Yuna è finita semplicemente che chi doveva recepire il messaggio ha recepito ma non si è preso la responsabilità di ciò che ha detto, non rimanendo coerente con le proprie idee ed non agendo di conseguenza. Fermo restando che a me non interessa che si dica ragazzi o ragazzo (io sento ragazzo, ma anche avesse detto ragazzi mi sarei chiesta: Ma chi sono? Lei in genere si rivolge quasi sempre al femminile alle sue followers ben sapendo che se parla di trucchi e filler non può certo interessare a più del 5% del genere maschile), che se emmaforever scrive un articolo non lo fa di testa sua perchè io e Paola sappiamo benissimo cosa uscirà e cosa verrà letto, e infine che ho sempre detto che la critica ci sta ma la derisione no, non tanto a me quanto a chi collabora con me…è proprio lo spirito che non va. Sono la prima ironica di questa terra, non sono una che si offende e chi segue le mie dirette credo abbia iniziato a conoscermi, mi spiace però quando si toccano terze persone e lì divento protettiva e quando soprattutto si mette in discussione un operato pur facendo parte attiva di questo blog. Capisco e tollero le critiche anche quando sono ingiuste da chi non sta qui tutti i giorni, non le comprendo quando arrivano da utenti che ci passano ore ed ore a far i comodi loro e poi però non perdono occasione per attaccare senza motivo. La coalizzazione poi la trovo proprio ridicola. Continuo a pensare che di noi si può pensare qualunque cosa, è nel proprio diritto di tutti, ma poi la coerenza dovrebbe portarti ad alzare i tacchi ed andartene se il pensiero che hai è negativo.

Yuna: Dico una cosa, sperando non venga letta come una paracuxata perché non sono il tipo e non mi sono mai risparmiata discussioni, in passato anche con la Capa. Io non posso sentire il video in questo momento, tutte sono libere di segnalare che è un plurale, chi scrive e sente al singolare deve poter scrivere ciò che ha capito. Il problema è l’atteggiamento. Veramente maestrino e antipatico. Sarebbe stato molto diverso scrivere “Emma, sicura sia ragazzo? Noi sentiamo ragazzi. Ricontrolla”. Partire sparate con discorsi del tipo “a cosa vi attaccate per fare un articolo, ma dove sentite questa parola, blablabla”, vi rende abbastanza spiacevoli. Se comandassi io, non mi lascerei dire come devo fare il mio lavoro. Se sbagliassi o prendessi una svista farei un update o eliminerei il contenuto. Se sbagliassi. In passato quando ho letto articoli negativi su personaggi che mi stanno simpatici, l’ho scritto scherzosamente, del tipo “Ja ma non potete vederlo proprio, ma perché?”. Non si tratta di essere sempre d’accordo, però il rispetto mutuo ci deve essere. Per me non è una questione di sopprimere la libertà di opinione, ma se uno parte carico per smontare un articolo pensando che Emma faccia strafalcioni, bisognerà pure invitare un attimino al rispetto. In questo caso poi non so come si sia conclusa perché non ho potuto sentire, però anche meno. Già se uno si impegna a fornire contenuti ci perde del tempo, e magari apprezza anche che qualcuno faccia notare una svista o un’inesattezza, però i modi contano eccome.