo un aspetto da guerriero. Mi hanno sempre dato nomignoli legati a personaggi forti, ancora oggi quello che persiste è ‘Re Leone’. Pensa che ho comprato un Labrador che ho chiamato Simba, come il figlio del Re Leone.
2) Immagino che con questo carattere da guerriero, tu abbia preso parecchi cartellini rossi…
Sì, purtroppo sì, sono stato vittima anche di risse, ho preso due squalifiche: la prima di un anno e mezzo, poi ridotta a sei mesi; la seconda di un anno, poi ridotta a quattro mesi. Mi hanno provocato abbastanza, qualche volta si è andato oltre, ma non era sempre colpa mia. Hanno raccontato anche delle bugie, ad esempio ottenni la prima squalifica poiché fui accusato di aver picchiato l’arbitro, una cosa che non ho mai fatto e mai farei. So benissimo che l’arbitro ha la stessa funzione di un carabiniere, di un poliziotto in campo, quindi non si può neanche sfiorare, inoltre è vietato.
3) Hai giocato per più di 25 anni a calcio, scendendo in campo con 25 squadre diverse e segnando più di 300 gol tra professionisti e dilettanti.
A che età hai deciso di diventare calciatore? Spiegaci un po’ l’iter che hai percorso per diventare a tutti gli effetti un bomber.
Sono 39 anni che gioco a calcio, praticamente una vita; aggiungo che non ho nessuna voglia di smettere. Iniziai a sei anni, mi portava mia mamma al campo, poi pian piano ho continuato ad andare avanti con le mie gambe. Già all’età di tredici anni, mi alzavo alle sei del mattino. Facevo 2-3 ore di viaggio da solo, per andare a giocare dovevo prendere treni e pullman, per poi girare l’Italia. E’ una dote innata, ho sempre avuto l’istinto di mettere la palla in rete.
Calcisticamente parlando, sono nato come ala esterna, il famoso ‘Tornado’; giocavo proprio sulla fascia, poiché ero velocissimo e non mi stancavo mai, ero imprendibile; oltre a queste caratteristiche, riuscivo facilmente a fare gol. Successivamente quando l’età è iniziata ad avanzare e lo sprint veniva meno, mi hanno cambiato il ruolo: sono diventato attaccante, quindi più al centro (il classico N°9). Grazie alla mia fisicità, mi sono fatto valere anche in questo ruolo: facevo gol a raffica, ragion per cui mi è stato dato il soprannome di ‘Bomber’. I gol sono precisamente 357.
4) Nel 2005 hai partecipato al reality “Campioni, il sogno”, giocando nel campionato di Serie D con la maglia del Cervia D sotto la guida di Ciccio Graziani.
Come mai hai deciso di parteciparvi? Raccontaci quest’esperienza. Com’era con voi Graziani?
Il motivo è stato semplicemente questo: avevo seguito la prima edizione del reality, mi ero appassionato tantissimo, tante volte mi sono anche commosso davanti alla televisione, ed avevo promesso a me stesso che se avessero vinto il campionato, avrei fatto pure io il provino per parteciparvi. Loro vinsero il campionato, salito in serie D, quindi andai a Milano a fare il provino, mi riconobbero subito, e mi chiesero cosa ci facessi lì. Il provino calcistico non lo feci, in quanto avevo già alle spalle 35 anni di carriera; mi fecero eseguire solo quello televisivo.
L’esperienza fu stupenda, la cosa più bella non è legata soltanto al reality in sé e per sé, ma al fatto che grazie ad esso conobbi mia moglie: per amore ho vissuto a Cervia per 10 anni e da questo legame nacquero i miei due figli. Nonostante poi mi sia separato, i miei figli sono nel mio cuore. Magari se non avessi partecipato al reality non avrei mai conosciuto la mia ex moglie e di conseguenza non avrei avuto i miei figli.
Ciccio Graziani con noi era fantastico, si prestava molto allo scherzo, faceva sempre tante battute; poi era molto bello quando raccontava i suoi aneddoti del passato. Uno che ne ha visti di tutti i colori nei campionati mondiali, è importante ascoltarlo.
5) Nello stesso reality hai conosciuto Fabio Borriello (fratello di Marco), Giovanni Conversano (ex tronista), Giorgio Alfieri (anche lui ex tronista e postino di “C’è Posta Per Te”). Ti va di dirci quanto tu ti sia divertito con tutto il team ai tempi, e in quali rapporti sei al momento con loro? La tua decisione di seguire le loro orme partecipando a U&D dipende proprio dagli ultimi due appena citati?
Mi sono divertito con tutti. A causa dei rapporti a distanza di tanti anni, molti si sono persi, ma Salzano, Bertaccini, Alfieri, Burelli ed altri, li sento ancora; viviamo in regioni diverse, quindi è difficile vedersi. Con qualcuno ho avuto modo di ritrovarmi come con Salzano e Bertaccini.
