Caro Babbo Natale,
quest’anno siamo in una situazione critica. Da qualche settimana abbiamo perso la testa per un ragazzo: adesso non stiamo qui a spiegarti, comunque è argentino ed è un turbofigo (cit.). Ora, lui è bellissimo, passionale, educato, ha un sorriso che scalda il cuore (e non solo ) e limona da far paura, però, c’è un grosso però: si concia che  te dico fermate.
In pratica porta in testa una specie di ciuffo soppalcato sul quale crediamo paghi un botto di IMU, pare che ci abbia messo sotto una di quelle impalcature di spugna che usano i parrucchieri per gli chignon, per di più lo abbina ad una inquietante rasatura laterale, cosicchè l’effetto è quello di un grosso tendone, di quelli che riparano le vetrine dei negozi, o di una specie di pneumatico Michelin appoggiato sulla testa.
Non capiamo come sia possibile che chi lo combina così non sia assicurato alle patrie galere, ma tant’è. Per di più si veste in un modo che sarebbe concepibile solo se qualcuno lo costringesse a farlo sotto la minaccia di sterminargli la famiglia. Due orecchini ai lobi che potrebbero illuminare tutta Roma durante un blackout, pantaloni con il cavallo alle caviglie, come se dovesse portarci dentro un cucciolo di canguro, maglie scollate con catene da neve appese al collo come un narcotrafficante colombiano, cardigan-mantello che vincerebbero a tavolino la Coppa Gusto Discutibile in un epico quadrangolare con Batman, Dracula e Zorro, gilet marroni davanti e di raso dietro, alla Charles Eangles della “Casa nella prateria“, jeans strappati come se fosse stato gettato in una gabbia di leoni, smanicati di pelle nera che ricordano il look di un trapezista cubano, insomma, roba che gli avventori dei peggiori bar di Caracas, al confronto, sembrano tutti dei testimonial di Versace. Poi ci si mettono anche i truccatori a colorargli quel visetto meraviglioso di giallo, come se avesse l’ittero o fosse caduto nella pochette dei trucchi di Moira Orfei, e il disastro è completo. Non è possibile fare cotanto scempio di tutta la bellezza che la natura ha voluto donargli, caro Babbo, quindi non ci resta che rinunciare ai nostri regali e chiedertene uno per Fabietto: per Natale, per favore, fagli trovare sotto l’albero uno stylist che si prenda cura di lui. Farai felici in un colpo solo circa 100.000 ragazze
Con affetto, un gruppo di Colloricchine Vicoline disperate.
LA LETTERA è STATA POSTATA E FATTA RECAPITARE A FABIO ANCHE SU INSTAGRAM
(Clicca sulle immagini qui sotto per ingrandirle!)