Con Giorgio Alfieri ho fatto una serata, ogni tanto rivedo Moschino perché sta qui a Napoli. Eravamo in tanti, comunque ho un ottimo ricordo di tutti. A “Uomini e Donne” ho partecipato perché la mia ex compagna mi aveva lasciato; valutando la mia disavventura amorosa, avevo bisogno di recuperare la mia autostima. Nonostante tutto, credo ancora nell’amore, ragion per cui ho deciso di prendere parte al programma. Oggi posso dire che è stata una scelta positiva, in quanto mi sono ritrovato come uomo. Ho provato un sentimento vero per Giuliana, poi è andata male, quindi adesso sono ancora single. Vediamo se nella prossima edizione, se mi chiameranno, sarò più fortunato.
Non c’è nessun collegamento con le conoscenze degli altri tronisti, non seguo nessuno, faccio quello che dice la mia testa. Ho avuto le mie motivazioni: stavo vivendo un periodo particolare, avevo bisogno di uno stimolo a livello personale; era un’arma a doppio taglio, però ripensando all’esperienza vissuta, non mi posso lamentare, perché oltre alle mozioni vissute, ho conquistato la stima del pubblico. Ovunque vada, mi abbracciano, mi vogliono bene, mi cercano, quindi sono contento così, poi speriamo di trovare anche l’amore.
6) La parte più significativa della tua carriera è stata l’esperienza nell’Ascoli. Hai persino disputato alcune partite in serie B ai tempi del Pescara. Tra le altre squadre, hai giocato anche nel Benevento, nel Cosenza, nel Taranto, nel Savoia e nel Frosinone. Quale squadra è rimasta nel tuo cuore e perché?
Le squadre che sono rimaste nel mio cuore sono il Benevento, l’Ascoli, il Savoia, il Taranto e il Pescara, ognuno per un motivo diverso. Il Pescara perché è stata la squadra con cui ho raggiunto l’apice della mia carriera, ossia la Serie B. Il Benevento, il Taranto, il Savoia e l’Ascoli, perché mi hanno trattato come un re, mi hanno fatto sentire un vero giocatore. La tifoseria di queste squadre era fantastica, nei miei confronti avevano un amore e una stima infinita. Erano loro che mi davano la spinta per fare gol; io non potrò mai dimenticare questi tifosi, perché sono stati devastanti a livello emotivo nella mia prestazione di ogni singola partita, con cori che creavano per me: erano la mia forza, vivevo per loro.
7) Sei stato sposato e hai avuto due figli. La realizzazione familiare ti ha reso più forte? I tuoi figli amano il calcio come te?
Oggi vivo una vita da single; prima era completamente diversa, da papà, da marito. Però se potessi decidere e tornare indietro, preferirei quella con i miei figli. Trascorrere del tempo con loro sul divano, guardare i cartoni animati, andare a letto presto, portarli a scuola e fare il marito, piuttosto che andare in giro nei locali, far tardi la sera.
I miei figli amano il calcio: il grande, Daniel Ciro, è già un ‘Bomber’, il piccolo che ha 4 anni, già calcia sia con il destro che con il sinistro, poi si chiama Diego. Ho seguito diverse partite di mio figlio, anche se purtroppo vive a 700 km di distanza, e non sono presente per tanti motivi.
9) Secondo te, il calcio è cambiato nel corso degli anni?
Sì, moltissimo. Prima c’erano più giocatori di qualità, adesso sono cambiate le regole del calcio, secondo cui nelle categorie inferiori esiste l’obbligo di far giocare gli Under, minimo tre per ogni squadra, tutto ciò per aiutare le squadre a non fallire. La rosa di una squadra, che deve essere formata almeno da 6-7 giocatori, quasi per il 50% viene composta da ragazzini il cui compenso è minore. E’ giusto far respirare le squadre che non hanno grandi budget, però è anche vero che così si abbassa il livello. Un tempo gli allenatori possedevano delle competenze, erano esperti, poiché avevano vissuto il calcio in prima persona. Oggigiorno allena chiunque, anche persone che fanno altri mestieri, che hanno studiato il calcio solo sui libri, ma non basta solo questo tipo di preparazione. Automaticamente i giocatori non vengono preparati bene tecnicamente, solo chi ha precedentemente giocato a calcio e ha vissuto lo spogliatoio, sa cosa e come insegnare ai ragazzi, conosce il loro modo di pensare, e può indicare i trucchi del mestiere.
9) Hai la nomea di ‘bomber’ anche tra le donne, un po’ una sorta di Bobo Vieri latin lover. Concordi con questo pensiero?
Sì, mi hanno affibbiato questo nomignolo, sia perché dicono che assomiglio un po’ a Vieri, sia perché essendo single, ho avuto ed ho molte amicizie femminili. Diciamo che me lo tengo ben volentieri questo nomignolo, sono contento di piacere alle donne, meglio così che altro.
10) A U&D hai conosciuto diverse donne, due in particolare ti hanno colpito: Laura e Giuliana. Fisicamente quale tra le due ti attraeva di più?
Sono due bellezze diverse, ognuno aveva una qualità, due caratteri diversi ma entrambi belle.
11) Con Giuliana sembrava filare tutto liscio, poi però lei ti ha accusato di flirtare via WhatsApp con sua sorella, ignorando che si trattasse proprio di lei. Ci vuoi chiarire questo passaggio una volta per tutte?
Questa è stata solo una scusa. Sono stato contattato da una finta fan che era la sorella; mi raccontava alcuni aneddoti del passato, i quali a me non risultava averli vissuti. La mia è stata una semplice curiosità, ho voluto approfondire questa cosa, facendo una telefonata, anziché continuare a scrivere su WhatsApp, e in effetti non erano veri.
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12) In seguito, hai tentato di tutto per riconquistarla, persino facendole una sorpresa con una sorta di dichiarazione, ma lei non era intenzionata a continuare. Lo intuivi o speravi comunque di farle mutare idea? Eri così sentimentalmente preso da giocare il tutto per tutto?
Sì, assolutamente, non pensavo che mi dicesse di no, speravo che cambiasse idea.
13) Quindi eri molto coinvolto?
Esatto, molto.
14) Attualmente hai ancora un debole per lei?
Assolutamente no.
15) Lei inizialmente voleva un’esclusiva che tu ti rifiutavi di concederle. È così? Tornassi indietro, cambieresti idea?
Tornassi indietro no, non cambierei idea, perché per come sono andate le cose è stato meglio così, ho fatto bene a non dare l’esclusiva.
16) Perché eri così preso da lei? Ti piaceva il suo essere sfuggente? Allora è vero che in amore vince chi fugge…
Ero preso perché è una donna in gamba, intelligente, soprattutto amorevole, non ero coinvolto solo fisicamente. Mi piacevano i suoi modi di fare, una vera donna. Lei comunque non è mai stata sfuggente, anzi era cotta di me, però evidentemente non abbastanza.
17) Passiamo a Laura. Ci sono stati spesso degli avvicinamenti, ma anche in questo caso lei ha tentennato. Si tratta sempre di una mancata esclusiva concessa sin da subito? Perché con lei non è scattata la molla?
Con Laura un po’ per il fatto di non aver dato l’esclusiva, un po’ perché non era scattata la molla; ero reduce da una delusione con Giuliana, quindi sono andato con i piedi di piombo, non mi sono lasciato andare totalmente e il rapporto si è rotto. Forse ho sbagliato io a lanciarmi subito in un’altra storia, dovevo aspettare un po’.
18) Laura ha da sempre avuto un chiodo fisso per Luca. Ciò ha inciso su una mancata evoluzione del vostro rapporto? Lei sperava sempre di tornare con Luca?
Assolutamente no.
19) Cosa pensi invece della neocoppia Giuliana-Cristian? Sei geloso?
Se stanno insieme vuol dire che provano un sentimento. Comunque la cosa non mi interessa, in bocca al lupo a loro.
20) Per te si tratta di una coppia vera?
Se stanno ancora insieme, vuol dire che è vera; evidentemente avranno avuto modo di conoscersi meglio, in un contesto molto più tranquillo, non è facile stare sotto i riflettori.
21) Adesso parliamo delle amicizie. Con chi hai stretto amicizia nel programma, e chi invece ti ha deluso?
Ho stretto amicizia con Luca, con Ernesto, Paolo e Giorgio. Più che delusione, ritengo che non ti possano essere tutti simpatici. Con una persona in particolare, non andrei neanche a prendere un caffè., ma lo tengo per me.
22) Cosa pensi di Gemma e Tina e le loro gag in puntata?
Sono due personaggi simpaticissimi, occupano gran parte dello spazio televisivo, sono due belle donne.
23) Ti rivedremo a settembre a U&D?
Se mi dovessero contattare accetterei volentieri, per ora non ho ricevuto nessuna telefonata. Visto che non ho trovato l’anima gemella, spero proprio di sì.
24) Ti piacerebbe partecipare a “Temptation Island” se trovassi l’amore? Oppure preferisci il ruolo di tentatore?
Entrambi.
25) Come abbiamo ricordato, hai partecipato a un reality in passato; ti piacerebbe far parte di un nuovo reality? Se sì, quale? Oppure proponi pure un nuovo format.
Ho sempre sognato di partecipare all’Isola dei Famosi: mi reputo un avventuriero, la pesca è il mio hobby, quindi mi piacerebbe prenderne parte.
26) Infine, ridiamo un po’. Tina, in una puntata, fu l’unica ad ammirarti in costume durante la sfilata, parlando addirittura di doti nascoste. Ti lusinga o sei un tipo che si imbarazza facilmente?
Per il lavoro che faccio ho dovuto sconfiggere la timidezza, non mi imbarazzo facilmente.
Grazie, Sossio!
Grazie a voi!